Il turismo deve ripartire E può farlo con l'editoria di settore

Il Gruppo italiano Stampa turistica, con un proprio Manifesto, ha chiesto al Governo e alle istituzioni competenti un intervento finanziario e promozionale per il giornalismo specializzato

18 aprile 2020 | 16:59
Con l'avvicinarsi dell'estate, l'emergenza coronavirus coinvolge il settore turistico più da vicino. Prova ne sono il bonus da parte del Governo per i cittadini che sceglieranno di fare ferie in Italia e la proposta del plexiglass in spiaggia. Ma perché venga fatta una riflessione a 360° sul turismo è necessario coinvolgere anche chi ne è più informato (e da sempre informa chi lo è meno).


Il settore dell'editoria specializzata colpito dal coronavirus

Ecco perché il consiglio direttivo del Gist ha deciso di realizzare, insieme alla Neos, associazione di giornalisti di viaggio, il "Manifesto giornalisti italiani di viaggio e turismo" con l'hashtag #ripartiamodallinformazione. Si tratta di un appello, rivolto al presidente del Consiglio, al Mibact, all'Enit e ai presidenti delle Regioni italiane, affinché il rilancio del sistema turistico Italia coinvolga l'informazione della stampa specializzata.

Il percorso è partito dal recente sondaggio della Gist, che ha evidenziato (se mai ce ne fosse stato bisogno) come la crisi del turismo determinata dal coronvirus abbia travolto anche la stampa turistica stessa. Il turismo deve ripartire e in fretta, perché rappresenta un importante asset economico.


Ripartiamo dall'informazione

Come specifica il consiglio direttivo del Gist, "noi giornalisti di turismo, che negli anni abbiamo raccontato l'Italia e il mondo con competenza e professionalità, dobbiamo esserre parte attiva di questo processo di rinascita. Abbiamo deciso di realizzare il manifesto insieme alla Neos perché riteniamo che in questa situazione la voce della categoria debba essere forte e univoca. Le istituzioni devono capire che l'editoria turistica e i giornalisti che ne fanno parte ci sono e sono fondamentali per la ripresa dell'intero settore".

Oltre al Manifesto, il Gist ha realizzato anche una petizione per la tutela dell'editoria di settore. Per partecipare anche tu alla petizione, CLICCA QUI.

IL MANIFESTO
1. Giornalismo di viaggio, risorsa italiana
I giornalisti della stampa turistica chiedono che in questo drammatico momento la voce dell'Italia non si spenga. L'informazione giornalistica di viaggio coinvolge migliaia di professionisti che, dalle redazioni o in forma autonoma, assicurano attraverso la cronaca e il reportage un flusso ininterrotto di notizie selezionate e verificate. In tempi in cui i confini tra informazione, propaganda e fake news si fanno sempre più labili, i giornalisti di turismo rappresentano una voce competente e affidabile, in grado di affiancare i player nazionali nel rilancio del turismo.

2. Crisi dell'editoria turistica, crisi dell'informazione
Da tempo il giornalismo turistico e l'editoria di riferimento vivono un periodo di crisi. In seguito all'emergenza coronavirus, la situazione è peggiorata. Lo conferma un recente sondaggio realizzato dal Gist su un campione significativo di oltre 200 giornalisti. L'emergenza ha contratto il lavoro fino al 50% per il 74% dei giornalisti. Secondo l'indagine, il calo è dovuto per il 43% alla spospensione di pagine di turismo e per il 20% al rimando di servizi già realizzati su destinazioni ora chiuse. Alla crisi del sistema turistico è seguita quella del sistema editoriale, con forte penalizzazione della già fragile economia del giornalismo specializzato, I tagli dei budget pubblicitari hanno prodotto l'immotivata sospensione e in alcuni casi l'azzeramento dell'informazione e la riduzione dei compensi professionali. In tempo di crisi turistica, spegnere i riflettori sull'informazione di settore equivale a un harakiri economico.

3. Informazione e industria turistica
Nel rilancio dell'economia turistica post-coronavirus, si dovrà agire all'interno della filiera: istituzioni, agenzie, tour operator, strutture ricettive, ristorazione, vettori, servizi, informazione. Ciascuno nel rispetto del proprio ruolo e della propria funzione, individuando "buone pratiche" e puntando sull'eccellenza. Tutte le componenti dell'industria turistica nazionale devono poter risorgere: sia l'incoming, che faccia della "Destinazione Italia" il nuovo baricentro strategico; sia l'outgoing, che torni ad alimentarsi dello "Stile italiano" di viaggiare nel mondo. Obiettivo che può essere raggiunto solo attraverso la rivitalizzazione strategica degli investimenti, l'innovazione del prodotto e il rilancio dell'informazione, fatta da giornalisti competenti e specializzati.

4. Risorse e strategie per il turismo
Il turismo rappresenta circa il 13% del Pil italiano e il 6% dell'occupazione, in una rete di decine di migliaia di imprese, per circa 250 miliardi di valore. Il lockdown governativo, pur necessario per arginare la pandemia, ha compromesso la stagione 2020, azzerando gli introiti e vanificando gli investimenti. Il prolungamento di questa fase di chiusura e l'incertezza sulle regole della riapertura mettono a rischio la sopravvivenza delle aziende, sottocapitalizzate e inquadrate in una struttura economicamente fragile. Non è possibile ripartire senza regole certe e coinvolgimento di tutti gli attori della filiera turistica, informazione compresa.

5. Le nostre richieste
La stampa specializzata chiede che:
  • Il Mibact e l'Enit si impegnino urgentemente in una campagna internazionale di promozione e marketing, per il rilancio dell'immagine e del brand Italia
  • Il Governo dia un sostegno economico immediato all'editoria turistica sotto forma di finanziamenti a fondo perduto e/o defiscalizzazioni
  • I presidenti delle Regioni si accordino con il Mibact per la promozione coordinata del Sistema Turistico Italia

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Alberto Lupini


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