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Affitti e ammortizzatori sociali Gli albergatori chiedono più aiuti

In Commissione Bilancio Confindustria Alberghi ha chiesto di estendere, nella legge di conversione del decreto rilancio, la misura del credito d'imposta sugli affitti e di incrementare gli ammortizzatori per il personale.

 
29 maggio 2020 | 11:09

Affitti e ammortizzatori sociali Gli albergatori chiedono più aiuti

In Commissione Bilancio Confindustria Alberghi ha chiesto di estendere, nella legge di conversione del decreto rilancio, la misura del credito d'imposta sugli affitti e di incrementare gli ammortizzatori per il personale.

29 maggio 2020 | 11:09
 

Risposte immediate ed efficaci per risollevare un settore, quello alberghiero, rimasto fermo per trppo tempo. È quanto ha hiesto Confindustria Alberghi al Parlamento nell'audizione di ieri alla Commissione Bilancio, tesoro e programmazione. Sul tavolo, il Disegno di legge di conversione del Decreto Rilancio, con le sue misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia. Ci si è focalizzati sul settore dell'accoglienza, che al momento - come spiega Confindustria Alberghi - versa in uno stato gravissimo. "Abbiamo bisogno di risposte immediate, veloci ed efficaci per poter recuperare, almeno parzialmente, la stagione estiva alle porte", si legge in una nota del'associazione.

Il settore degli alberghi è in difficoltà, serve uno sforzo maggiore - Affitti, credito d'imposta per 3 mesi Confindustria Alberghi: Prolungarlo

Il settore degli alberghi è in difficoltà, serve uno sforzo maggiore

"Non c’è più tempo": Confindustria Alberghi lo ripete già da settimane. Ad oggi ancora mancano regole chiare ed omogenee necessarie ad indirizzare l’attività alberghiera e soprattutto a restituire quel clima di fiducia indispensabile per rendere nuovamente credibile, sicura la nostra destinazione sia per il cosiddetto turismo di prossimità che agli occhi dei viaggiatori internazionali.

La situazione del settore alberghiero
Sono trascorsi ormai tre mesi e il mondo alberghiero, pur non essendo stato direttamente coinvolto da provvedimenti di chiusura, ha subito il totale azzeramento della domanda costringendo oltre il 95% delle strutture ad interrompere l’attività e il 97% degli addetti a casa in attesa della cassa integrazione, senza considerare i lavoratori stagionali che non possono essere richiamati in servizio.
 
Le imprese attendevano il decreto sin dai primi giorni di aprile; il provvedimento nel suo complesso presenta alcune misure interessanti, ma se fosse arrivato allora, sarebbe stato senz'altro più efficace.

Le misure prese e il punto di vista di Confindustria Alberghi
Tra le misure più attesa quella sugli affitti che riguarda solo i tre mesi appena trascorsi mentre è necessario prevedere l’estensione della misura anche per i prossimi al fine di accompagnare le imprese nel delicato percorso di recupero di un adeguato equilibrio economico.

Altro tema molto importante è quello degli ammortizzatori sociali per i quali la durata stabilita è certamente insufficiente ma, a tal riguardo, abbiamo proposto anche di prevedere per ciascuno dei lavoratori chiamati o richiamati in servizio, una riduzione del costo del lavoro corrispondente all’attuale erogazione percepita sotto forma di ammortizzatore sociale o altra indennità. Questa misura, senza oneri aggiuntivi per lo Stato, avrebbe un profondo impatto sociale ed economico, riportando alla vita attiva ed alla retribuzione piena lavoratori che ormai da più di tre mesi sono forzosamente a casa.
 
"L’Italia non perderà il suo primato turistico, ma se non si interverrà applicando velocemente misure a sostegno dell’offerta c’è il grosso timore che le difficoltà di oggi possano scatenare appetiti speculativi se non addirittura aprire la strada a capitali di dubbia provenienza e operazioni opache", ha precisato in una nota Confindustria Alberghi.
 
«Il Decreto Rilancio non risolve i grandi problemi e per questo c’è necessità di una strategia complessiva per la salvaguardia e il rilancio del settore», ha dichiarato Maria Carmela Colaiacovo, vice presidente di Confindustria Alberghi.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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30/05/2020 13:21:29
1) Affitti Albergatori.
Buongiorno, sono Antonella Bartolesi, titolare di Agriturismo Amedea a Pistoia. Scrivo chiuedendo parità di trattamenti e aiuti anche a chi con durissimi sacrifici ha scelto in passato di acquistare l'immobile dove esercita la propria attività ricettiva, investendo lì i risparmi di una vita e molto di più, come avvenuto a me e mio marito. Noi abbiamo vissuto anni, ogni giorno, sempre, senza sabati o domeniche, primadi arrivare all'apertura del nostro agriturismo, a lavorare incessantemente per la ristrutturazione. Abbiamo fatto tutto quello che era possibile con le nostre mani, non potendo commissionare tutto all'esterno, ovviamente per i costi eccessivi. Bene, adesso IO CHE HO INVESTITO TUTTO LI' DENTRO MI TROVO A NON AVERE NESSUN AIUTO MENTRE TANTI MIEI COLLEGHI POSSONO BENEFICIARE DEL 60% DI SGRAVIO SUGLI AFFITTI!!! MAGARI LORO, PIU' INTELLIGENTI DI ME ANZICHE' METTERE I PROPRI RISPARMI NELL'ACQUISTO DEL FONDO, HANNO PENSATO BENE DI FARSI UN BEL GRUZZOLO DA PARTE O ANDARCI IN VACANZA, cosa chje io e mio marito non facciamo da ben 13 ANNI,cioè da quando abbiamo iniziato questo percorso!! Sottolineo anche da due anni e mezzo mio marito è mancato e non ho più il sostegno economico di prima, oltre a quello morale. E' mancato prima che potessimo goderci veramente la nostra creazione, avendoci lavorato e basta. Quindi, adesso io per mantenere la mia struttura sono costretta a far fronte con risparmi personali che vanno a rodere la mia sicurezza, mentre i Colleghi affittuari si prendono gratis il loro 60% mantenendo intatto il patrimonio privato. Chiedo uguale riconoscimento, magari con uno sgravio fiscale del 60% anche ai proprietari delle loro strutture. Ringrazio per l'ascolto e Vi chiedo di potermi aiutare o indicare come estendere la mia richiesta. Grazie, ANTONELLA BARTOLESI Agriturismo Amedea Via Fornace di San Giorgio, 1 Pistoia Tel. 3391844224 info@agriturismoamedea.it
Antonella Bartolesi



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