Un mix perfetto per un settore che si sta sempre più amplificando e specializzando. Osservando tre categorie tradizionali e popolari balza subito all’occhio come siano stati i
Pasticceri ad attirare il maggior numero di votanti: 139.678. Il dato è sicuramente trainato dal grande successo che ha avuto Iginio Massari il quale è risultato essere il secondo candidato più votato di tutti i 242 con 32.169 clic, meno solo di Ernst Knam, categoria Campioni.
Se da un lato l’avere un leader così popolare potrebbe nascondere gli altri colleghi, dall’altro si può pensare che - al contrario - la sua popolarità invogli soprattutto le giovani leve ad avvicinarsi a questa professione, per migliorarla e avvicinarla sempre di più al pubblico. Massari è sicuramente un personaggio mediatico, ma le sue comparsate in televisione non si avvicinano neanche minimamente a quelle di altri colleghi, cuochi soprattutto. A proposito di Cuochi l’altro elemento da sottolineare è che è stata la categoria meno votata tra le tre che abbiamo preso come riferimento (126.410). Eppure le
chef-star piacevano tanto fino a poco tempo fa. Ma, forse, il tempo delle mode è finito oppure si sta evolvendo o distribuendo su più fronti. Considerazione nella considerazione: a vincere non è stato il Cannavacciuolo di turno (piazzatosi secondo), bensì il presidente della Federazione italiana cuochi Rocco Pozzulo, un tecnico insomma.
Tra Cuochi e Pasticceri si è inserita la categoria dei Pizzaioli, il che non ha sorpreso più di tanto. La
nomina Unesco unita al
salto di qualità fatto da pizzaioli e pizza soprattutto a livello di immagine e comunicazione hanno fatto sì che il grande pubblico scoprisse professionisti troppo poco conosciuti e approfondisse gusti e conoscenze del nostro piatto simbolo. Giuseppe Vitiello, il vincitore, ha avuto la meglio principalmente per le
proprie capacità davanti al forno a legna, ma anche per la voglia che ha dimostrato di farsi conoscere, di parlare del premio e di sé stesso. D’altronde di questi tempi non basta più saper far bene un mestiere, ma bisogna anche essere capaci di venderlo e portarlo fuori dal proprio locale.
Dunque, nonostante la vittoria del “tecnico” Pozzulo piuttosto che del “bomber” Cannavacciuolo e nonostante il minor numero di voti della categoria Cuochi rispetto a quella dei Pasticceri, i volti mediatici continuano comunque a rimanere nelle prime posizioni godendo della popolarità ottenuta in questi anni. Tra le prime sei posizioni dei Cuochi (ma non sul gradino più alto del podio) troviamo infatti tre dei giudici storici di Masterchef: Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Carlo Cracco nell’ordine. Inoltre
Antonia Klugmann, la nuova giudice di Masterchef, e
Norbert Niederkofler, l’unico nuovo tristellato d’Italia di quest’anno, erano entrambi new entry del sondaggio. Ebbene, la prima ha ottenuto 6.928 voti piazzandosi tuttavia solo quattordicesima, mentre il secondo ha incassato 1.625 preferenze chiudendo quintultimo. Quindi un posto su Sky vale più di uno in primo piano sulla Michelin. Forse sì, ma la vittoria di Pozzulo - da ribadire - ci ricorda che probabilmente i tempi stanno cambiando. Il riassunto di questa analisi - quasi più sociale che tecnica e quindi di lettura non così semplice e oggettiva - può avere un nome, un cognome, un volto e una strategia: Iginio Massari, 75 anni, capace di sicuro, mediatico anche (ma non troppo).
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