(Montana Lodge&Spa, nuovo nome
e in cucina la consulenza di Bartolini)
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Grandi novità per il 5 stelle di La Thuile (Ao) che, terminata la propria affiliazione con Nira Hotels&Resort, ha inaugurato la stagione invernale con un nuovo nome e una proposta gastronomica completamente rinnovata.
Ad occuparsi della consulenza in cucina è
Enrico Bartolini, lo chef che oggi vanta più stelle in Italia (in totale sei, distribuite tra i suoi cinque ristoranti).

Al Montana Lodge&Spa - questo il nuovo nome - cambia l’insegna ma non lo stile. E neppure l’alta qualità dell’accoglienza della struttura, che a novembre è stata insignita di due importanti riconoscimenti al World Ski Awards, il contest che premia e celebra l’eccellenza dell’ospitalità invernale a livello mondiale. L’albergo di La Thuile è entrato nella rosa dei “3 Ski Hotel Top” al mondo ricevendo la prestigiosissima targa “World’s Best Ski Hotel 2018 - Top 3”, oltre ad essersi aggiudicato il premio “Italy’s Best Ski Hotel 2018” nella categoria dei migliori alberghi per il turismo invernale in Italia.
Il Montana Lodge è una delle più riuscite interpretazioni dello stile “alpine chic”, un delicatissimo equilibrio tra l’intimità e l’autenticità di un piccolo villaggio di montagna e i servizi e i comfort di un albergo a cinque stelle. Gli spazi e i materiali tipici di uno chalet danno vita ad un’atmosfera calda e tradizionale che si combina armoniosamente con elementi high tech e moderni sistemi di risparmio energetico. Tutto concorre a dar forma ad un’eleganza rilassata e discreta, rispettosa del contesto che la ospita.
Enrico Bartolini
Le novità maggiori riguardano la proposta culinaria. Da quest’anno alle 5 stelle dell’hotel si aggiungono le sei stelle di Enrico Bartolini. Un pieno di stelle che illumina l’offerta gastronomica di tutta La Thuile. Bartolini ha svolto una preziosa attività di consulenza che ha concorso a ridisegnare l’identità del ristorante dell’hotel. E proprio per sottolineare il nuovo corso, anche al ristorante è stato dato un nuovo nome: “Chaveur”, che significa “sapore” nel patoué valdotèn, la lingua franco-provenzale parlata dalle comunità che vivono intorno al monte Bianco. E proprio i sapori del territorio sono il cuore della nuova carta che raduna il meglio del patrimonio gastronomico della valle d’Aosta, interpretato dallo chef
Stefano Granata, cui è affidata la conduzione della cucina.
È stato Bartolini a suggerire il coinvolgimento del lombardo Granata che si è fatto le ossa nel ristorante di famiglia, La Quinta di Cornegliano Laudense (Lo). «Stefano ha una buona mano - afferma Bartolini - ed è bravo nella lavorazione delle carni. Ha poi una grande passione per la panificazione. Gli ho dato qualche suggerimento sulla sequenza del servizio e sulla composizione del menu. Mi sono raccomandato che facesse ricerca sul territorio, perché conoscesse i produttori, anche e soprattutto quelli più piccoli. La chiave del successo del nuovo menu starà nel giusto mix tra la sua personalità e il territorio. Chi sederà ai tavoli dello Chaveur dovrà conoscere la personalità del nuovo chef e allo stesso tempo ritrovare i sapori dei migliori prodotti della Valle d’Aosta». Questi i preziosi orientamenti dati dallo chef pluristellato a Granata per il suo debutto nelle cucine del Montana Lodge.
Stefano Granata
«Ad ispirare la mia cucina - dichiara Granata - sono le materie di primissima qualità, rielaborate con semplicità e ricercatezza per dare vita a piatti tecnicamente di livello e di notevole impatto visivo, rispettando sia la territorialità sia l’innovazione in termini di evoluzione tecnologica. Nei miei piatti troverete un connubio di sapori antichi della tradizione e di moderna eleganza». Una dichiarazione di intenti che potrebbe fare dello Chaveur una delle principali mete gastronomiche di La Thuile.
«Chaveur è un progetto che non porta il mio nome - conclude Bartolini - ma a cui sono felice di aver offerto la mia esperienza. Sono davvero curioso di vedere come Granata si ambienterà e quanta personalità riuscirà ad esprimere. Se tutto va come immagino, in primavera ci saranno tutti i presupposti per ampliare discorsi e strutturare progetti in alta quota».

E se tutto va come deve andare, anche La Thuile si doterà di un ristorante di alta cucina in alta quota, che andrà a completare il variegato panorama enogastronomico locale. Questo per ora l’auspicio. Se ne riparlerà a fine stagione.
Per informazioni:
montanalodge.it