«Mi piace definire la mia cucina ‘moderna in evoluzione’, perché la considero un contributo al rinnovamento. Non mi piace cucinare soltanto piatti tradizionali, voglio dare spazio anche alla modernità perché questi due estremi, se sapientemente dosati, possono regalare gusti unici e innovativi pur mantenendo il rispetto della tradizione. Considero le radici della cucina nostrana un punto d’inizio ma “trasgredisco” in qualche modo le regole per ottenere un risultato più accattivante». Così Claudio Sadler, una stella Michelin, socio Euro-Toques, presidente dell’associazione Le Soste, che ha appena allestito un dehors nel cortile di ringhiera del palazzo che a Milano ospita il suo ristorante.

Claudio Sadler e il suo team nel cortile di via Ascaion Sforza 77 a Milano - @AndreaCherchi
La sua filosofia gastronomica si fonda su due pilastri, quello della stagionalità e quello della sostenibilità, che ogni giorno lo guidano in cucina. Tra i primi cuochi a valorizzare la componente estetica del piatto, oggi ha portato la sua vena artistica anche in un suggestivo dehors.
E visto il momento Sadler ha fatto più che bene. Alle sale Don Pedro e Privé, ha aggiunto un raffinato spazio all’aperto. Si tratta del cortile interno del palazzo di ringhiera “vecchia Milano” di via Ascanio Sforza 77 che ospita il ristorante. Un contesto unico e riservato in perfetta commistione tra abitazione privata e cucina di alto profilo.
La nuova sala all'aperto del ristorante Sadler - @AndreaCherchi
Un luogo raccolto per degustare, per esempio, la Tar-tar di pomodoro con maionese alla senape, cipolla bruciata, tuorlo d’uovo in olio cottura, basilico tulsi e origano piccante o la Spigola di amo in crostata di sale e cenere con verdurine affumicate alla brace, emulsione di bottarga e limone di costiera.
Per informazioni:
sadler.it