Tour operator orfani delle crociere A luglio fatturati in calo fino all'80%
La Federazione italiana delle agenzie viaggio chiede al Governo di far ripartire un comparto che vale 45 miliardi di euro l’anno e dà lavoro a 120mila addetti. Pronti i protocolli delle compagnie
22 luglio 2020 | 10:15
Far ripartire le crociere per ridare fiato a un comparto che conta 120mila addetti in Italia, per un fatturato complessivo di oltre 45 miliardi di euro e, più in generale, a tutto il settore del turismo. È questo il nuovo appello al Governo lanciato da Fiavet, la Federazione italiana delle agenzie di viaggio.
«Gli operatori attendono solo di uscire dal blocco imposto dal Covid con tutte le dovute cautele - afferma la presidente di Fiavet, Ivana Jelinic - la ripresa delle crociere darebbe slancio alle agenzie». In particolare, Fiavet chiede all’Esecutivo di dare «la sua approvazione alla ripartenza del mondo crocieristico che tutti noi attendiamo per agosto, visto che si è giunti ad una intesa sulle regole da adottare».
I protocolli sviluppati dalle diverse compagnie sono «severissimi, e scrupolosamente concordati con il ministero dei Trasporti", assicura Fiavet. Insomma, gli operatori sono pronti per dare il via a una stagione (peraltro già nel pieno) che non partirebbe comunque nell’immediato, fa osservare Fiavet, «ma che incrementerebbe, con le prenotazioni, i volumi delle agenzie di viaggio che stanno chiudendo luglio al -80% di fatturato, sempre che siano riuscite ad aprire. Bisogna pensare, infatti, che ci sono agenzie specializzate in crociere che hanno il loro principale sostegno da questo settore, altre integrate o partecipate dalle compagnie di crociera stessa che non possono più attendere».
Al fianco delle compagnie che operano nel settore delle crociere sono scesi in campo anche Cgil, Cisl e Uil: «Senza una ripartenza in tempi strettissimi il settore delle crociere rischia di non riprendersi più - è il messaggio delle segreterie nazionali dei tre sindacati - La nostra attenzione per la salvaguardia della salute dei passeggeri e del personale di bordo è altissima, ma riteniamo che gli specifici protocolli di sicurezza predisposti dal comitato tecnico-scientifico e applicati dalle compagnie abbiano tutte le condizioni per riprendere le attività senza sacrificare il presupposto fondamentale della salute di tutti a bordo».
Le compagnie di navigazione e i lavoratori hanno bisogno urgente di certezze, che richiedono il prima possibile l'autorizzazione a riprendere le crociere, la cui decisione è stata rimandata dall'ultimo Decreto del Presidente del Consiglio al 31 luglio. «Ripresa - proseguono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti - che deve garantire ai passeggeri e al personale di bordo la protezione dal rischio di contagio con l'applicazione scrupolosa dei protocolli di sicurezza, sbloccando il settore, considerando anche che tutte le altre attività turistiche e di trasporto sono ripartite. Il settore crociere non è solo una voce fondamentale del turismo, che già di per sé basterebbe per darvi la dovuta attenzione, ma da esso dipende anche una parte rilevante di economia portuale e cantieristica, che non può assolutamente andare perduta per ingiustificati rinvii.
Nel frattempo anche le grandi compagnie non vedono l’ora di ripartire: «MSC Crociere è pronta a ripartire, attendiamo solo l'autorizzazione del governo che auspichiamo possa arrivare a breve. Noi abbiamo lavorato molto in questi mesi allo sviluppo di un protocollo per garantire la salute dei crocieristi e degli equipaggi, un protocollo già approvato dal Comitato Tecnico Scientifico che recepisce le normative Europee degli Ue Healthy Gateways ma che assieme al nostro team di esperti internazionali abbiamo arricchito e potenziato», ha detto Leonardo Massa, managing director Italia di Msc Crociere. «Siamo dunque pronti per ripartire in sicurezza e ad armare due navi - ha aggiunto - un'operazione complessa, che comporta richiamare migliaia di persone e, voglio sottolinearlo, questa estate sulle nostre navi lavoreranno oltre 1000 marittimi italiani. L’arrivo delle navi nei porti italiani, e dei turisti, attiva un volano importante per l`economia di fornitura correlata che va dal lavoro portuale agli approvvigionamenti di cibi e altre materie prime dal territorio fino ad arrivare a tutto l'indotto legato al turismo».
«Il settore crociere in Europa vale circa 48 miliardi di euro e l’Italia, grazie alla cantieristica, alle sue bellezze e alla spiccata vocazione turistica, è il Paese leader che detiene oltre un quarto di questo patrimonio - ha detto Beniamino Maltese, vicepresidente del Gruppo Costa Crociere - Solo il Gruppo Costa Crociere in Italia genera un impatto di 3,5 miliardi di euro e circa 17mila posti di lavoro, con quasi 4.800 fornitori coinvolti. Far ripartire una nave significa riportare a bordo tutta la filiera che oggi è un ecosistema importantissimo in Italia».
I tour operator aspettano la ripartenza delle crociere
«Gli operatori attendono solo di uscire dal blocco imposto dal Covid con tutte le dovute cautele - afferma la presidente di Fiavet, Ivana Jelinic - la ripresa delle crociere darebbe slancio alle agenzie». In particolare, Fiavet chiede all’Esecutivo di dare «la sua approvazione alla ripartenza del mondo crocieristico che tutti noi attendiamo per agosto, visto che si è giunti ad una intesa sulle regole da adottare».
I protocolli sviluppati dalle diverse compagnie sono «severissimi, e scrupolosamente concordati con il ministero dei Trasporti", assicura Fiavet. Insomma, gli operatori sono pronti per dare il via a una stagione (peraltro già nel pieno) che non partirebbe comunque nell’immediato, fa osservare Fiavet, «ma che incrementerebbe, con le prenotazioni, i volumi delle agenzie di viaggio che stanno chiudendo luglio al -80% di fatturato, sempre che siano riuscite ad aprire. Bisogna pensare, infatti, che ci sono agenzie specializzate in crociere che hanno il loro principale sostegno da questo settore, altre integrate o partecipate dalle compagnie di crociera stessa che non possono più attendere».
Ivana Jelinic
Al fianco delle compagnie che operano nel settore delle crociere sono scesi in campo anche Cgil, Cisl e Uil: «Senza una ripartenza in tempi strettissimi il settore delle crociere rischia di non riprendersi più - è il messaggio delle segreterie nazionali dei tre sindacati - La nostra attenzione per la salvaguardia della salute dei passeggeri e del personale di bordo è altissima, ma riteniamo che gli specifici protocolli di sicurezza predisposti dal comitato tecnico-scientifico e applicati dalle compagnie abbiano tutte le condizioni per riprendere le attività senza sacrificare il presupposto fondamentale della salute di tutti a bordo».
Le compagnie di navigazione e i lavoratori hanno bisogno urgente di certezze, che richiedono il prima possibile l'autorizzazione a riprendere le crociere, la cui decisione è stata rimandata dall'ultimo Decreto del Presidente del Consiglio al 31 luglio. «Ripresa - proseguono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti - che deve garantire ai passeggeri e al personale di bordo la protezione dal rischio di contagio con l'applicazione scrupolosa dei protocolli di sicurezza, sbloccando il settore, considerando anche che tutte le altre attività turistiche e di trasporto sono ripartite. Il settore crociere non è solo una voce fondamentale del turismo, che già di per sé basterebbe per darvi la dovuta attenzione, ma da esso dipende anche una parte rilevante di economia portuale e cantieristica, che non può assolutamente andare perduta per ingiustificati rinvii.
Nel frattempo anche le grandi compagnie non vedono l’ora di ripartire: «MSC Crociere è pronta a ripartire, attendiamo solo l'autorizzazione del governo che auspichiamo possa arrivare a breve. Noi abbiamo lavorato molto in questi mesi allo sviluppo di un protocollo per garantire la salute dei crocieristi e degli equipaggi, un protocollo già approvato dal Comitato Tecnico Scientifico che recepisce le normative Europee degli Ue Healthy Gateways ma che assieme al nostro team di esperti internazionali abbiamo arricchito e potenziato», ha detto Leonardo Massa, managing director Italia di Msc Crociere. «Siamo dunque pronti per ripartire in sicurezza e ad armare due navi - ha aggiunto - un'operazione complessa, che comporta richiamare migliaia di persone e, voglio sottolinearlo, questa estate sulle nostre navi lavoreranno oltre 1000 marittimi italiani. L’arrivo delle navi nei porti italiani, e dei turisti, attiva un volano importante per l`economia di fornitura correlata che va dal lavoro portuale agli approvvigionamenti di cibi e altre materie prime dal territorio fino ad arrivare a tutto l'indotto legato al turismo».
«Il settore crociere in Europa vale circa 48 miliardi di euro e l’Italia, grazie alla cantieristica, alle sue bellezze e alla spiccata vocazione turistica, è il Paese leader che detiene oltre un quarto di questo patrimonio - ha detto Beniamino Maltese, vicepresidente del Gruppo Costa Crociere - Solo il Gruppo Costa Crociere in Italia genera un impatto di 3,5 miliardi di euro e circa 17mila posti di lavoro, con quasi 4.800 fornitori coinvolti. Far ripartire una nave significa riportare a bordo tutta la filiera che oggi è un ecosistema importantissimo in Italia».
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Alberto Lupini
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