Il colosso dell’hotellerie Hilton prosegue la sua marcia di espansione in Italia sfidando lockdown, dpcm, restrizioni e ostacoli dovuti alla pandemia. I progetti erano già stati avviati in fase pre-Covid, poi hanno subito una battuta d’arresto, ma ora sono di nuovo tutti in cantiere. Il gruppo conta in Italia 25 alberghi che portano diversi brand e prevede per il 2021 l’inaugurazione di un Doubletree by Hilton nel quartiere Monti a Roma, un Hilton Eur (La Lama) adiacente al centro congressi La Nuvola di Fuksas, sempre a Roma, e un Hilton Garden Inn a Padova. Altre 4 aperture sono previste negli anni successivi in alcune delle principali città italiane.
Hilton Rome Cavalieri
Un segnale di incoraggiamento per tutto il settore, messo in ginocchio dal
covid e che non vede luci in fondo al tunnel. Un segnale che non vuole essere puro e semplice ottimismo o, peggio, ingenuità. Pambianco Hotellerie Alessandro
Maurizio Cabella, general manager del Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel: «Al momento attuale abbiamo perso il 60% del fatturato rispetto allo stesso periodo del 2019 - ha detto a Pambianco Hotellerie, Alessandro Maurizio Cabella, general manager del Rome Cavalieri - e da qui fino a marzo 2021 prevediamo tassi di occupazione degli
hotel inferiore al 20%. Purtroppo, oltre alle limitazioni del nuovo Dpcm, già in quello dello scorso 18 ottobre il Governo italiano ha vietato l’attività congressuale in presenza e questo è stato un grave danno per l’
hotellerie e per il turismo in generale. Per dare un’idea, l’incidenza di questa attività sul fatturato globale di Hilton in Italia è all’incirca del 40%».
Il fermo dato ai congressi genera un effetto a lungo termine perché manda un messaggio all’estero di preoccupazione e di rinuncia ai
viaggi. «Vorrei fare un appello - conclude Cabella - e cioè che il Governo comprenda l’importanza primaria del turismo nel nostro Paese, in tutte le sue accezioni, culturali, enogastronomiche, paesaggistiche. Mi sembra che ci sia ancora una sottovalutazione del comparto, ma il turismo per l’Italia è come il petrolio per i Paesi arabi».