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A cena con Sophia Loren: apre a Firenze il primo ristorante dedicato all’attrice

Menu partenopeo (ma non solo) con la pizza firmata da Francesco Martucci, premiato come miglior pizzaiolo 2020 e la cucina dallo chef bistellato Gennaro Esposito. Attese aperture anche a Milano e Napoli

di Andrea Cianferoni
 
27 aprile 2021 | 11:25

A cena con Sophia Loren: apre a Firenze il primo ristorante dedicato all’attrice

Menu partenopeo (ma non solo) con la pizza firmata da Francesco Martucci, premiato come miglior pizzaiolo 2020 e la cucina dallo chef bistellato Gennaro Esposito. Attese aperture anche a Milano e Napoli

di Andrea Cianferoni
27 aprile 2021 | 11:25
 

Nella culla del Rinascimento, Firenze, riparte la ristorazione nel giorno delle riaperture dei ristoranti, lunedì 26 aprile, anche se solo negli spazi all’esterno, che purtroppo solo in pochi hanno. In questo sono stati molto fortunati i promotori del nuovo Sophia Loren – Original Italian Food, il primo di una catena che aprirà nelle principali città italiane e del mondo, tra cui Milano e Napoli in Italia e Dubai, Miami, Hong Kong e Shanghai per l’estero. Perché di spazio all’esterno ne hanno in abbondanza e con la copertura e l’ombra degli storici porticati di piazza della Repubblica realizzati a metà Ottocento quando Firenze era la capitale d’Italia.

Parte da Firenze la catena di ristoranti e pizzerie dedicate a Sophia Loren A cena con Sophia Loren Apre il locale dedicato all’attrice

Parte da Firenze la catena di ristoranti e pizzerie dedicate a Sophia Loren

3 milioni di investimenti e 2 anni di lavoro

Il capoluogo toscano è protagonista della “rinascita” della ristorazione italiana in occasione dell’apertura del nuovo ristorante pizzeria tutto dedicato al mito di Sophia Loren, la più famosa delle attrici napoletane. Un progetto molto importante, fortemente voluto dall’imprenditore napoletano Luciano Cimmino, patron di Pianoforte Holding, società che ha dato vita alla Dream Food che ha riunito una platea di soci che hanno creduto nell’idea, e che per ora è costato 3 milioni di euro di investimenti, e due anni di lavori.

Tra i promotori, oltre a Cimmino, conosciuto nel mondo della moda per i brand Yamamay e Carpisa, c’è la famiglia Carlino, Francesco Pinto, Sergio Ubaldo, Nicola Giglio, imprenditore italiano basato a Hong Kong, l’architetto Ivo M. Redaelli e da una società finanziaria presieduta da un professionista della City milanese.

Sophia Loren ha concesso l’utilizzo del suo nome in licenza

Il ristorante, di complessivi 1.500 metri quadrati un tempo occupati dalla banca Unicredit, distribuito su tre piani, dieci vetrine che si affacciano su via dei Brunelleschi, ha una capienza interna di 250 posti e 60 esterni sotto i porticati del palazzo in cui è ospitato il nuovo locale e darà lavoro, a pieno regime, a 40 persone. Sophia Loren ha concesso l’utilizzo del suo nome in licenza con un contratto in forma di royalties che prevede anche un merchandising anche per i futuri locali che sorgeranno sia in Italia che all’estero.

Pizza protagonista indiscussa

Sophia Loren – Original Italian Food, progettato dallo Studio di Architettura e Ingegneria Redaelli e associati, in collaborazione con Costa Group, azienda leader per la creazione di arredi per il settore del food&beverage, è caratterizzato da grandi vetrate che affacciano sul portico di via de’ Brunelleschi.

All’entrata del locale il cliente viene subito attratto dalla protagonista indiscussa: la pizzae i suoi ingredienti primari di eccellenza che la compongono. Frontalmente, l’ampio banco in marmo dedicato alla preparazione della pizza è delimitato dalla quinta prospettica generata dal lievito madre contenuto nelle sue numerose botti e messo in risalto dal rivestimento delle pareti e dei forni: una texture color oro brillante che genera una superficie tridimensionale e che rimanda ad uno scrigno prezioso che custodisce ed esalta la materia prima di qualità superiore marcando il caposaldo della tradizione della pizza napoletana; il celebre “Oro di Napoli“.

Tonalità mediterranee e arredi raffinati

Questo oro diviene il fil rouge dell’intero concetto architettonico - spaziale. Accedendo alla “navata”, adibita a sala ristorante, si è come trasportati in un’altra dimensione dove ogni area personalizzata si caratterizza per la cura del dettaglio. Le sedute si alternano tra divani e poltroncine circolari ed avvolgenti con tessuti in velluto e dalle tonalità tipicamente mediterranee.

Le pareti, decorate artigianalmente con texture appositamente disegnate e talvolta impreziosite da inserti in vero Oro Zecchino e da boiserie cangianti generate con texture geometriche raffinate, diventano l’elemento di transizione tra le ampie lastre mono-materiche del pavimento ed il soffitto dove predomina il blu/verde nelle più peculiari sfumature ricordando l’atmosfera dei colori partenopei. Alcuni elementi d’arredo, come i tavoli in pietra lavica e le vetrate nelle tonalità cangianti e sgargianti, evocano la solarità e l’energia che solo l’atmosfera mediterranea e la sua natura può donare.

Spazi scenografici e accoglienti

La precisa geometria della disposizione planimetrica crea una serie di spazi sensuali ed accoglienti dove i visitatori sono abbracciati e stimolati attraverso il cambiamento di dimensioni e forme: si genera una sequenza di spazi, ciascuno definito, ma che contemporaneamente scorre l'uno nell'altro per guidare piacevolmente l’ospite. Gli spazi sono visibili gli uni dagli altri, eppure ognuno di essi si riserva di far sentire a proprio agio il fruitore.

La divisione delle aree è discreta consentendo di frazionare gli ambienti per creare spazi più intimi e conviviali collocati al livello superiore. Le bottiglie stesse, opportunamente illuminate e collocate nelle partizioni ad arco-parete, diventano protagoniste e completano, con altri preziosi elementi di autentica oggettistica ed alcune opere di grande valore, l’attenzione posta alle pareti.

Prima tra tutti è l’installazione di Luigi Masecchia, artista che crea le sue opere con i tappi metallici delle bottiglie che, come dei pixel, ricostruiscono il volto sinuoso di Sophia. L’artista napoletano Ernesto Tatafioresi è invece occupato di disegnare le illustrazioni dei sottopiatti che riportano il volto di Sophia.

Le pizze sono firmate da Francesco Martucci A cena con Sophia Loren Apre il locale dedicato all’attrice
Le pizze sono firmate da Francesco Martucci

Pizze firmate da Francesco Martucci e la cucina da Gennarino Esposito

Le pizze sono firmate da Francesco Martucci, miglior pizzaiolo d'Italia 2020 con il locale I Masanielli a Caserta, la cucina da Gennarino Esposito, chef con due stelle Michelin patron del ristorante Torre del Saracino a Vico Equense mentre la pasticceria da Carmine di Donna, già guida della pasticceria del Torre di Saracino.

Il vero espresso servito a Napoli

Il format garantisce una spiccata tipicità dell’offerta proponendo un menu italiano tradizionale ma esclusivo e ricercato, per un pubblico attento ed esigente, in un ambiente elegante e confortevole. Particolare cura è stata dedicata alla scelta del caffè che più autenticamente rappresentasse l'ineguagliabile espresso servito a Napoli. Dopo una lunga selezione, che ha incluso anche piccole torrefazioni con esperienze pluridecennali, la scelta è caduta su Caffè Vesuvio, "cuore napoletano".

«Questa nuova avventura – sottolinea Luciano Cimmino - è la naturale evoluzione del mio modo di affrontare la vita con curiosità ed entusiasmo. Per me vivere vuol dire fare nuove esperienze, appassionarmi, sperimentare, lavorare a nuovi progetti perché tutto questo è un pretesto per rimettermi in gioco, per continuare ad imparare».

«Quando mi è stato proposto di partecipare a questo progetto non ho avuto dubbi perché questo ristorante racchiude in sé alcune delle cose che più amo: la cucina italiana, i momenti di convivialità ad essa legati e poi diversi dei miei personaggi sono in qualche modo legati alla cucina» ha sottolineato Sophia Loren.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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