Obbligo di vaccino per gli autotrasportatori, Confcommercio teme ripercussioni sul caro merci

Inevitabili le ricadute economiche. Il presidente di Conftrasporto Paolo Uggè: «Non si crei disparità tra gli italiani e quelli che arrivano dall'estero». Il timore è che si creino reazioni incontrollate

04 gennaio 2022 | 15:35

Vaccino obbligatorio per i lavoratori del trasporto. Si teme il caro merci e nel frattempo Confcommercio lancia un accorato allarme: «Ben vengano, sono la conditio sine qua non per un ritorno alla normalità; ma non si aprano strade a una situazione di disparità tra i lavoratori italiani e quelli che provengono dall’estero: l’obbligo solo per i primi sarebbe una "tafazzata" a tutto vantaggio delle imprese straniere». A dirlo è il presidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, che ha poi aggiunto: «Chi entra in Italia deve produrre il certificato che attesti l’avvenuta vaccinazione. La regola deve essere applicata a tutti».

Conftrasporto plaude alla vaccinazione

«Conftrasporto da tempo si è schierata per l’unica strada che pare essere possibile per fronteggiare la nuova esplosione di casi di contagi - ha specificato Uggè - Parlo della vaccinazione, che deve consentire il proseguimento della vita normale sia lavorativa e sia sociale solo a coloro che si sono sottoposti al siero o guariti dal virus. Solo con la certezza di norme applicabili a tutti si può superare un clima di ansia e incertezza nel quale siamo tutti immersi».

Al tempo stesso si chiede maggiore rigore sui controlli

«Nessuno, però, pensi di introdurre diversificazioni di trattamento nelle attività di trasporto - ha ripreso il presidente di Conftrasporto - Non si ripeta che gli operatori esteri nel nostro Paese possano essere esonerati dall’obbligo del vaccino. Chi entra in Italia deve produrre il certificato che attesti l’avvenuta vaccinazione».

 

Le conseguenze di un possibile trattamento disparitario

Uggè è poi entrato nel dettaglio per spiegare quali potrebbero essere le conseguenze concrete di un trattamento diversificato. «Non può accadere che ai camionisti esteri siano applicate norme che di fatto consentano la possibilità di effettuare operazioni di carico e scarico, senza essere vaccinati, e alle imprese italiane e ai loro conducenti si ponga il vaccino come condizione per poter operare. Questo non sarà accettato passivamente da Conftrasporto. Nessuno si nasconda dietro a fantomatiche normative europee, penalizzando così lavoratori e imprese nazionali. Parità di normative e di trattamento, dunque, o questa volta potranno innescarsi reazioni, anche incontrollate», ha concluso.

 

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Alberto Lupini


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