Il sogno era portare la stella Michelin sulla punta del Lago di Garda. Obiettivo riuscito per Peter Brunel (membro di Euro-Toques, l'associazione dei cuochi europei) con il suo Peter Brunel ristorante gourmet ad Arco (Tn), parte de les Collectionneurs, community di ristoratori, albergatori e viaggiatori, presieduta da Alain Ducasse. Un logo che lo rappresenta in pieno: come la cucina contemporanea gli arredi sono, infatti, nati dalla sua mente e dalla sua matita. La volontà di Brunel, grande appassionato di Gabriele D’Annunzio, è dare piacere ai suoi commensali. Proprio al Vate è dedicato un menu speciale mentre gli arredi strizzano l’occhio al Vittoriale.
Cuoco e… interior designer
Lo stile degli spazi nasce, infatti, per esaltare l’idea di ospitalità by Peter Brunel, tant’è che è lo chef stesso a firmarne il concept, in collaborazione con il team di architetti. Come racconta Brunel: «L’ambiente rispecchia la mia casa, intima ed ospitale, priva di porte, giocata tra muri e arredo, con un susseguirsi di spazi dedicati ai diversi momenti dell’esperienza gastronomica proposta».
Ambienti esclusivi che mirano a restituire un senso di familiarità e in cui regnano l’informalità, l’attenzione per l’ospite e il calore del “benvenuto a casa”. Stili e atmosfere in mutazione, il cui fil rouge è il concetto dannunziano di “Piacere” sia alla vista che nel gusto.
Un ambiente di aspetto minimale in cui il gioco del colore è affidato a pochi elementi appesi, appoggiati, talvolta nascosti. Oggetti colorati, temi vegetali, soprammobili appartenenti alla storia personale dello chef e a culture ed epoche lontane che fanno capolino in luoghi e modi accorti. Nulla è lasciato al caso.
L’ispirazione madre è senz’altro il Vittoriale, richiamato nel disegno a rombi della cucina totalmente a vista, così come nei preziosi velluti delle sedute o nei ripiani in nobile marmo.
La cucina tra viaggi e ricerca
Da dove parte Peter Brunel in cucina? Dagli ingredienti. «La cucina nelle sue prime fasi è scienza, studio e ricerca. Degli ingredienti bisogna conoscere ogni segreto e solo successivamente ci si può sbizzarrire in nuove creazioni», spiega.
La proposta culinaria del Peter Brunel ristorante gourmet propone sia un menu à la carte, sia menu degustazione, tutti accomunati dalla filosofia di sperimentazione e rispetto delle materie prime propria dello chef. Piatti inequivocabilmente gourmet, che raccontano i suoi viaggi e gli anni di ricerca.
Per il lunch è inoltre possibile scegliere un’esperienza culinaria più veloce con un menu a 2 o 3 portate, che coniuga il suo pensiero di velocità e qualità, con due o tre ingredienti nel piatto.
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Costoletta di vitello senz’osso, patata, capperi e pomodorini gialli
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Piccione, foie, tartufo e orto del Garda
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Orto d'estate. Foto: M.Dini
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La pasticceria si divide in due: una prima parte firmata dallo chef Brunel con la resident pastry chef Maria Novella Salani e una seconda, firmata dalla grande mano della pastry chef Loretta Fanella, già sua grande amica e collaboratrice, nonché pasticcera di fama internazionale, che vanta grandi premi e riconoscimenti.
Il menu dedicato al Vate
Come dicevamo, Brunel ha una grande passione per D’Annunzio che ha voluto omaggiare con il Menu Il Vate, Ornamento Estetico. D’altronde lo stesso D’Annunzio diceva: «Io mi vanto maestro insuperabile nell’arte della frittata per riconoscimento celestiale». Un percorso che è un inno al piaceri del palato con nomi, ovviamente, stravaganti e affascinanti: Nel bel tempo in terre d’Abruzzo e il Montenegroni (Frittata soffice alle cipolle); I messaggi a “Suor intingola” Albina Lucarelli Becevello (can-nel-loni, can-nel-loni, can-nel-loni); L’ovo (Uovo, pecorino, patata e paprica dolce affumicata); Correva l’anno 1897 “Il collegio di Ortonae il banchetto senza fine (Maccheroni alla chitarra e stracotto alla coda di bue e Parmigiano); La casseruola (Il pescato, una passione senza fine a, d, g, o); Memento Audere Semper ricordati di osare sempre (Costolette di vitello, mela e mandorle); Analogo è lo stato d’animo che prova davanti al Parrozzo dell’amico Luigi D’Amico, tanto da ispirargli questo sonetto dialettale “O Ddie quanne m’attacche a lu parrozze, ogne mattine, pe’ lu canna rozze, passa la sise de l’Abbruzze mè” (Il parrozzo, l’aurum & lo zabaione); Il rito della moka secondo Caffè Illy! (Moka pulcina e Saiwa!).
Un intero menu dedicato al Vate
Storia di un cuoco
Classe 1975, originario della Val di Fassa, Peter Brunel inizia a muovere i primi passi nell’alta cucina a Bolzano, sotto la guida dello chef Giorgio Nardelli al Parkhotel Laurin. Approda poi a Villa Negri di Riva del Garda dove, a soli 28 anni, nel 2003 conquista l’ambita stella Michelin. Successivamente a Trento dirige la cucina del Chiesa, per poi trasferirsi in Toscana, dove coordina il Ristorante Palagio59 di Rignano sull’Arno (Fi).
In questi anni Peter Brunel investe molto nella formazione acquisendo esperienze internazionali, soprattutto in Francia, presso ristoranti stellati. Il suo concept culinario miscela sapientemente tradizione e innovazione; la sua cucina è raffinata, creativa.
Membro della Nazionale italiana cuochi, può vantare di aver esposto le proprie opere di food design alla mostra “The New Italian Design” del Triennale Design Museum. La mostra, aperta inizialmente nel Museo d’Arte Contemporanea di Istanbul, si è poi spostata nel 2012 a Pechino e negli States.
Peter Brunel
Nell’estate 2014 è executive chef per la Lungarno Collection della famiglia Ferragamo. La sua cucina si anima qui dello stile fusion ed esalta il prestigio di locali quali il Nikkei Fusion Bar & Restaurant, il Caffè dell’Oro e il ristorante gourmet Borgo San Jacopo. Nel dicembre 2015, a poco più di un anno dal primo menù a firma del talentuoso Chef, la stella Michelin arriva al ristorante Borgo San Jacopo, a pochi metri da Ponte Vecchio.
Nel luglio 2019 un nuovo progetto e una nuova avventura vedono Brunel affiancato a Lorenzo Risatti, imprenditore appassionato e cultore della buona cucina. Una sfida lanciata per dare lustro ad una terra, il Trentino, ricca di mille risorse ma bisognosa di nuova energia. «Il mio sogno? - dice Brunel: - Far tornare a brillare la stella in punta al lago, nella mia terra trentina». E così è stato!
Il Peter Brunel ristorante gourmet ad Arco vanta una location d’eccezione che si fonde tra il lago di Garda e le montagne trentine. Peter è uno chef di spiccata creatività che porta nel Dna il suo territorio, dove sperimentazione e tradizione danno vita a piatti che stupiscono il palato e la vista, generando un’esperienza gastronomica sempre inedita.
Il 2021 anno ricco di riconoscimenti
A poco più di un anno dall’apertura il progetto può dirsi un vero e proprio successo e l’obiettivo della Stella Michelin raggiunto. Nonostante la situazione drammatica causata dalla pandemia il ristorante riceve ben quattro importantissimi premi internazionali:
- Una Stella dalla Guida Michelin 2021 al ristorante Peter Brunel
- Premio "Miglior servizio di sala 2021” della Guida Michelin a Christian Rainer, maître di Peter Brunel ristorante gourmet
- Premio “Miglior Pasticceria dell’anno” di Le Guide de L'Espresso per Maria Novella Salani alla guida della Pasticceria del Peter Brunel ristorante gourmet
- Premio "Novità dell’anno 2021" per il Gambero Rosso al ristorante Peter Brunel
Questi premi, frutto dell’impegno incessante della ricerca della qualità e dell’eccellenza, sono il riconoscimento della notorietà e del prestigio che accompagnano ormai costantemente il nome di chef Peter Brunel e i suoi progetti.
Peter Brunel | ristorante gourmet
Via Linfano 47 - 38062 Arco (Tn)
Tel 0464 076705
www.peterbrunel.com