L'arrivo della variante Omicron del virus Covid ha rimesso in allarme l'Italia e l'Europa. I contagi in aumento, infatti, hanno spinto diversi Paesi ad adottare forme di lockdown o restrizioni severe. Decisioni che impattano in maniera diretta sui flussi turistici che lentamente stanno riprendendo la strada della normalità. A rischio, secondo una stima Coldiretti, ci sarebbero i viaggi all'estero di circa 2,1 milioni di Italiani che, pre-pandemia, erano soliti varcare i confini nazionali per le festività di Natale e Capodanno.
Con l'arrivo della variante Omicron e i timori sui contagi a rischio i viaggi all'estero di 1,2 milioni di italiani
Saltano le vacanze all'estero degli italiani e si va verso un Natale tricolore
Dagli Stati Uniti alla Gran Bretagna per arrivare fino al Giappone e ai paesi a sud dell'Equatore, l'incertezza sui possibili sviluppi della pandemia «sta facendo posticipare prenotazioni e programmi di fine anno degli italiani che dopo le limitazioni adottate in numerosi Paesi stanno pensando di rimanere in patria. A preoccupare è l’evoluzione dei contagi nelle tradizionali mete di fine anno, dalle grandi capitali europee alle destinazioni più lontane come Usa e Asia», sottolinea la Coldiretti. Insomma, le festività natalizie 2021 rischiano di essere la copia dell'estate: vacanze tricolori per tutti! A patto che il nostro Paese riesca a tenere sotto controllo la corsa del virus, come da intenzioni del Governo che si è mosso con l'introduzione del super green pass (valido solo con ciclo vaccinale completo o guarigione) e una stretta sui controlli del certificato verde. Strumenti che servono ad allontanare lo spettro delle chiusure: «A pagare il prezzo più salato della ripresa dei contagi rischiano di essere ancora una volta le strutture impegnate nell'alloggio, nell'alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir per un importo di spesa stimato in 4,1 miliardi di euro per il turismo di Natale e Capodanno», conclude la Coldiretti.
In tutta Europa si discute di obbligo vaccinale
Un aiuto a battere l'incertezza potrebbe arrivare dalle decisioni sull'obbligo vaccinale. Il summit europeo sul tema ha delineato posizioni diverse. In Germania il governo federale si sta muovendo per introdurre nuove restrizioni per i non-vaccinati (vietato l'accesso a tutti gli esercizi commerciali non essenziali) mentre l'erede di Angela Merkel, Olaf Scholz non ha nascosto di essere favorevole all'introduzione dell'obbligo vaccinale. Una scelta che Austria e Grecia hanno già compiuto. A Vienna da febbraio si partirà con l'obbligo vaccinale per gli over 14 (compresi i soli residenti); per chi ancora si rifiuterà, pronte multe salatissime fino a 7.200 euro. Nel mentre l'Austria ha deciso di estendere di dieci giorni il lockdown imposto per contenere la diffusione del coronavirus dopo l'emergere della variante Omicron e in vista del Natale. Il Parlamento ha anche approvato una modifica degli orari di apertura dei negozi, che dovranno chiudere alle 19 invece che alle 21. Il governo si è tuttavia impegnato a revocare le misure di restrizione il 12 dicembre per coloro che sono vaccinati o sono guariti di recente.
Ad Atene, invece, l'obbligo vaccinale scatta dal 16 gennaio e riguarda gli over 60. Anche in questo caso, chi si rifiuterà di sottoporsi all'inoculazione dovrà pagare una multa (100 euro al mese finché non farà l'iniezione). I fondi raccolti saranno destinati agli ospedali greci.
I paesi che chiudono le frontiere
Nell'attesa che misure di questo tipo vengano introdotte, la realtà parla di decisioni drastiche. Come quella di chiudere i voli con i Paesi a rischio variante Omicron. L'Europa e gli Stati Uniti si sono già mosse. E ora anche il Giappone segue la linea vietando l'accesso ai cittadini stranieri con permesso di soggiorno provenienti dai luoghi più esposti alla nuova variante (Angola, Botswana, Eswatini, Lesotho, Malawi, Mozambique, Namibia, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe). Una posizione alleggerita rispetto alla chiusura totale delle frontiere annunciata a inizio settimana e che è ancora in atto in Paesi come il Marocco e Israele.
L'alternativa? Vacanze al sole grazie ai corridoi turistici
Certo, per chi vuole comunque concedersi un Natale all'estero ci sono sempre i corridoi turistici verso: Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Egitto (ma limitatamente alle destinazioni di Sharm El Sheikh e Marsa Alam). Per raggiungere queste destinazioni il viaggio deve essere organizzato esclusivamente da agenzie e tour operator.
Prima del rientro in Italia, i turisti devono compilare il Plf (Passenger locator form) e, nelle 48 ore precedenti all'imbarco, sottoporsi a un test rapido o antigenico.