Bambini troppo rumorosi, che scorrazzano tra tavoli e sedie facendo fare pericolosi slalom ai camerieri. A giudicare dai due episodi di cui le cronache dei giornali locali stanno dando notizia in questi giorni, il fenomeno non solo è presente nei ristoranti e nelle pizzerie d’Italia, ma inizia a creare non pochi grattacapi ai titolari di alcuni locali.
Gabriele Berbenni e la fidanzata
Dopo il caso del ristoratore padovano che la notte di San Silvestro ha rifiutato una famiglia con due bambini di tre anni e sette mesi, per la “tranquillità dei suoi ospiti”, ora a far parlare di sé è un pizzaiolo di Tirano, in provincia di Sondrio, che all’entrata della sua pizzeria ha affisso un cartello rivolto ai
genitori dei bambini maleducati.
«I bambini lasciati incustoditi a correre in giro per il locale che urlano, o in piedi su panche e sedie, disturbano gli altri clienti - si legge - Pertanto ci riserviamo il diritto di prenderli in cucina a lavare i piatti con tanto di nastro adesivo sulla bocca». Un messaggio eloquente, che potrebbe far sorridere, se preso come battuta, ma che
Gabriele Berbenni, titolare della pizzeria "Bagà - la pizza digeribile” ha invece scritto seriamente, come fanno capire le sue parole: «I clienti che vengono nel nostro locale - ha detto - hanno il piacere di passare il loro pasto in assoluta tranquillità, senza sottofondi di bambini maleducati che strillano». Il messaggio non potrebbe essere più chiaro: «Potete venire a Bagà senza bambini, educare i vostri figli, cambiare pizzeria o starvene a casa vostra», ha aggiunto Berbenni, che in calce al cartello di richiamo non esita a firmarsi “l’uomo nero”.