I dati sul turismo europeo in vista di Pasqua e dell'estate 2022 raccontano senza dubbio di una rinnovata voglia di partire, ma anche di un ritorno alla normalità ancora lontano. Dall'ultimo report redatto dal World Travel and Tourism Council (Wttc) emerge un aumento delle prenotazioni per i due periodi di alta stagione rispetto al 2021 (+250% per la Pasqua, +80% per l'estate). Allo stesso tempo però i dati relativi al 2019, ultimo anno pre pandemico, sono ancora parecchio distanti (- 38% per la Pasqua, - 45% per l'estate).
In Europa il turismo prova a ripartire
L'Unione Europea sta facendo pressione sugli Stati membri per rendere più facile la mobilità e di conseguenza il turismo (anche l'Italia, seguendo questa direzione, ha rimosso il tampone obbligatorio in entrata per i cittadini europei). La variante Omicron, che tanto aveva spaventato, sembra invece essere meno potente del previsto e questo ha riacceso la fiammella del turismo, almeno all'interno del Vecchio Continente. I dati del Wttc dicono che in vista della Pasqua in Europa è stato prenotato il 250% in più di viaggi rispetto al 2021, quando però eravamo ancora in piena pandemia. Stesso discorso, guardando un po' più in là, anche per l'estate. Le prenotazioni sono cresciute dell'80% rispetto all'estate dello scorso anno.
La ripresa del turismo appare comunque lontana rispetto agl istandar pre pandemici
Tutto bene? Insomma. Se i numeri del Wttc confermano una graduale ripresa dei viaggi intraeuropei, la normalità è al momento ancora molto lontana. Anche in questo caso sono i numeri a fotografare al meglio la situazione. Rispetto al 2019 infatti il periodo pasquale fa segnare un -38% e il periodo estivo un -45%. Contrazione che potrebbe però ridursi, sempre secondo il Wttc. Su di essa pesano ancora molto le limitazioni ai viaggi imposte dai diversi Paesi, che sembrano però in una fase di allentamento. Se così fosse, le prenotazioni potrebbero quasi avvicinarsi a quelle del 2019.
«Gli europei sono positivi sul tornare a viaggiare»
«Gli ultimi dati sulle prenotazioni ci dicono che gli europei sono positivi rispetto all'idea di tornare a viaggiare - ha sottolineato Julia Simpson, presidente del Wttc - Omicron ha rallentato l'inizio dell'anno, ma visto che anche al picco delle infezioni i sintomi sembrano rimanere lievi le persone sono tornate a prenotare. Il problema si presenta quando i governi impongono restrizioni ai viaggi. Anche l'Organizzazione mondiale della sanità ha confermato che chiudere i confini non serve, visto che Omicron è già la variante prevalente. L'unica cosa a cui porta la chiusura dei confini è danneggiare l'economia».
In cima alle prenotazioni c'è la Spagna
La Spagna è al momento la destinazione più popolare per i viaggi interni all'Europa. Le prenotazioni rispetto al 2021 sono salite del 320%. Al secondo posto di questa graduatoria c'è invece la Turchia.
Il confronto tra turismo prima e durante la pandemia
Nel 2019, a livello mondiale, il comparto di viaggio e turismo aveva contribuito all'economia per 9,2 trilioni di dollari, rappresentando il 10,6% di tutti i lavori al mondo, pari a 334 milioni di persone occupate. Nel 2020, travolto dalla pandemia, lo stesso settore ha prodotto ricchezza per 4,5 trilioni di dollari con una perdita complessiva di 62 milioni di posti di lavoro.