Verdure fresche o surgelate? Il dilemma è più immaginario che reale. Le famiglie italiane infatti apprezzano il prodotto surgelato, tanto che oltre il 50% lo consuma almeno 2-3 volte a settimana. Eppure, verso questa tecnica permangono falsi miti. Una normativa nazionale fa sì che sui menu dei ristoranti vengano indicati con l’asterisco tutti i piatti preparati con materie prime surgelate. Per questo motivo, erroneamente, si crede che l’utilizzo di questi prodotti sia una scelta di ripiego. L’utilizzo del surgelato nella ristorazione è, al contrario, sinonimo di sicurezza e qualità durante tutto l’anno, soprattutto quando le materie prime sono raccolte nella loro stagione migliore.
Uno dei punti chiave per le aziende leader è il tempo dalla raccolta alla surgelazione nello stabilimento, che in alcuni casi è di poche ore. Anche Agrifood punta sulla filiera, corta e garantita. Dalla Op (organizzazione di produttori) Covalpa, cooperativa di 400 agricoltori, si è creata dal 1993 un’unica realtà. Lo stabilimento è a Celano (Aq), nel Fucino. Punto di forza è la distanza dei campi allo stabilimento: le patate e le carote Igp del Fucino vengono coltivate qui, a pochi passi dallo stabilimento di trasformazione, in un’area completamente vocata all’agricoltura e favorita da condizioni climatiche uniche.
L’Op, produttrice di vegetali surgelati, di cui controlla l’intera filiera dalla scelta del seme al controllo in campo, fino al momento del raccolto e del conferimento in fabbrica, ha all’attivo un ufficio agronomico che segue i gli agricoltori soci in ogni fase del raccolto. E per proporre il meglio delle verdure mediterranee, peperoni, melanzane e zucchine, sono coltivate e surgelate in provincia di Caltanissetta: «Questi ortaggi, per dare il meglio, devono essere coltivati a certe latitudini e quella siciliana è l’ideale», spiega la direttrice operativa Valeria Picco.
Particolare attenzione viene posta alla grigliatura: è una vera cottura alla griglia per ottenere ortaggi grigliati cotti alla perfezione, in linea con il gusto italiano. La stessa attenzione posta alla coltivazione e alla lavorazione prosegue fino al momento della consegna: la catena del freddo è scrupolosamente rispettata in ogni fase di stoccaggio, movimentazione e trasporto.
Per informazioni: www.agrifood.it