A fine ottocento si chiamava Goffi Del Lauro, un’osteria in mezzo ai lauri, ai piedi della collina torinese in riva al fiume dove i pescatori si facevano friggere i pesci.
La frequentavano anche dagli amanti della lirica perché il suo titolare era un tenore del Teatro Regio di Torino.
Nell’ottobre 2018 è rinata per opera di tre amici, con una nuova impostazione: una cucina di taglio moderno, che non ha perso in alcuni piatti iconici il suo carattere originario, è stata affidata a Lorenzo Careggio, un curriculum in cui emergono le esperienze all’Accademia Niko Romito, al ristorante Carignano di Torino e contaminazioni culturali che vanno dal Marocco (dove è nato) all’India e alla Liguria.
Le verdure, anche insolite, come le foglie di senape scoperte sui banchi dei contadini del mercato di Porta Palazzo e le erbe aromatiche che coltiva nell’orto di famiglia, sono ingredienti che non mancano mai nei suoi piatti.
Quattro i percorsi gustativi tra cui scegliere, anche mescolando le preparazioni: carnivoro, erbivoro, benessere ed onnivoro, tutti a 50 euro, bevande escluse. E ancora, la carta, il menu esploratore con due portate e un dolce a discrezione dello chef a 35 euro, oppure sei portate a 65 euro. Completano l’offerta una cantina con 300 etichette selezionate tra piccoli e piccolissimi produttori. Pochi i tavoli, l’ambiente molto curato e un servizio attento tutto al femminile.
Oltre al
ristorante gourmet, la cantinetta Goffi, una saletta nel cortile interno disponibile per cene private con un unico tavolo per otto persone; per la stagione estiva Casa Goffi, la formula bistrot che si trova sotto il celebre pergolato, un cocktail bar con area picnic e costine alla griglia, marinate in dodici spezie - la specialità dello chef.
Per informazioni:
www.eragoffi.it