La Tassa di soggiorno vale 678 milioni. Ecco i comuni dove si paga per la prima volta

Secondo l'Osservatorio nazionale di Jfc, i turisti la pagheranno in 1.011 Comuni, oltre agli ambiti provinciali di Trento e Bolzano. Bari prevede di incassare circa 2 milioni di euro

17 marzo 2023 | 13:09

Tassa di soggiorno, quanto mi costi! Per i turisti… perché lo Stato, nel 2023, dovrebbe incassare 678 milioni, con un incremento del 9,5% sul 2022, quando si erano raggiunti i 619 milioni, e con un incremento boom del 135.4% sul 2021, anno ancora frenato dalla pandemia. Nel 2019 l'incasso era stato di 622 milioni. I dati emergono da una ricerca dell'Osservatorio nazionale di Jfc, pubblicata in anteprima dall'Ansa. Nel 2023, inoltre, saranno 1.011 Comuni, oltre agli ambiti provinciali di Trento e Bolzano, in cui si pagherà la tassa di soggiorno.

Situazione in continua evoluzione

«Nel 2023 la situazione relativa all'imposta di soggiorno continua ad evolversi: sono infatti diversi i Comuni che istituiranno l'imposta di soggiorno nell'anno in corso per la prima volta, ma anche amministrazioni comunali che, dopo alcuni anni di sospensione, hanno deciso di riattivarla - dice Massimo Feruzzi, amministratore unico di Jfc e responsabile dell'Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno - Allo stesso tempo è davvero ampio il palmares di coloro hanno deciso di aumentare le tariffe, anche in maniera considerevole, o di ampliare il periodo di versamento dell'imposta di soggiorno da parte degli ospiti».

Dove si paga per la prima volta nel 2023

Nel dettaglio i comuni in cui da quest’anno si pagherà per la prima volta la tassa di soggiorno ci sono anche:

  • Bari (che prevede di incassare circa 2 milioni di euro)
  • Taranto
  • Caserta
  • Laveno Mombello
  • Tarvisio
  • Chiusaforte
  • Castiglione Fiorentino
  • Paola
  • Bagnoregio
  • Verghereto
  • Garbagnate Monastero
  • Ovada
  • Manduria
  • Bagnara Calabra
  • Forte dei Marmi (con validità per il periodo estivo, dopo l'istituzione avvenuta nel 2020, ma rimasta in sospeso sino a quest'anno a causa del Covid-19).

Ancora indecisi se introdurla o meno a Bagni di Lucca. Dopo due anni di sospensione l'imposta sarà, invece, riattivata a Civitanova Marche.

 

Mancano informazioni e chiarezza

Ma al di là della tassa, il problema per Feruzzi è anche determinato dal fatto che «purtroppo si conferma anche la tendenza, da parte delle amministrazioni comunali, di un utilizzo non perfettamente conforme alla norma di tali risorse e di non chiarezza nella diffusione delle informazioni circa gli investimenti effettuati».

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Alberto Lupini


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