Spreco alimentare, l'obiettivo Ue: -30% per mense e ristoranti entro il 2030
In Europa si stima che quasi 59 milioni di tonnellate di cibo vengano buttate ogni anno, con una media di 131 kg per abitante. Questo spreco ha un valore di mercato stimato di 132 miliardi di euro
Secondo una recente proposta di riforma mirata della direttiva europea sui rifiuti, la Commissione europea ha stabilito nuovi obiettivi ambiziosi per ridurre gli sprechi alimentari entro il 2030. L'obiettivo principale è tagliare gli sprechi alimentari pro-capite del 30% in ristoranti, mense e famiglie, e del 10% nell'industria alimentare. Attualmente, nell'Unione Europea, si stima che quasi 59 milioni di tonnellate di cibo vengano sprecate ogni anno, con una media di 131 kg per abitante. Questo spreco ha un valore di mercato stimato di 132 miliardi di euro. Ed è interessante notare che più della metà di questo spreco (53%) è generato dalle famiglie, seguito dal settore di trasformazione e manifatturiero (20%).
Senza sprechi alimentari le famiglie europee risparmierebbero circa 400 euro all'anno
La Commissione europea sostiene che raggiungere gli obiettivi proposti avrebbe un impatto significativo sulle finanze delle famiglie. Si stima che una famiglia media composta da quattro persone risparmierebbe circa 400 euro all'anno grazie a una riduzione degli sprechi alimentari. Questo sarebbe un grande vantaggio in termini di bilancio familiare, ma anche un passo importante verso la sostenibilità. Tuttavia, l'impegno dell'Ue non si ferma qui. È prevista una revisione nel 2027 per valutare la possibilità di accelerare i progressi, poiché sia l'UE che gli Stati membri hanno sottoscritto l'obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite di dimezzare lo spreco alimentare entro il 2030.
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La lotta allo spreco alimentare è diventata una priorità internazionale negli ultimi anni, a causa delle sue implicazioni economiche, sociali ed ambientali. Ridurre gli sprechi alimentari significa non solo risparmiare risorse preziose, ma anche combattere la fame e la povertà, preservare l'ambiente e promuovere uno sviluppo sostenibile. La proposta della Commissione europea è un passo avanti significativo verso una gestione più responsabile e sostenibile delle risorse alimentari nell'Unione Europea. Ora spetta agli Stati membri e ai vari settori interessati collaborare attivamente per raggiungere gli obiettivi fissati entro il 2030.
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Alberto Lupini
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