C'è un luogo a Roma, dove è possibile fare, nel tempo di una cena, il giro del mondo, davanti a un panorama suggestivo e unico. Il nostro mezzo di trasporto virtuale è "Imago", il prestigioso ristorante al sesto piano dell’hotel
Hassler a Trinità dei Monti, iconico albergo sotto la guida e leadership di Roberto Wirth. La nostra guida,
Francesco Apreda (nella seconda foto), classe '74, anima partenopea, romano d'adozione e "multinazionale" di formazione, chiamato dal patron di Hassler a gestire la ristorazione di tutto l'hotel e poi a diventare nel 2006, dopo la ristrutturazione, chef di "Imago", premiato nel 2008 con 1 stella Michelin.
Il viaggio inizia subito, appena si mette piede nel locale. Si resta piacevolmente storditi dalla vista mozzafiato, giusto il tempo di metabolizzare tanta bellezza e ci si siede a tavola. L’allestimento è sobrio ma molto raffinato, senza fronzoli né distrazioni. Apreda ci prende subito per mano, con i suoi canapè, guidandoci alla scoperta di sapori e aromi unici. Uovo di quaglia in tempura, mostarda e lime, meringa di sprits, olive e arance, penne croccanti all'arrabbiata, sandwich zucca e pepi, panino al vapore, cime di rapa e caprino. Poi è la volta del pane. Una vera e propria portata che ci accompagna durante tutto il pasto. Fagottini raffinati, realizzati con farine di ogni tipo, uno diverso dall’altro, serviti in un contenitore portapane sotto il quale c’è un piccolo fuoco per mantenerlo sempre leggermente riscaldato.
Tokyo, Mumbai, Londra, New York, Napoli e Roma sono le città toccate durante il nostro viaggio gastronomico che ci ha portato alla scoperta di un nuovo gusto, dopo il salato, il dolce, il piccante, l’amaro e l’acido. È l'Umami, un blend di aromi originale, creato da Apreda durante i suoi anni "giapponesi". Una formula che contiene zenzero, wasabi, alga nori, yuzu, pepe sancho, semi di papavero, foglie shiso, sumac. Troviamo l'Umami subito nell'antipasto di polpo, alghe e radici. I vermicelli di soia al sugo di ricciola e cozze con crema di cavolfiore ci lasciano ancora per un po' in Oriente ma con i cappellotti di parmigiano in brodo freddo di tonno, doppio malto e 7 spezie (piatto dal singolare contrasto caldo-freddo) ci spostiamo lentamente verso Occidente.
Il risotto al cacio, blend pepi e sesami ci riporta a Roma per poi allungarci su Napoli con il merluzzo carbonaro glassato al sake e verdura in campo viola. In cucina si lavora fin dal mattino per realizzare le pietanze servite la sera (il ristorante è aperto solo a cena). Apreda si avvale di una brigata di 10 persone, compreso lo chef pasticciere, Dario Nuti, che ci ha deliziato con una caprese alla zucca, mandorle, composta di arance e cardamomo; una dolce mozzarella di bufala (è in realtà un gelato ma ha la stessa consistenza della mozzarella ed è fatta con latte di bufala), gratta checca di frutta rossa e balsamico e per concludere una piccola magia, dell'estetica molto natalizia: "Luna, effervescenza di frutta", una sfera di cristalli di zucchero, impalpabile, realizzata soffiando, con la stessa tecnica dei maestri vetrai di Murano.
Imàgo - Hotel HasslerPiazza Trinità dei Monti 6 - 00187 Roma
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