Vacanze, boom di case in affitto AAA cercasi balconi per famiglie

Poca voglia di andare in hotel, meglio le case vacanza, i b&b o i campeggi. Queste sembrano essere le tendenze degli italiani e degli stranieri che puntano a passare le vacanze estive . Anche a Bergamo e Brescia, tra laghi e montagne, simboli della tragedia coronavirus, che provano a ripartire proprio grazie al turismo

11 giugno 2020 | 06:50
di Federico Biffignandi
La quarantena ci ha sicuramente segnato, a cominciare dalla tragica situazione in cui versava l’Italia che ogni giorno contava migliaia di contagiati e centinaia di morti. C’è stato spazio anche per prendersi un po’ in giro e sdrammatizzare però con vizi e abitudini che hanno conquistato gli italiani nei due mesi chiusi in casa. Tra questi, senza dubbio, c’è stato il tormentone della tintarella presa sui balconi dei propri appartamenti (che non sempre erano degli attici mozzafiato con vista sulle colline, sul mare o su qualche vetta alpina). Gli italiani, approfittando di un tempo che beffardamente si è rivelato quasi estivo, si sono divertiti a installare fuori dai propri appartamenti lettini e ombrelloni e ora, che l’estate sta arrivando davvero, sembra che non vogliano perdere l’abitudine.


Il balcone, un must per l'estate

A sentire le considerazioni degli addetti ai lavori del mondo del turismo di Bergamo e Brescia (probabilmente le due province simbolo della tragedia covid a livello mondiale) pare proprio che i turisti in questa estate condizionata dai distanziamenti e dalle generiche norme anti contagio chiedano di affittare appartamenti che siano isolati, ma soprattutto che abbiano balcone o giardino. Premesso che un po’ di ironia ci sia consentita su questo legame affettivo con i balconi in grado di garantire la giusta tintarella estiva, c’è anche un dato più “tecnico” che merita di essere approfondito. I turisti lombardi quest’anno non vorranno allontanarsi troppo da casa, poco importa se sia meglio andare al lago o in montagna, in collina o in qualche borgo storico, l’importante è che la casa vacanze sia sicura. E che abbia balcone e giardino.

A rivelare questo dettaglio è Promo Val Seriana, l’azienda turistica che si occupa di promuovere il turisto della valle bergamasca tristemente nota per essere stata il focolaio più ardente del coronavirus. «Le richieste di prenotazioni stanno arrivando in modo sempre più convinto - spiegano - e sono tutte molto simili. Riceviamo prenotazioni di famiglie lombarde che chiedono un appartamento con balcone o giardino. Stiamo registrando una crescita dell’80% rispetto al 2019 di questo tipo di locazione con una tendenza anche a prenotare l’intera stagione estiva o, in alcuni casi, addirittura l’anno intero dato che le nostre montagne sono sfruttabili sia d’estate che d’inverno. I turisti sono milanesi per la maggior parte, ma anche i bergamaschi tornano a scoprire le proprie montagne. Castione della Presolana, Valbondione, Clusone e Selvino sono i centri più richiesti, tuttavia non mancano anche richieste per le baite di alta montagna: il low cost e l’assenza di troppe persone attorno fanno la differenza».


Le montagne della Val Seriana

Montagna sì, perché garantisce il maggior distanziamento, ma a dire il vero quest’anno la destinazione sembra contare poco. Quello che conta è che l’appartamento, ma anche il bad&breakfast o il campeggio sia sicuro. «Nella provincia di Brescia - racconta l’ad di Visit Brescia, Graziano Pennacchio - la richiesta di appartamenti è forte, quasi sold out direi contrariamente a quello che succede negli alberghi dove comincia solo adesso una debole richiesta per agosto. La montagna ha sempre goduto di un turismo più italiano e quindi soffrirà meno rispetto al lago dove invece sono sempre stati di più gli stranieri, i quali però stentano al momento a prenotare da noi. A questo proposito i campeggi avranno vita dura, proprio perché è una tipologia di vacanza che piace di più a tedeschi, olandesi e nordici in generale».

Pronta, e a cuore aperto, quasi commovente, la testimonianza di Roberto Marchiondi che gestisce il campeggio La Tartufaia a Ranzanico (Bg) sul lago d’Endine. Siamo nella bergamasca, non distanti dalla provincia bresciana ma la tendenza è la medesima di quella descritta sopra: «Abbiamo aperto per far vedere che ci siamo - ha detto - anche se non ci aspettiamo nulla da questa estate, ormai contiamo di tornare a lavorare davvero nel 2021. Solo in queste ore abbiamo ricevuto la prima prenotazione, arrivata da una famiglia di Amburgo, in Germania. Sappiamo che la nostra zona non ha una forte vocazione turistica, ma negli ultimi anni qualcosa si stava muovendo soprattutto con gli arrivi dall’estero. Quest’anno non sarà così; mi hanno chiamato clienti affezionati dall’Olanda dicendo che non si fidano a venire nella bergamasca per via della situazione coronavirus. C’è paura e chi aveva prenotato ha già disdetto».


Camping la Tartufaia sul Lago d'Endine

Rimanendo nella stessa zona, quella della Val Cavallina, l’associazione turistica In ValCavallina, ha un po’ di fiducia in più: «Stiamo organizzando iniziative coordinate con i territori limitrofi - ha detto il coordinatore Rocco Baldelli - per fare in modo che i turisti che vengono da queste parti possano fermarsi il più a lungo possibile. Sarà un turismo di prossimità quello di quest’estate, probabilmente si concentrerà soprattutto nei weekend. Le nostre strutture extralberghiere che hanno avuto un grande boom durante l’evento “The floating pears” sul lago d’Iseo si stanno attrezzando per mettersi in regola con le norme, alcune hanno già aperto, altre lo faranno. Ne contiamo una trentina sul nostro territorio rispetto ai 5-6 alberghi che soffriranno maggiormente».

Rimbalzando sulle più note sponde del lago d’Iseo, la situazione come principio resta la medesima ma i numeri e le tendenze cambiano e di molto. «Siamo ottimisti - spiegano da Visit Lake Iseo - perchè stanno arrivando prenotazioni da tedeschi, olandesi e nordeuropei per il periodo compreso tra luglio e agosto. Le preferenze non cambiano: gli olandesi sono molto affezionati ai campeggi che ormai stanno riaprendo completamente proprio sull’onda dell’entusiasmo per queste richieste. Restano comunque le case vacanze le preferite insieme ai b&b, mentre gli hotel stanno soffrendo non poco. La nostra vocazione comunque va in quel senso, basti pensare che contiamo 500 strutture extralberghiere su tutto il territorio, mentre l’offerta turistica di alto livello super di poco la decina di unità. L’ospite insomma quest’estate vuole essere autonomo e sicuro, ma soprattutto vuole restare vicino a casa per ogni evenienza».


Lago d'Iseo

Infine ci sono gli agriturismi che puntano forte su questa stagione e vogliono mettere in mostra tutto il proprio potenziale fatto di ampi spazi all’aperto, contatto con la natura, prodotti del territorio e isolamento dai grandi centri abitati. «Brescia - spiega Gianluigi Vimercati Castellini, proprietario dell'azienda agricola Al Rocol, in Franciacorta e presidente della sezione economica agriturismo lombarda e bresciana - è la prima provincia lombarda per numero di agriturismi, Bergamo la quarta ed è chiaro che ci sia voglia di colmare un po’ di quel “buco” che si è creato a causa del lockdown. In effetti qualcosa si sta muovendo, le prenotazioni iniziano ad arrivare e questo crea un clima di fiducia. Stimiamo che perderemo comunque il 50% degli incassi rispetto ai bilanci degli anni passati e che la clientela sarà composta all’80% da turismo di prossimità. I clienti ci stanno chiedendo camere private in piccoli complessi, ma quello che più sorprende è che non chiedono più informazioni prettamente turistiche ed economiche, ma più di sicurezza sanitaria. Dovremo rivedere in parte il nostro modo di accogliere, ma valorizzando ulteriormente quelle che sono le nostre peculiarità tra cui anche l’idea delle fattorie didattiche che sta incassando un buon successo visto che i centri estivi o ricreativi stenteranno a decollare».

Il settore extralberghiero tuttavia non starebbe ricevendo gli adeguati aiuti dal Governo, soprattutto stando al progetto del piano Colao. «Inaccettabile: non solo la maggioranza del settore del turismo residenziale non riceve incentivi e contributi dal governo, previsti invece per gli alberghi per fronteggiare l'emergenza Covid-19, adesso viene anche attaccato e denigrato», afferma Stefano Bettanin, presidente di Property Managers Italia, Associazione Nazionale di categoria del Turismo Residenziale che rappresenta quasi un migliaio di aziende che operano in maniera professionale in questo settore, e più di 60mila alloggi su unità immobiliari dislocate in tutta Italia.

Nella scheda 43.i del rapporto “Iniziative per il rilancio Italia 2020-22” che il Comitato di esperti in materia economica e sociale guidato da Vittorio Colao ha consegnato nei giorni scorsi al Governo, tra le misure per la protezione del settore e dell'occupazione, si legge: “Occorre stimolare la domanda del prodotto alberghiero, rispetto a quella della locazione di appartamenti”.

Un'affermazione “folle”, secondo Property Managers Italia. «Questa sarebbe la soluzione per la ripartenza partorita dal comitato di esperti? Condannare alla disoccupazione un milione di lavoratori, fra diretti e indiretti, far fallire centinaia di aziende che pagano le tasse, versano contributi, imposta di soggiorno e ritenuta per le locazioni turistiche?” si chiede Bettanin. «Noi siamo il settore che può garantire la ripartenza immediata del turismo: i turisti ora preferiscono alloggi che garantiscono sicurezza e privacy e sono diffusi anche nei borghi storici, dove gli alberghi non ci sono e non ci potranno essere se non con invasive opere di cementificazione che distruggerebbero la bellezza storica, artistica e paesaggistica di questi gioielli che solo il nostro paese può vantare e che rappresentano  la vera unicità del Bel Paese. Il mondo intero si sta muovendo verso la ricettività in villa e in appartamenti, negli altri paesi europei il settore riceve incentivi, da noi è l'opposto: veniamo denigrati e declassificati tanto da condannare queste aziende alla chiusura».

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Alberto Lupini


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