Vittorio pone al centro delle sue ricette la tradizione, il rispetto della materia prima e il benessere esteriore ed interiore dei suoi ospiti. Sin dai primi passi in cucina nel 1976 è ispirato dal francese Jean Anthelme Brillat-Savarin, poi ripreso dal filosofo Feuerbach che scriveva “noi siamo quel che mangiamo”.
Colto, eclettico, appassionato d’arte e di lettura, sommelier professionista, Vittorio è sempre alla ricerca di nuovi ingredienti e sapori, di tecniche e sperimentazioni atte ad esaltare ciò che la natura ci offre al momento.
Questo costante studio trova la sua giusta dimensione nello storico ristorante di famiglia, nel verde della Pineta di Appiano Gentile (CO): il fresco del pergolato coperto di glicine d’estate e lo scoppiettio del camino nelle sere buie d’inverno sono la scintilla da cui tutto nasce. Con il suo sguardo attento, Vittorio “ascolta” il bosco e coglie tutti i dettagli dell’alternarsi delle stagioni, sempre desideroso di portarli nei piatti in tutta la loro autenticità. Godere di un percorso gastronomico da Tarantola significa tornare a quel che si era, perché, appunto, “noi siamo quel che mangiamo”.