Venezia, la grande fuga delle crociere dalla Laguna: «Futuro a rischio»

Le compagnie operano in una situazione di incertezza da tre anni, a causa della mancata implementazione del piano alternativo per la crocieristica promesso dal governo nel 2021. Ma qualcosa forse inizia a muoversi

20 marzo 2024 | 11:24

Il futuro delle crociere - e del loro indotto - a Venezia è a rischio. Clia, l'associazione internazionale della crocieristica, ha infatti espresso forte preoccupazione per il futuro del settore a Venezia e nell'Adriatico. Secondo l'associazione, le compagnie crocieristiche operano in una situazione di incertezza da quasi tre anni, a causa della mancata implementazione del piano alternativo per la crocieristica promesso dal governo italiano nel 2021. Ma qualcosa - forse  - inizia a muoversi.

Venezia, la fuga delle crociere dalla Laguna

Francesco Galietti, direttore Clia Italia, afferma: «Purtroppo, una situazione provvisoria rischia di diventare permanente, penalizzando l'intero settore del turismo crocieristico. Agire senza certezze per il futuro mette a rischio la presenza delle crociere a Venezia».

Solo due compagnie hanno confermato gli scali a Venezia, con grande sforzo. Se gli impegni non saranno rispettati, potrebbero lasciare la città definitivamente, con gravi conseguenze per l'economia locale. Venezia perderebbe così lo status di homeport e si registrerebbe un calo del traffico crocieristico e del turismo in tutto l'Adriatico.

Venezia, le crociere come veicolo di sviluppo economico

La mancanza di certezze ha spinto molti armatori a dirottare le navi su altri scali. Le compagnie crocieristiche si sono dette favorevoli a non transitare più dalla Giudecca e hanno chiesto una soluzione alternativa, ma non è stato avviato alcun confronto concreto.

Galietti sottolinea: «Le crociere rappresentano meno del 2% del traffico in Laguna, ma sono il settore tecnologicamente più avanzato e innovativo del comparto marittimo. Possono fornire un contributo importante a sviluppare soluzioni che preservino l'ecosistema lagunare e lo sviluppo economico sostenibile della città. Mettere in discussione la permanenza delle crociere a Venezia equivale a mettere in discussione anche l'intera esistenza della portualità veneziana».

Venezia, il decreto che frena le crociere

Nel frattempo qualcosa in Laguna si muove. Sono stati infatti pubblicati sul sito del commissario per le crociere a Venezia due nuovi bandi che daranno il via a importanti lavori per il futuro del porto.

Un decreto-legge, dal primo agosto 2021, ha vietato alle navi da crociera con stazza lorda superiore alle 25mila tonnellate di attraccare alla Stazione Marittima di Venezia. Una decisione che ha avuto un impatto significativo sulla città, dividendo l'opinione pubblica tra favorevoli e contrari.

Da un lato, il divieto ha contribuito a ridurre l'inquinamento atmosferico e acustico in centro storico, tutelando il fragile ecosistema lagunare e il patrimonio storico-artistico di Venezia. Inoltre, ha portato a una ridistribuzione del flusso turistico, con un minor affollamento nelle calli e nei canali più frequentati.

Dall'altro, questo divieto ha avuto un impatto negativo sull'economia locale, con la perdita di posti di lavoro e il calo di fatturato per le attività commerciali legate al turismo crocieristico. Inoltre, i nuovi terminal temporanei di Porto Marghera, Fusina e Chioggia sono stati criticati per la loro posizione decentrata e per la scarsa qualità dei servizi offerti.

Venezia, i lavori per contrastare la fuga delle crociere dalla Laguna

Il primo dei due bandi pubblicati riguarda l'accessibilità nautica al porto di Venezia. L'obiettivo è dragare il canale Malamocco-Marghera, conosciuto anche come canale dei petroli, per consentire l'accesso alle navi da crociera di grandi dimensioni. Il bando prevede la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica e dello studio di impatto ambientale, oltre al progetto definitivo ed esecutivo per il primo stralcio dei lavori. Il valore dell'appalto è di circa 5,5 milioni di euro e l'aggiudicazione avverrà entro il mese di aprile.

Il secondo bando riguarda la realizzazione di un nuovo terminal crociere a Porto Marghera. Il terminal sorgerà in canale nord - sponda nord e sarà in grado di accogliere le navi da crociera più grandi che non potranno accedere alla Stazione Marittima di Venezia. Il bando prevede la redazione del progetto definitivo-esecutivo e lo studio di impatto ambientale. L'obiettivo è realizzare due accosti e un terminal passeggeri in un'area di circa 50mila metri quadri entro la stagione 2027. L'importo a base di gara è di 7,8 milioni di euro.

Venezia, un futuro sostenibile per le crociere

I due bandi, nell'intento, rappresentano un passo importante per lo sviluppo sostenibile della crocieristica a Venezia. I lavori di dragaggio del canale dei petroli consentiranno di migliorare l'accessibilità al porto e di ridurre l'impatto ambientale delle navi da crociera. Il nuovo terminal di Porto Marghera permetterà di decongestionare il traffico crocieristico in laguna e di offrire un servizio più efficiente alle compagnie di crociera.

Il commissario per le crociere a Venezia, Fulvio Lino Di Blasio, a VeneziaToday ha commentato: «Questi due bandi sono un investimento importante per il futuro di Venezia. I lavori di dragaggio e la realizzazione del nuovo terminal crociere a Porto Marghera consentiranno di rendere la crocieristica a Venezia più sostenibile e competitiva».

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Alberto Lupini


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