Il design giovane e accattivante delle etichette ma, soprattutto, il mix vincente di “ricette” che bilanciano il carattere tenace con un piglio conturbante ed equilibrato: da qui nasce il successo di Glep, marchio che in poco più di un anno di vita sta scalando le vette alte del segmento beverage nei locali di maggior tendenza.
La bottiglia del nuovo gin
Oggi, un ulteriore scatto: dopo il Vermouth “Vandalo”, il Bitter “Spinto” e l’Amaro “Grinta” nasce il quarto prodotto di casa: è “Gin Fulmine”. Tutto nasce dall’inventiva di due amici,
Ezio Primatesta (sommelier e imprenditore nel settore alberghiero) e
Luca Garofalo, (innovativo graphic designer) che nel 2018 si buttano a capofitto in una nuova avventura.
Contattano Bordiga, apprezzata distilleria del cuneese, che ancor oggi utilizza l’alambicco a fuoco a legna, e da qui nasce Glep Beverages: insieme decidono di giocare molto anche sull’impatto delle etichette oltre sulla qualità massima del prodotto. Ne deriva un brand giovane, con quattro elementi che danno vita ai loro liquori “alchimia, natura, un alambicco del ‘700 in rame, tenacia e bestie rarissime”, tra storia, mito e realtà.
«Oltre alla qualità del prodotto, che usa erbe aromatiche e radici delle alpi occitane, abbiamo spinto anche a livello visivo. Osando e spingendo una comunicazione forte ed inusuale, a partire dalle nostre etichette: semplicità e natura, nulla di più. Pantere lacustri, lupi piumati, lepri volanti ed ora tigri elettriche», spiegano Primatesta e Garofalo.
“La tigre elettrica” ovvero Gin Fulmine, è appunto un London Dry molto eclettico, secco, ideale compagno abbinamento ai Vermouth e Bitter di gamma Glep per un Negroni perfetto, ma rotondo e leggermente agrumato, e naturalmente perfetto per un classico Gin Tonic.