E se fosse stato il vino a causare la sordità di Beethoven?
L'assidua assunzione di vino da parte delcompositore Ludwig van Beethoven potrebbe aver causato la sua sordità e altri problemi di salute in virtù della presenza di piombo nella bevanda. A ipotizzarlo la Harvard Medical School
Altissime concentrazioni di piombo nei capelli di Ludwig van Beethoven potrebbero essere la causa della sua sordità. Si tratterebbe della conseguenza dell’assidua assunzione di vino da parte del compositore tedesco secondo quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Chemistry, che ha analizzato due ciocche del compositore trovando livelli di piombo oltre 60 volte superiori alla norma.
Beethoven: il piombo nel vino e nei capelli
Secondo i ricercatori, guidati da Nader Rifai della Harvard Medical School, il piombo sarebbe stato assunto da Beethoven attraverso il consumo di vino. All'epoca, infatti, l'acetato di piombo veniva utilizzato per dolcificare vini di scarsa qualità, oltre che per medicine, unguenti e persino alimenti.
Non solo: i bollitori dove il vino era fatto fermentare erano saldati col piombo e i tappi erano imbevuti di sale di piombo. Le abitudini di Beethoven, che era un gran bevitore, potrebbero quindi aver causato l'avvelenamento da piombo che ha portato alla sua sordità.
«Alte dosi di piombo colpiscono il sistema nervoso e potrebbero aver distrutto l'udito di Beethoven», spiega David Eaton, tossicologo dell'Università di Washington. Nello specifico gli studionsi hanno trovato 380 microgrammi di piombo in una ciocca e 258 nell'altra, livelli oltre 60 volte superiori alla norma.
È stato il vino a causare la morte di Beethoven?
Lo studio, pur non fornendo una risposta definitiva sulla causa della morte di Beethoven, apre nuovi spunti di riflessione sulla sua figura e sulle sue sofferenze. I problemi gastrointestinali del compositore, ad esempio, potrebbero essere stati causati proprio dall'avvelenamento da piombo. Nonostante la sordità, Beethoven continuò a comporre alcune delle sue opere più celebri, immaginando i suoni nella sua mente.
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Alberto Lupini
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