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Dalla Liguria a Roma: la carne secondo Maxelà La Maddalena

Nella suggestiva piazzetta della Maddalena a Roma, il locale oltre a ristorante è anche macelleria e vineria. La cucina è concreta, rassicurante e segue le orme della tradizione romana e di quella regionale

di Mariella Morosi
 
09 agosto 2023 | 11:35

Dalla Liguria a Roma: la carne secondo Maxelà La Maddalena

Nella suggestiva piazzetta della Maddalena a Roma, il locale oltre a ristorante è anche macelleria e vineria. La cucina è concreta, rassicurante e segue le orme della tradizione romana e di quella regionale

di Mariella Morosi
09 agosto 2023 | 11:35
 

Maxelà, con l'accento sulla "a", in genovese significa "macellaio". Nessuna sorpresa quindi di scoprire che questo ampio locale, nella suggestiva piazzetta della Maddalena a Roma, oltre a ristorante è anche macelleria e vineria. E la carne, di eccellente qualità, Fassona piemontese e Chianina maremmana, è presente in molte proposte del menu, soprattutto cruda per meglio scoprirne le caratteristiche e apprezzarne il gusto. Le varie tipologie di tartare, all'italiana o alla francese, sono tutte da provare. Ma anche chi la preferisce più tradizionalmente alla griglia, nelle varie gradazioni di cottura, può trarre soddisfazione da succulente fiorentine, costate e tagliate. In questo caso, ad accompagnarla al tavolo è una scenografica teglia rovente. Da Maxelà, a un passo dal Pantheon, l'esperienza enogastronomica è da vivere in relax, in un contesto ampio e tranquillo.

Dalla Liguria a Roma: la carne secondo Maxelà La Maddalena

Maxelà a Roma

L’accoglienza cortese di Maxelà

Le dimensioni e l'arredo non vanno a scapito dell'intimità - cosa ormai rara nei locali del centro storico romano - e neppure della qualità, cosa altrettanto difficile da trovare in una città assediata dai turisti. Qui sono ignorati gli eccessi e gli effetti speciali, come se non si volesse distogliere l'ospite dai piaceri della tavola. L'arredo è sobrio ed elegante, con punti luce non invasivi, boiserie e comode sedute da salotto e tavoli ben distanziati con apparecchiatura classica. Il dehors è proprio di fronte alla facciata della Chiesa di Santa Maddalena, splendido esempio rococò. Il popolino romano la chiamava la "Chiesa di zucchero" perché ricordava le decorazioni di una torta. A lasciare subito il segno è l'accoglienza cortese del direttore Gianluca Muzj e del maître Pablo Calderon Sevilla, che danno l'impressione di aspettarti come un ospite a casa.

La cucina concreta e rassicurante di Maxelà

La cucina è concreta, rassicurante, della tradizione romana e regionale ma con qualche tocco innovativo soprattutto nella presentazione. Maxelà è un brand nato a Genova nel 2016, presente anche a Siena, a Verona e da poco, ad Ascoli Piceno, ma non è una catena né vuole esserlo. A caratterizzare il format sono le location scelte solo nei luoghi della storia e della bellezza, nei centri storici e, insieme, l’attenzione alle tradizioni enogastronomiche territoriali, accanto ai piatti che hanno reso grande la cucina italiana.

Tutto parte dalla scelta del prodotto, poco elaborato perché possa esprimersi senza coperture inutili, in una sorta di elogio alla semplicità. Inoltre, i migliori vini italiani e stranieri hanno un'adeguata rappresentanza nella carta, e ancora di più ascoltando sugli abbinamenti il consiglio di Pablo, italo-peruviano, che ha lasciato 20 anni fa la professione sanitaria per dedicarsi alla ristorazione, affascinato dai segreti della tavola italiana. «Abbiamo creato una filiera corta in grado, da un lato, di garantire la freschezza dei prodotti - dice Gianluca Muzj, pugliese - dall’altro, le giuste quantità occorrenti, in modo da avere sempre il prodotto fresco e riducendo gli sprechi alimentari. Inoltre, il controllo maniacale delle procedure garantisce l’assoluta sicurezza degli alimenti. Acquistiamo le nostre carni direttamente dall’allevatore, senza intermediari per poter garantire ai vostri ospiti sia alta qualità che prezzo giusto».

Il menu di Maxelà con un occhio alla Liguria

In onore della sua regione entrano in menu anche tipicità come la mitica Focaccia di grano duro al pomodoro servita con caciocavallo in pastella, i Ravioli ripieni con burrata di Andria, burro e salvia e le Orecchiette pomodorini e basilico. Immancabili, da sgranocchiare nell'attesa dell'ordine, i tarallini integrali con un calice di benvenuto.

La proposta è ampia ma può essere anche easy, da modulare con la selezione di aperitivi. Da consigliare il Tagliere di salumi con miele di castagno, il Crostino con salsiccia, cicoria e mozzarella, una ben equilibrata Parmigiana di melanzane, la Ciambella affumicata alla griglia con spinacino saltato ajo e peperoncino, e i fritti, asciutti che non sembra abbiano neppure sfiorato l'olio, come i fiori di zucca con le alici. Presente anche il pesce con le Alici fritte con limone, l'Impepata e il sautè di cozze e vongole o il Carpaccio di polipo al melone giallo. La tradizione regna nei primi piatti, a cominciare da quelli classici della romanità, che continuano ad essere richiestissimi nonostante gli anatemi sul carboidrato d'estate. Ed ecco i Tonnarelli cacio e pepe, le Mezze maniche alla Carbonara con il colore e la croccantezza del peperone crusco, i Tonnarelli alla Gricia, le Fettuccine "alla Alfredo", le Lasagne e gli Gnocchi fatti in casa alla Sorrentina.

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I  primi di mare sono le Fettuccine cozze e pecorino, gli Spaghettoni di Gragnano alle vongole, le Linguine all’astice con pomodorini e il Risotto alla pescatora. Ampia la scelta tra i secondi e - se non è la carne piemontese e toscana - il più scelto è il repertorio classico: Saltimbocca alla romana con patate speziate, Polpette di manzo al sugo, Straccetti di manzo Grana, rucola e Pachino, Tagliata di petto di pollo Maxela style, Orata al sale o al cartoccio o Frittura di calamari. Ma si viene coccolati anche se si sceglie solo un'insalatona - ce ne sono sei varietà più o meno light- oppure un semplice hamburger o una pizza, perché qui l'ospite e le sue scelte meritano davvero attenzione. In rapporto alla qualità il prezzo è più che accettabile ma - come spiega il direttore- è questo il format scelto fin dall'inizio per tutti i locali del brand, dove l'ospite non solo deve mangiare bene ma anche star bene. Deve essere questo il motivo per cui, quando siamo andati a visitarlo, tanti sono stati i sorrisi e le strette di mano di chi entrava e di chi usciva.

Da Maxelà qualità e prezzo giusto nella carta dei vini

Qualità al prezzo giusto c'è anche nella carta dei vini italiani e francesi, tutti di provata eccellenza, e con qualche punta riservata ad ospiti particolarmente esigenti che apprezzano il Dom Perignon 2008 Millesime, lo Champagne Cristal 2009 o le blasonate etichette Barolo Cannubi, Ornellaia o Tignanello.

Dalla Liguria a Roma: la carne secondo Maxelà La Maddalena

La cantina vini di Maxelà

Dopo i dessert, dal Tiramisù ai Bocconcini al cioccolato fino ai semifreddi e sorbetti- l'offerta è l'ampia tra liquori e distillati, dai cognac alla vodka, dai wiskey ai rum. L'atmosfera è quella di grande convivialità, intimità e familiarità, leitmotiv di tutti i ristoranti Maxelà che spesso ospitano eventi musicali, culturali e sportivi.

Maxelâ La Maddalena
Piazza della Maddalena 8/10 - 00186 Roma
Tel 06 87672469

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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