Fondaco, il ristorante Amo resta aperto in attesa della chiusura ufficiale
A seguito dell'annuncio ufficioso e non ufficiale della chiusura del palazzo affacciato sul Canal Grande a Venezia, il ristorante degli Alajmo ha scelto di proseguire con le sue attività, confermando il cenone di Capodanno
Nonostante l'annuncio ufficioso della chiusura del Fondaco dei Tedeschi e il prossimo licenziamento di 226 lavoratori, il ristorante Amo, guidato dagli Alajmo, non si ferma. Raffaele Alajmo, infatti, ha confermato che il locale sta già preparando il cenone di San Silvestro, deciso a proseguire le attività in attesa di comunicazioni ufficiali (che potrebbero arrivare nella giornata di mercoledì 11 dicembre dopo il confronto tra istituzioni e proprietari). «Non avendo ricevuto nessuna comunicazione ufficiale da Dfs (parte del gruppo Lvmh), né di chiusura né di date, andremo avanti con il nostro programma fino alla fine» ha dichiarato all'Ansa, ribadendo il suo impegno per il ristorante situato al piano terra del palazzo vicino al ponte di Rialto, progettato dal celebre designer Philippe Starck.
«Abbiamo investito due milioni di euro solo per questo ristorante. In caso, valuterò la causa» ha aggiunto il ristoratore. Il Fondaco dei Tedeschi, ricordiamo, sembrava destinato a un successo duraturo, ma la realtà è stata ben presto diversa. «Che il Fondaco non avrebbe avuto lunga vita ormai l'avevamo capito tutti da tempo. Sempre pieno soltanto perché la gente vuole vedere l'interno del palazzo o salire sul terrazzo, ma nessuno compra» hanno spiegato alcuni dipendenti al Corriere della Sera.
La storia del Fondaco dei Tedeschi di Venezia
Dunque, mentre il futuro del Fondaco dei Tedeschi resta in attesa di novità, il suo passato racconta una storia di grande importanza per Venezia. Costruito nel XIII secolo come punto di riferimento per i mercanti tedeschi, il palazzo situato accanto al Ponte di Rialto ha sempre avuto una funzione strategica per il commercio e la cultura della città. Distrutto e ricostruito più volte, l'attuale struttura risale al XVI secolo, quando fu riedificata in stile rinascimentale dopo un devastante incendio.
Nei secoli, il Fondaco ha mantenuto il ruolo di fulcro degli scambi commerciali fino alla progressiva perdita di rilevanza con il declino delle rotte mercantili veneziane. Nel 2016, grazie a un progetto di recupero firmato dall'architetto Rem Koolhaas, l'edificio è stato trasformato in un centro commerciale di lusso, gestito da Dfs. Ma la natura prettamente turistica della clientela ha limitato il successo economico, portando così alla decisione di chiudere entro il 2025.
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Alberto Lupini
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