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Cammino Slow, tutti a piedi sui sentieri delle città d’Italia

Il progetto è di Cittaslow, sodalizio che raggruppa borghi e città, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita puntando su lentezza positiva, economia circolare, sostenibilità, cultura e giustizia sociale

 
19 febbraio 2023 | 16:30

Cammino Slow, tutti a piedi sui sentieri delle città d’Italia

Il progetto è di Cittaslow, sodalizio che raggruppa borghi e città, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita puntando su lentezza positiva, economia circolare, sostenibilità, cultura e giustizia sociale

19 febbraio 2023 | 16:30
 

Escursioni e trekking, cammini lungo le antiche vie, nordic walkingmountain bike ed equiturismo, skyrunning e passeggiate meditative. Sono soltanto alcune delle  esperienze di Cammino Slow, progetto all’insegna della sostenibilità ambientale e sociale, che mette insieme turismo, lentezza e territorio e che permette di scoprire, attraverso il circuito, ambienti sconosciuti e di pregio, paesaggi tra i più interessanti e che fanno parte della rete internazionale Citta slow.

Cammino Slow, progetto di Cittaslow (foto di Marion Lafogler) Cammino Slow tutti a piedi sui sentieri delle città d’Italia

Cammino Slow, progetto di Cittaslow (foto di Marion Lafogler)
 

Cammino slow: a passeggio per le cittaslow

Le escursioni sui sentieri e le vacanze salutistiche sono ogni giorno più popolari che mai. Escursionismo, trekking, i cammini lungo le antiche strade, nordic walking, skyrunning, mountain bike, equiturismo, sono tutti inclusi nei "viaggi di meditazione", così come nei ritiri yoga, a contatto con elementi naturali. Tutte queste attività all'aria aperta sono perfettamente coerenti con i principi e i valori di Cittaslow: il tempo di mettersi gli scarponcini o le scarpe da outdoor! Lentamente.

Cittaslow, veduta notturna di Trani Cammino Slow tutti a piedi sui sentieri delle città d’Italia

Cittaslow, veduta notturna di Trani

Cammino Slow in Italia 

Ecco alcune delle proposte di Cammino slow

  • Sentiero Italia - Link

ACQUAPENDENTE

CISTERNINO

CHIAVENNA

MORIMONDO

SALORNO

SAN VINCENZO

  • Excursions Volterra a Piombino - Google maps
     
  • Excursions "Il Ginepro" (ippovia, trekking, mountain bike) - Google maps
     
  • Excursions "Il Corbezzolo" (ippovia, trekking, mountain bike) - Google maps

TREVI

Città slow: le città del buon vivere 

Lentezza positiva, economia circolare, resilienza, sostenibilità e cultura, giustizia sociale. Sono alcuni dei principi guida di Cittaslow, associazione che raggruppa piccoli comuni e città, fondata nel 1999 a Orvieto. 

L'obiettivo delle Città del Buon Vivere, il cui slogan è “innovation by tradition”, è quello di preservare lo spirito della comunità, trasmettendo memoria e conoscenza alle nuove generazioni, per renderle consapevoli del loro patrimonio culturale. Ma anche promuovere e applicare innovazione tecnologica, di sistema e gestione, a favore della sostenibilità.

Oggi Cittaslow è un marchio di qualità presente in 88 Comuni italiani, connessi alla rete internazionale di 300 città, distribuite in 33 paesi. Un circuito di eccellenza, che vede ogni anno la realizzazione di progetti che concretamente migliorano la vita dei cittadini e del pianeta.

Cittaslow nasce nel 1999 a Orvieto 

Fondata il 15 ottobre 1999 a Orvieto, Cittaslow nasce su iniziativa di Paolo Saturnini, allora sindaco di Greve in Chianti (FI), insieme ad altri tre sindaci di Bra (CN), Orvieto (TR) e Positano (SA). Una simbolica unione di intenti che fin da subito ha collegato tutta l’Italia da Nord a Sud.  

Da allora Cittaslow si è strutturata e a distanza di vent’anni è presente in 33 Paesi con centinaia di progetti. Sono 88 i comuni italiani che ad oggi hanno aderito a Cittaslow, distribuiti su tutta la penisola. 31 fra Trentino Alto Adige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria; 40 tra Toscana, Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo; 17 tra Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. La regione con più comuni aderenti è la Toscana, a seguire Emilia Romagna, Umbria e Campania 

Si spazia dai piccoli centri con poche centinaia di abitanti, come Grumes Altavalle, Usseglio, Parrano, alle grandi città, Trani, Gravina in Puglia, Belluno, Abbiategrasso per citarne qualcuna.  

A livello internazionale, sono ben 300 le città che hanno aderito a Cittaslow, distribuite in 33 Paesi. La maggior parte in Europa, ma anche in Canada, Usa, Brasile e Colombia, Sudafrica e Mozambico, Australia, Cina, Taiwan, Giappone e Sud Corea.

 

 

Principi di Cittaslow: lentezza positiva e resilienza 

I valori che animano e motivano le Cittaslow sono diversi, ma si possono riassumere in alcuni principi guida che sono alla base del movimento.  

Il primo di questi è la lentezza positiva, che significa riappropriarsi del tempo necessario per crescere, socializzare, apprezzare la cultura, la natura e il cibo locale salutare, rispettando i ritmi naturali di ogni essere vivente. Mettere insieme progresso e buon vivere è una necessità che passa attraverso un cambiamento nei comportamenti di produzione e consumo. 

Strettamente legato a questo, il secondo principio: l’economia circolare. Se “estrarre, produrre, utilizzare e gettare” rappresenta lo schema tradizionale, questo nuovo modello implica condivisione, riutilizzo, riparazione, riciclo dei materiali per allungare il ciclo di vita dei prodotti, ridurre i rifiuti e generare ulteriore valore. Azioni concrete da mettere in campo insieme a imprenditori, contadini, pescatori, artigiani e cittadini.  

La resilienza, oggi termine abusato, già da anni rappresenta il terzo principio di Cittaslow. “Mettere in valore quello che si è e quello che si ha, senza autodistruggersi”: è uno dei cardini del movimento, un vero e proprio programma per il presente e il futuro.  

Non poteva mancare un quarto principio dedicato a sostenibilità e cultura. Valorizzare il patrimonio locale, utilizzare le risorse sociali, promuovere azioni di inclusione e di responsabilità condivisa. 

Infine il quinto principio, che funge anche da collante per tutti gli altri, è quello della giustizia sociale. In un mondo globalizzato e interconnesso, come quello in cui viviamo, non c’è futuro di qualità se non garantendo convivenza civile e pace tra i popoli. Non c’è prosperità se non è per tutti.

Cittaslow, Monte Castello di Vibio Cammino Slow tutti a piedi sui sentieri delle città d’Italia

Cittaslow, Monte Castello di Vibio

Il futuro è Cittaslow 

Per diventare Cittaslow ogni città deve superare uno specifico processo di certificazione. Le città aderenti sono unite dal desiderio di dare un futuro di qualità alle presenti e nuove generazioni. È una sfida globale attuale per le comunità che vogliono riconciliarsi con il pianeta, progredire e crescere in equilibrio rispettando i propri limiti, a partire dalle proprie radici, tradizioni e storia. Un concetto ben espresso dallo slogan “innovation by tradition”.  

La grande opportunità che Cittaslow offre agli associati è in primo luogo la condivisione di buone pratiche in diversi settori, per muovere passi concreti per un futuro di qualità. Tra gli ambiti più interessanti, sicuramente quello del turismoresponsabile ed esperienziale che si vive nelle comunità e che trasforma il viaggiatore in un “cittadino temporaneo” nelle Cittaslow del mondo. 

Altri tavoli di lavoro riguardano l’agricoltura e il rapporto con la natura, la pianificazione urbana secondo una concezione inclusiva e sostenibile, l’educazione nelle scuole. E poi ancora il mercato come spazio di scambio tra produttore e consumatore, artigianato locale progetti europei e internazionali che vanno in direzione dei principi di Cittaslow.

Cittaslow, Levanto e il suo golfo Cammino Slow tutti a piedi sui sentieri delle città d’Italia

Cittaslow, Levanto e il suo golfo

Cammini, api e gli altri progetti di Cittaslow 

Olttre a Cammino Slow, il movimento Cittaslow propone, all’interno di un vero e proprio “tavolo dei progetti”, diverse azioni puntuali che incidono sulla qualità della vita dei residenti e sulle esperienze dei “cittadini temporanei”, i viaggiatori turisti. Il “tavolo dei progetti” spazia dalle iniziative con le scuole all’agricoltura bioecologica, dall’artigianato d’arte e di funzione alla rigenerazione forestale per mitigare i cambiamenti climatici, dalla mobilità dolce alle Stazioni slow”. Si tratta di strumenti concreti che hanno come obiettivo principale quello di avvicinare le persone alla filosofia delle Città del buon vivere. 

In maggio, in occasione della Giornata mondiale dedicata alle api, i comuni Cittaslow propongono “CittaslowBee”, una serie di iniziative per valorizzare il lavoro prezioso di questo insetto, responsabile dell’impollinazione dell’80% delle piante a fiore. Il progetto è un’occasione per approfondire anche il concetto di biodiversità attraverso best practice condivise.  

E ancora “Cittaslow Plastic Free” per ridurre l’utilizzo della plastica, incentivare ad esempio l’uso dell’acqua pubblica e di stoviglie riciclabili negli eventi cittadini. E poi il “Mercato Cittaslow” nel luogo simbolo di ogni comunità: la piazza, punto di incontro fra produttore e consumatore a livello locale, per promuovere le produzioni agroalimentari e artigiane tipiche del territorio. 

Sono molti i progetti, tutti con un approccio sostenibile, lento, in armonia con l’ambiente naturale che compone i nostri territori.

Cittaslow, Grumes Cammino Slow tutti a piedi sui sentieri delle città d’Italia

Cittaslow, Grumes

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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