(Da Crema al mondo
Vitium soddisfa palati gourmet)
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Siamo a Crema, dove il ristorante Vitium è situato nel centro storico della città, in un edificio del 1300 (allora ritrovo di stallieri). Un locale arredato in modo essenziale ma raffinato, dopo la ristrutturazione dell’architetto (anche lei pugliese) Annalisa Lamaddalena che ha abbinato con gusto, l’antico e il moderno. Luci soffuse, soffitto bianco e pareti scure, parquet, mattoni e qualche antico affresco si alternano a tavoli e sedie di design. Una trentina i coperti con tavoli ben distanziati e con una mise en place “nuda”, secondo il trend attuale, con stoviglieria di design.
Michele Minchillo e Federica Bernabini
Le pietanze dello chef
Michele Minchillo, che si è diplomato all’Alma e ha lavorato anche con Isa Mazzocchi e Matias Perdomo, sono un mix di radici e delle sue esperienze lavorative in giro per il mondo. Parliamo dunque di una cucina contemporanea, con molte contaminazioni, dove vengono utilizzate anche tecniche di cottura moderne. Il risultato è un buon equilibrio di gusto, dolce e salato, croccante e morbido che appaga il palato, merito della bravura di Michele e delle materie prime di grande qualità.
Si inizia con un aperitivo, in alternativa alle bollicine viene proposto il cocktail Vitium, a base di gin alla camomilla e succo di mela fatto in casa, accompagnato da minuscoli ma ottimi amuse bouche da gustare nell’ordine suggerito da
Federica Bernabini, fra cui: bombetta di Salva Cremasco ricoperta di riso nero con composta di cipolla; ravanello in agrodolce con crema di barbabietola rossa, cialda di cavolo viola, patata affumicata e sedano croccante. Estrema cura anche per quanto riguarda il pane, fatto in casa: pagnottella di lievito madre, focaccia, piccoli taralli (omaggio alla sua terra) e girella con paprika. Da intingere nella ciotolina con olio pugliese 100% Coratina servita al tavolo.
Una vista del locale
Deliziosi fra i primi i ravioli ripieni di ragù alla genovese, crema di Salva Cremasco Dop e mostarda di zucca. Oltre a mangiare alla carta si può scegliere tra due menu degustazione: uno di cinque portate e l’altro di sette. Fra i secondi lingua in salsa alla brace, curry verde e caviale, agnello con tarassaco, latticello e chinotto. Per chi ama il pesce invece rombo, porcini, cipollotto e lemongrass.
Non possono mancare le dolcezze finali: marshmallow al cedro, gelatina di ananas, cioccolatino al caffè e cioccolatino bretone con cioccolato bianco e lampone. Molto ampia la carta dei vini con ben 230 etichette che ricopre le principali regioni italiane e anche l’estero, da apprezzare soprattutto la scelta degli champagne.
Per informazioni:
www.vitiumrestaurant.it