Simpatici incontri notturni si fanno a Milano. Dopo essere uscito dal ristorante Casa tua, che si trova a Porta Romana, per una cena insieme a un gruppo di amici, mi accendo un sigaro, mi guardo intorno e dall’altro lato della strada noto che c’è un altro ristorante. Incuriosito visto il mio lavoro, vado a vedere com’è il suo format e cosa propone la sua cucina. Mentre mi accingo a leggere le proposte del menu esposto, una voce alle mie spalle mi dice che lì si mangia molto, molto bene e che devo provarlo.

L’arredo solare e allegro è quello degli anni ’50
Incontri del destino
Mi giro per identificare la voce e vedo delle persone sedute a un tavolo a lato. Mi avvicino e chiedo del perché e con quale esperienza mi consigliano il posto. Li guardo un po’ perplesso perché non mi danno molta fiducia visto l’aspetto un po’ “svaccato”, ma mi sbaglio: è proprio vero che l’abito non fa il monaco. Uno dei tre, sorridendo simpaticamente, mi risponde che ne ha l’autorità essendo lui cuoco che possiede anche un ristorante. A quel punto, incuriosito, mi presento e chiedo dove è questo locale, come si chiama e qual è la sua cucina. Mi dice che si chiama Mimmo Russo e allungandomi un biglietto da visita mi invita ad andarlo a trovare il giorno dopo. Lo ringrazio ma purtroppo ho già altri impegni, però, aggiungo, forse chissà, non si sa mai cosa succederà il giorno dopo.

Mimmo Russo
Piccolo locale ma ben curato
Infatti, il mio appuntamento per il lunch salta e a quel punto incuriosito decido di andare a trovarlo. Latteria 1952 è il nome del ristorante e si trova a Porta Genova, vicino ai Navigli, posto storico di Milano dove si trovano tutte le ristorazioni alternative e modaiole e quello che ho trovato è stata una vera sorpresa. Niente di déjavu ma un localino non più grande di 45 mq, con un format che aggiusta tutto per come sono stati gestiti gli spazi dell’interno: una latteria moderna, ma che non vende latte, niente maioliche bianche, ma solidi mattoni marroni grezzi divisi da strati di calce grigia che formano le pareti dando al tutto un bell’aspetto moderno. L’arredo solare e allegro è quello degli anni ’50, con nove tavoli distanziati per un totale di sole 24 persone quando è full. In un angolo ha trovato posto anche un piccolo bar che propone interessanti long-drink da abbinare alle pietanze.

In un angolo ha trovato posto anche un piccolo bar
Il sapore delle cucine di una volta
E cosa propone il food del ristorante? Occupandosi anche della sala, Mimmo Russo lascia gestire la cucina, sotto la sua sorveglianza, a una giovane e bravissima cuoca, Alessia Gabrieli. Lei non ha storie di passaggi e crescita in altre cucine, è un’autodidatta però con una bella cultura gastronomica che ripropone un ritorno a un piacere senza fronzoli e creatività inutili, come ci si aspetta dal nome “Latteria 1952”: l’Insalata di nervetti avrebbe fatto gioire anche l’inventore della cucina italiana e critico, Pellegrino Artusi, per l’armonia e la perfetta consistenza della callosità dei nervetti insieme a verdurine di campo croccanti per la freschezza, così per i Cappellacci fatti in casa con ripieno di ossobuco, un mix di tradizione e innovazione, mentre la Busecca con polenta, fagioli e trippa bianca ricorda per profumo, sapore e bontà la cucina della nonna, che non si dimentica mai. Per chiudere non potevo che farlo con lo zabaione, nella versione liscio.
Il resto del menu è contenuto: propone solo altre otto esperienze tutte di tradizione lombarda.
1/3
Busecca con polenta, fagioli e trippa bianca
2/3
Cappellacci fatti in casa con ripieno di ossobuco
3/3
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Eh sì, si fanno degli interessanti e gustosi incontri girovagando per Milano. E Latteria 1952 è il posto giusto per chi ha voglia e desiderio di ritrovare quel gusto che troppe cucine hanno by-passato con l’avvento della movida gastronomica e modaiola, che deve per forza stupire sempre con nuove creatività.
Latterie 1952
Via Gaudenzio Ferrari 3 - 20123 Milano
Tel 02 8404 7873