Quando attraversando il Passo Falzarego si scorge la cabina rossa della funivia salire veloce fin quasi alla vetta del Lagazuoi ci si sente già a Cortina. È una presenza iconica e non è un caso che sia proprio quest’impianto ad inaugurare l’estate 2020 ampezzana. La prima funivia fu costruita tra il 1963 e il 1964 e fu aperta al pubblico nel febbraio 1964. Dal Falzarego (2105 m) si poteva così raggiungere la quota di 2732 m, poco sotto la vetta del Lagazuoi (2778 m). Da allora l’impianto ha regalato a stuoli di appassionati di montagna l’incanto di alcune tra le più celebri vette dolomitiche, come le Cime di Fanes, le Tofane e la Marmolada. Incanto che si rinnova da oggi e per tutta l’estate.
La funivia Lagazuoi
E secondo i dati Enit, saranno molti i turisti che
sceglieranno di trascorrere le vacanze in montagna. Gli spazi infiniti e l'aria pura la rendono infatti la
meta ideale per una vacanza nella delicata fase post Covid-19. E proprio per questo motivo, gli operatori di Cortina d'Ampezzo si sono organizzati per potere garantire un soggiorno in totale sicurezza agli ospiti che sceglieranno la Regina delle Dolomiti da qui in poi.
Il presidente della regione Veneto
Luca Zaia ha riconosciuto il
grande sforzo e la tenacia degli ampezzani, inviando un messaggio per la ripartenza, in cui augura un buon lavoro «a tutti gli impiantisti delle nostre meravigliose montagne che si apprestano a riaprire gli impianti a fune, consentendo ai visitatori di poter fruire di località eccezionali per bellezza paesaggistica, ricche di cultura e di storia. Nonostante le difficoltà del periodo - ha proseguito il governatore veneto - apprezzo molto la volontà degli operatori di ricominciare dando nuova linfa alla vita di montagna. Sono come novelli pionieri che, con la determinazione e la forza che li contraddistingue, affrontano nuove sfide per andare avanti a testa alta. Restiamo, dunque, uniti e facendo squadra riusciremo a superare anche questa crisi e riportare il nostro Veneto e le Dolomiti, patrimonio dell’Umanità Unesco, tra le “vette” dei luoghi più visitati e apprezzati nel mondo, in attesa dei due grandi eventi sportivi internazionali, i Mondiali di Sci Alpino di Cortina e le Olimpiadi Invernali Milano-Cortina».
Rifugi e impianti a fune hanno messo a punto una serie di norme obbligatorie per la fruizione di alcuni servizi: risulta in ogni caso evidente che le soluzioni più idonee per tutelare la salute di utenti e lavoratori consistono nell’adozione di protocolli e regole di comportamento basate anche sulla responsabilità verso se stessi e verso gli altri.
Uno scorcio di Cortina
«Compatibilmente con il periodo difficile che stiamo vivendo, credo sarà un anno positivo per la montagna - afferma Federico Caner, assessore al Turismo della Regione Veneto - non lo dico solo per ottimismo, ma su una base di dati concreti. Gli italiani, ma anche moltissimi stranieri, andranno in montagna per potere vivere un turismo lento, green, con la possibilità di distanziamento sociale. La regione ha spinto per riaprire gli impianti a fune perché siamo certi di poter garantire standard di assoluta sicurezza».
Gli impiantisti hanno lavorato per individuare soluzioni in grado di garantire tranquillità e sicurezza agli ospiti. Siamo tutti più consapevoli e responsabili, «per questo - sottolinea
Marco Zardini, presidente del Consorzio Impianti a Fune - vorremmo che l'abbraccio delle Dolomiti torni ad essere disponibile a tutti coloro che le amano: solo dalla loro cima si può guardare il mondo e i mesi appena trascorsi con una diversa prospettiva, e con una rinnovata energia».
Basteranno semplici regole: indossare guanti e mascherine, mantenere le distanze, seguire le istruzioni per accedere agli impianti. Verranno messi a disposizione anche dispositivi igienizzanti per le mani. In funivia e in cabinovia si viaggerà con finestrini aperti per consentire l'areazione e la ventilazione, sulle seggiovie non vi sarà alcuna restrizione se non le regole disposte dagli impianti stessi. L'igienizzazione e la sanificazione saranno garantite per tutti gli impianti di risalita.
Le Tofane
Dopo la funivia del Lagazuoi apriranno le 5 Torri, Auronzo, e Col de Varda (Misurina) il 20 giugno, il Cristallo il 26 giugno, Pié Tofana-Duca d’Aosta e Duca d’Aosta-Pomedes il 27 giugno, Fedare, Socrepes, Tofana-Freccia nel Cielo il 4 luglio. A proposito della Freccia del cielo sarà attivo solo il primo tratto Cortina-Col Drusciè, poiché il tratto Col Druscié-Ra Valles e il tratto Ra Valles-Cima Tofana resteranno chiusi per lavori di ammodernamento in vista dei Mondiali di Cortina 2021. Ultimo ad aprire l’impianto Faloria, attivo dal 25 luglio.
Anche se sarà un’estate di distanziamento sociale, a Cortina si è lavorato per incoraggiare un abbraccio, uno dei pochi permessi, quello delle Dolomiti, dalle Tofane al Cristalo, da Faloria alle 5 Torri. «Abbiamo riformulato e ri-immaginato la nostra destinazione - conclude Cinzia Confortola, responsabile marketing del Consorzio Skipass Cortina - vorremmo ripartire non come prima, ma con occhi diversi. Il nostro impegno come località è sempre volto alla sostenibilità e ad uno stile di vita più in linea con la natura stessa. Abbracciare la natura è proprio questo: la possibilità di intraprendere un viaggio introspettivo, allo stesso tempo di esplorare. Questo è il viaggio che vorremmo raccontare, questo è il viaggio che vorremmo vivessero i nostri ospiti».