Sicilia, eventi e discoteche a giugno E al Papeete si ballerà sui lettini
La Regione siciliana anticiperà di una settimana la riapertura delle manifestazioni all’aperto, mentre sulla Riviera Romagnola si prepara a riaprire i battenti uno dei templi del divertimento estivo della zona
18 maggio 2020 | 11:21
Sarà diversa, lo sappiamo, ma non sarà del tutto buio e spenta, neppure di notte. L’estate del divertimento, quello appunto dei locali notturni, si sta ormai preparando, dopo che il governo ha annunciato la possibilità di riaprire (seppure con tutti i crismi del caso), dal 15 giugno. Succederà ovunque, in Italia, dalla Liguria alla Romagna, dalla Toscana alla Puglia. Ma a tre giorni dal decreto svelato venerdì scorso, c’è già chi, proprio tra le Regioni, si smarca provando uno scatto in avanti. È il caso della Sicilia che con un’ordinanza in vigore da oggi, 18 maggio, autorizza la riapertura di teatri e cinema all’aperto, delle discoteche, ma anche di manifestazioni, eventi e spettacoli con la presenza del pubblico.
Della riapertura dei locali da ballo tratta l'articolo 9 del testo, che in ogni caso specifica come qualsiasi tipo di iniziativa dovrà svolgersi senza creare forme di assembramento di persone e sotto lo stretto monitoraggio delle condizioni epidemiologiche dell’Isola. Un primo passo, cui seguiranno le linee guida cui i titolari dei locali e gli organizzatori delle manifestazioni dovranno attenersi in maniera scrupolosa, pena la sospensione delle attività.
In Romagna riapre anche il Papeete
Intanto un sospiro di sollievo lo stanno tirando anche i gestori dei locali da ballo del resto d’Italia, dopo lo spauracchio di una riapertura in autunno, di cui si parlava nelle scorse settimane. Meno di un mese di tempo per attrezzarsi, riorganizzare il lavoro e soprattutto l’offerta. ma a riaprire non saranno solo i locali notturni: le nuove indicazioni del Governo hanno riacceso i motori degli stabilimenti balneari. Qualcuno probabilmente non riaprirà, ma a farlo sarà senz’altro il Papeete di Milano Marittima, uno dei templi del divertimento della Riviera Romagnola. A confermarlo è lo stesso proprietario Massimo Casanova in un’intervista al Corriere: «Riaprirò, va là, riaprirò, perché Milano Marittina senza il Papeete proprio non me la posso immaginare».
Il problema è che, anche per loro, mancano anche le linee guida definitive: quelle norme che per i ristoratori sono arrivate a soli due giorni dalla riapertura, tanto da spingere molti locali a rimanere chiusi ancora per un po’. «Siamo sempre nel limbo – dice ancora Casanova – molti bagni non apriranno, perché non si fidano e fanno bene: questi qui sono una banda di disperati, dieci bozze in dieci giorni, ma dai. - continua Casanova - Con le regole dell’Inail andavamo tutti a casa, così è già più accettabile, anche se non so se riusciremo a tenere tutti i nostri 350/400 ombrelloni. E a noi già è andata bene che le mareggiate non ci hanno rosicchiato la spiaggia, altri non hanno quasi più dove piantare i pali».
Per quel che riguarda i controlli, Casanova assicura: «Abbiamo i nostri servizi di sicurezza, casomai anche i bagnini. Saremo ligi, perché di sicuro avremo i controlli, non vedono l’ora di venire al Papeete ed alzare la paletta. Metteremo su la musica e la gente ballerà sopra i lettini, ciascuno sul suo. Distanziamento rispettato».
Divertimento sì, ma con un'attenzione alla sicurezza
Della riapertura dei locali da ballo tratta l'articolo 9 del testo, che in ogni caso specifica come qualsiasi tipo di iniziativa dovrà svolgersi senza creare forme di assembramento di persone e sotto lo stretto monitoraggio delle condizioni epidemiologiche dell’Isola. Un primo passo, cui seguiranno le linee guida cui i titolari dei locali e gli organizzatori delle manifestazioni dovranno attenersi in maniera scrupolosa, pena la sospensione delle attività.
In Romagna riapre anche il Papeete
Intanto un sospiro di sollievo lo stanno tirando anche i gestori dei locali da ballo del resto d’Italia, dopo lo spauracchio di una riapertura in autunno, di cui si parlava nelle scorse settimane. Meno di un mese di tempo per attrezzarsi, riorganizzare il lavoro e soprattutto l’offerta. ma a riaprire non saranno solo i locali notturni: le nuove indicazioni del Governo hanno riacceso i motori degli stabilimenti balneari. Qualcuno probabilmente non riaprirà, ma a farlo sarà senz’altro il Papeete di Milano Marittima, uno dei templi del divertimento della Riviera Romagnola. A confermarlo è lo stesso proprietario Massimo Casanova in un’intervista al Corriere: «Riaprirò, va là, riaprirò, perché Milano Marittina senza il Papeete proprio non me la posso immaginare».
Massimo Casanova
Il problema è che, anche per loro, mancano anche le linee guida definitive: quelle norme che per i ristoratori sono arrivate a soli due giorni dalla riapertura, tanto da spingere molti locali a rimanere chiusi ancora per un po’. «Siamo sempre nel limbo – dice ancora Casanova – molti bagni non apriranno, perché non si fidano e fanno bene: questi qui sono una banda di disperati, dieci bozze in dieci giorni, ma dai. - continua Casanova - Con le regole dell’Inail andavamo tutti a casa, così è già più accettabile, anche se non so se riusciremo a tenere tutti i nostri 350/400 ombrelloni. E a noi già è andata bene che le mareggiate non ci hanno rosicchiato la spiaggia, altri non hanno quasi più dove piantare i pali».
Per quel che riguarda i controlli, Casanova assicura: «Abbiamo i nostri servizi di sicurezza, casomai anche i bagnini. Saremo ligi, perché di sicuro avremo i controlli, non vedono l’ora di venire al Papeete ed alzare la paletta. Metteremo su la musica e la gente ballerà sopra i lettini, ciascuno sul suo. Distanziamento rispettato».
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