È stato un lungo giorno quello trascorso al Caffè Pedrocchi luogo simbolo e istituzionale di Padova, uno dei più importanti caffè storici italiani che il 9 giugno ha festeggiato il suo 190° compleanno. Nato nel 1831 per volere del torrefattore Antonio Pedrocchi su progetto dell’architetto Giuseppe Jappelli, è diventato da subito il punto di riferimento della vita sociale, culturale e artistica padovana. Un polo d’attrazione non solo nel Veneto ma anche verso un più vasto pubblico, italiano e da fuori confine. Uno “spazio” autorevole se pensiamo che, dal 1831, lo storico caffè ha “ospitato” l’inizio dei Moti Risorgimentali italiani (che hanno poi portato all’Unità d’Italia), è sopravvissuto a due Guerre Mondiali e ha superato anche questa pandemia che ha imposto, ahimè, una piccola battuta d’arresto.
Il Caffè Pedrocchi ha festeggiato 190 anni di apertura il 9 giugno
Caffè Pedrocchi, uno dei tre "senza" di Padova
Per 85 anni, dall’inaugurazione, nel 1831,
fino al 1916 il Caffè Pedrocchi è sempre stato aperto, giorno e notte, diventando così uno dei famosi “tre senza” di Padova: il Santo senza nome; il Prato senza erba; il Caffè senza porte. Che in verità per i padovani i “senza” sono molti di più, come ad esempio il Capitello senza colonna di Piazza delle Erbe e l’orologio senza la Bilancia in Piazza dei Signori (l’Orologio della Torre non contempla il segno astrologico della Bilancia perché quelli rappresentati si riferiscono al sistema zodiacale pre-romano in cui le costellazioni dello Scorpione e della Bilancia erano unificate).
Bianca, rossa e verde: le sale iconiche attraverso cui è passata la storia della città e non solo
Centro nevralgico della vita sociale padovana,
il Pedrocchi si è sin da subito affermato come salotto culturale e luogo di trattative commerciali ma anche di riunioni massoniche, feste e balli,
ospitando intellettuali e illustri letterati nelle sue Sale: la Bianca (in origine era chiamata nera per il mobilio disegnato dall’architetto Jappelli dipinto con quel colore) testimonianza dei Moti Risorgimentali con una targa celebrativa che incornicia un proiettile austriaco conficcato nel muro;
la sala Rossa, il cuore centrale del Caffè, con il bancone originale dell’Ottocento a forma ellittica e dove ogni giorno va in scena il rito del caffè al banco; e, infine,
la sala Verde, sempre aperta per i cittadini meno abbienti che potevano riscaldarsi e incontrarsi senza l’obbligo di consumazione e
che secondo una credenza locale ha dato i natali al modo di dire “essere al verde”. Oggi questa usanza viene perpetuata agli studenti con wifi e caffè americano gratuiti: e se a un esame prende 30 e lode è garantito pure l’aperitivo! Sala polivalente, quest’ultima infine, adibita anche per presentazioni di libri sia da parte di librerie ed editori che da autori indipendenti.
La Sala Verde
Un fascino che dura nel tempo grazie all'impegno di istituzioni e gestori
Ma
perché il Caffè Pedrocchi ha conservato questa sua aura così magnifica e intonsa? Merito delle volontà lasciate da Domenico Cappellato, figlio adottivo di Antonio Pedrocchi il cui testamento recita così: «Faccio obbligo solenne e imperituro al Comune di Padova di conservare in perpetuo, oltre la proprietà, l'uso dello Stabilimento come trovasi attualmente, cercando di promuovere e sviluppare tutti quei miglioramenti che verranno portati dal progresso dei tempi mettendolo al livello di questi e nulla tralasciando onde nel suo genere possa mantenere il primato in Italia». Ecco quindi che
nel 1891 la proprietà passa al Comune di Padova e dopo due secoli, trasferendoci ai tempi moderni,
dal 2014 il Pedrocchi è in gestione a Fedegroup.«Da quasi duecento anni il Pedrocchi è il “cuore” di Padova - ha raccontato
Manolo Rigoni, direttore del Caffè Pedrocchi - e
ogni giorno lavoriamo per riconfermare il suo ruolo centrale nella vita dei cittadini che affollano le sale storiche, e nell’offerta turistica della città, con migliaia di turisti che, ogni anno, vengono da tutto il mondo a godere dell’esperienza unica che il Caffè offre, a cui da oggi si aggiunge anche una nuova miscela esclusiva».
Un momento delle celebrazioni istituzionali dell'anniversario
Per la festa di compleanno un programma ricco di eventi
Il
9 giugno, quindi si è festeggiato un compleanno memorabile con una serie di eventi celebrativi: dalla nuova miscela Pedrocchi 100% Arabica selezionata e tostata da Caffé Moreno all’annullo filatelico con timbro realizzato per la ricorrenza e depositato presso l’archivio storico di Poste Italiane, concludendo con una cena benefica nel plateatico e nelle logge del piano nobile che ospita anche il Museo del Risorgimento.
«Gestire il Caffè Pedrocchi è motivo di grande orgoglio per la nostra azienda, e siamo felici di celebrare questo importante anniversario accanto al Comune di Padova e alla Direzione del Caffè - ha dichiarato
Roberto Imperatrice, amministratore delegato di Nabucco Holding, società proprietaria di Fedegroup - In questi 7 anni abbiamo lavorato costantemente per offrire al pubblico un’esperienza globale del Caffè Pedrocchi, della sua storia e della sua tradizione culinaria».
Per festeggiare al meglio, la classica torta al cacao e menta
Espresso in tazza grande e torta al cacao e menta i must da provare
Come immergersi quindi nei sapori e nei profumi nel luogo simbolo di Padova?
Dal celebre caffè Pedrocchi, espresso in tazza grande con un’emulsione di panna e menta e una spolverata di cacao, alla
Torta Pedrocchi che unisce l’aroma del caffè con le note olfattive e i sapori di cacao e menta. Ma si va oltre l’esperienza della caffetteria con proposte per l’aperitivo, il pranzo e la cena; ogni dettaglio, infatti, è stato studiato per regalare un “assaggio” autentico del Pedrocchi e dei sapori di Padova come ad esempio la Gallina padovana in tre versioni (in saor, con paté dei suoi fegatini e in insalata agrodolce) o
i famosi tagliolini al Caffè Pedrocchi con gamberi e zucchine alla menta. Chiudendo con la nuova miscela Pedrocchi, dal gusto intenso ma bilanciato!