Gli albergatori, Confturismo e l'associazione dei bed&breakfast Abbav plaudono all'operazione della Guardia di Finanza e della Polizia Locale, che ha portato ha galla l'esistenza di oltre 100 strutture ricettive abusive nel centro storico di Venezia. Le strutture perquisite, sconosciute al fisco, hanno evaso almeno due milioni di euro, 200mila euro di Iva e 120mila euro di tassa di soggiorno.
Parte delle segnalazioni sono arrivate dai cittadini e sono state approfondite grazie a delle ricerche sul web. Così i finanzieri grazie al software "Domus network" hanno fatto scattare l'operazione "Venice journey". Un sistema che ha permesso di incrociare l'effettiva offerta ricettiva registrata dal Comune, con quella che compariva in rete, superiore di almeno il 50% rispetto a quella reale.
Secondo quanto riferito dai finanzieri e dai vigili, i titolari dei b&b, italiani e stranieri, potrebbero aver goduto anche dei contributi della legge Speciale per Venezia per fare lavori ma soprattutto hanno omesso le segnalazioni di legge alla Questura per l'antimafia e il terrorismo. I titolari dei b&b si sono già visti comminare sanzioni per 50mila euro ma i controlli proseguono su una rete di tremila alloggi e a quelli controllati ora, ne seguiranno almeno altri mille nell'immediato.
Significativo, per gli investigatori, il fatto che si sia riusciti a individuare dal titolare di un singolo immobile fino a chi ne gestiva 30, creando di fatto una vera e propria rete pseudo alberghiera illegale che attraverso internet arrivava a offrire ospitalità per tariffe medie intorno ai 208 euro a notte.
L'indagine era iniziata nel settembre del 2015. Per riuscire ad individuare le strutture che operavano senza autorizzazione, gli specialisti della Gdf hanno creato un programma, denominato 'Domus network', che consente di analizzare in maniera sistematica ed incrociare le offerte di appartamenti e B&B per turisti presenti sulle principali piattaforme internet. L'indagine ha consentito di scoprire strutture non in regola anche in altre città italiane.
«Siamo felici di questa operazione - dichiara
Ondina Giacomin, presidente di Abbav - gli abusivi sono il nostro peggior concorrente perché ci screditano. Abbav riceve segnalazioni anonime di strutture abusive e in un anno abbiamo girato agli uffici comunali 84 nomi».
«Ora ci auguriamo continuità - dichiara
François Drouler, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Venezia - ancor più dopo la decisione regionale di modificare la disciplina relativa ai bed & breakfast eliminando di fatto le responsabilità proprie di una attività imprenditoriale. le imprese alberghiere investono e assumono al contrario di queste attività che sviliscono il prodotto Venezia e penalizzano la sicurezza del viaggiatore».