Tonno in scatola, pochi italiani in etichetta ricercano informazioni su sale e calorie
Se ben 6 italiani su 10 leggono in etichetta la scadenza e l'origine del pesce, per quanto riguarda il tonno in scatola solo 2 su 10 ricercano il contenuto di sale e il quantitativo di calorie contenute nel prodotto
08 gennaio 2021 | 18:37
Due consumatori di tonno in scatola su 3, in particolare i più giovani, consultano abitualmente le etichette delle confezioni, riconoscendo quanto siano importanti le informazioni che vengono rese disponibili. Tra queste, le più utili sono la data di scadenza (64%) e l’origine del pesce (59%), cui prestano maggiore attenzione le donne; seguono presenza di coloranti e conservanti, nome e indirizzo del produttore, peso netto e condizioni di conservazione. Questo è quanto si evince dalla nuova indagine realizzata dall’Istituto Ixè per l’Osservatorio Nutrizione e Benessere - promosso da Nostromo in collaborazione con Andid - Associazione Nazionale Dietisti, dedicata al ruolo dell’etichetta nelle scelte di acquisto di prodotti ittici conservati.
Cosa guardano i consumatori
Non sembrano essere prioritarie le informazioni relative alle proprietà nutrizionali di questo alimento: si ricerca infatti il contenuto di sale solo nel 19% dei casi, di acidi grassi saturi nel 16% con una maggiore attenzione da parte degli anziani, e di calorie (16%), più rilevanti, invece, per i giovani. Quasi i due terzi dei consumatori (63%) credono che nel tonno in scatola ci siano conservanti, mentre rispetto al contenuto di grassi, i consumatori si dividono: il 41% ritiene che il contenuto sia basso, mentre il 36% pensa che il tonno ne sia ricco. Focalizzando l’attenzione sui grassi Omega3, 1 italiano su 3 si dice bene informato e un ulteriore 46% conosce il termine ma non ha informazioni precise in merito. La familiarità con gli Omega3, maggiore tra i consumatori più assidui di tonno in scatola, si associa alla richiesta di riportare tale informazione sulle etichette.
«Un’etichetta chiara e dettagliata è alla base della corretta informazione ai consumatori, per effettuare consapevolmente le proprie scelte alimentari – sottolinea Andid - In particolare, il sistema di tracciabilità rappresenta un valore aggiunto che permette di conoscere le origini del tonno acquistato. Esiste ancora un gap nell’ambito della nutrizione, forse derivante dall’eccesso di informazioni non tutte provenienti da fonti accreditate. L’Osservatorio Nutrizione e Benessere, come progetto di divulgazione scientifica, ha cercato di colmare questo divario dando risalto a una delle finalità di Andid, cioè diffondere messaggi per un’alimentazione corretta e sostenibile ad una fascia sempre più ampia di popolazione».
Per quanto riguarda la provenienza della materia prima solo la metà dei consumatori ritiene di sapere dove viene pescato il tonno in scatola. Una percezione che in molti casi si rivela non corretta, con il 34% degli intervistati che indica l’Europa, di cui un 12% l’Italia. Il 19% del campione indica invece un oceano, in primis l’Atlantico (10%), mentre il 10% Paesi o aree dell’Asia.
Etichetta sempre determinante
«L’etichetta si conferma uno strumento di comunicazione fondamentale tra azienda e consumatore – sottolinea Giulia Bizzarri, marketing manager Nostromo - Dai dati della ricerca si evidenzia però come ci sia ancora ampio margine per valorizzare un prodotto come il tonno in scatola, condividendo i plus delle sue caratteristiche per quanto riguarda sostanze nutrienti, assenza di conservanti, quantità di sale, ma anche informazioni rispetto alle zone di provenienza della materia prima e alle modalità di pesca e produzione dei diversi brand. A tale riguardo - spiega Bizzarri - il sistema di tracciabilità Nostromo grazie alle informazioni presenti sulle etichette delle confezioni, permette di conoscere tutti i dati relativi all’origine del tonno acquistato: specie, oceano e zona Fao di pesca, imbarcazione, tempi e metodi di pesca. Una scelta di trasparenza per far sì che il consumatore possa compiere una decisione d'acquisto informata».
Le etichette del tonno in scatola risultano abbastanza chiare e credibili con un giudizio largamente favorevole tra gli intervistati. Maggiore scetticismo caratterizza le opinioni dei consumatori più anziani, che riscontrano difficoltà di lettura in relazione all’utilizzo di caratteri molto piccoli in etichetta, mentre i consumatori più frequenti e le fasce d’età centrali (45% del campione) si mostrano interessati all’implementazione del QR code per visualizzare in maniera completa le caratteristiche del tonno in fase di acquisto.
L’Osservatorio Nutrizione e Benessere Nostromo - Andid è un progetto di ascolto e divulgazione scientifica dedicato allo studio degli stili alimentari degli italiani ed alla corretta informazione per una alimentazione corretta e salutare. A supporto dell’iniziativa, le ricerche demoscopiche a cura dell’Istituto Ixè.
Un italiano su 2 vorrebbe il QR code in etichetta per informarsi più facilmente
Cosa guardano i consumatori
Non sembrano essere prioritarie le informazioni relative alle proprietà nutrizionali di questo alimento: si ricerca infatti il contenuto di sale solo nel 19% dei casi, di acidi grassi saturi nel 16% con una maggiore attenzione da parte degli anziani, e di calorie (16%), più rilevanti, invece, per i giovani. Quasi i due terzi dei consumatori (63%) credono che nel tonno in scatola ci siano conservanti, mentre rispetto al contenuto di grassi, i consumatori si dividono: il 41% ritiene che il contenuto sia basso, mentre il 36% pensa che il tonno ne sia ricco. Focalizzando l’attenzione sui grassi Omega3, 1 italiano su 3 si dice bene informato e un ulteriore 46% conosce il termine ma non ha informazioni precise in merito. La familiarità con gli Omega3, maggiore tra i consumatori più assidui di tonno in scatola, si associa alla richiesta di riportare tale informazione sulle etichette.
«Un’etichetta chiara e dettagliata è alla base della corretta informazione ai consumatori, per effettuare consapevolmente le proprie scelte alimentari – sottolinea Andid - In particolare, il sistema di tracciabilità rappresenta un valore aggiunto che permette di conoscere le origini del tonno acquistato. Esiste ancora un gap nell’ambito della nutrizione, forse derivante dall’eccesso di informazioni non tutte provenienti da fonti accreditate. L’Osservatorio Nutrizione e Benessere, come progetto di divulgazione scientifica, ha cercato di colmare questo divario dando risalto a una delle finalità di Andid, cioè diffondere messaggi per un’alimentazione corretta e sostenibile ad una fascia sempre più ampia di popolazione».
Per quanto riguarda la provenienza della materia prima solo la metà dei consumatori ritiene di sapere dove viene pescato il tonno in scatola. Una percezione che in molti casi si rivela non corretta, con il 34% degli intervistati che indica l’Europa, di cui un 12% l’Italia. Il 19% del campione indica invece un oceano, in primis l’Atlantico (10%), mentre il 10% Paesi o aree dell’Asia.
Etichetta sempre determinante
«L’etichetta si conferma uno strumento di comunicazione fondamentale tra azienda e consumatore – sottolinea Giulia Bizzarri, marketing manager Nostromo - Dai dati della ricerca si evidenzia però come ci sia ancora ampio margine per valorizzare un prodotto come il tonno in scatola, condividendo i plus delle sue caratteristiche per quanto riguarda sostanze nutrienti, assenza di conservanti, quantità di sale, ma anche informazioni rispetto alle zone di provenienza della materia prima e alle modalità di pesca e produzione dei diversi brand. A tale riguardo - spiega Bizzarri - il sistema di tracciabilità Nostromo grazie alle informazioni presenti sulle etichette delle confezioni, permette di conoscere tutti i dati relativi all’origine del tonno acquistato: specie, oceano e zona Fao di pesca, imbarcazione, tempi e metodi di pesca. Una scelta di trasparenza per far sì che il consumatore possa compiere una decisione d'acquisto informata».
Le etichette del tonno in scatola risultano abbastanza chiare e credibili con un giudizio largamente favorevole tra gli intervistati. Maggiore scetticismo caratterizza le opinioni dei consumatori più anziani, che riscontrano difficoltà di lettura in relazione all’utilizzo di caratteri molto piccoli in etichetta, mentre i consumatori più frequenti e le fasce d’età centrali (45% del campione) si mostrano interessati all’implementazione del QR code per visualizzare in maniera completa le caratteristiche del tonno in fase di acquisto.
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Alberto Lupini
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