Si prepara la ripresa per step Bar e ristoranti apriranno ultimi?
Con ogni probabilità la chiusura dell’Italia proseguirà almeno fino al 18 aprile e sarà scaglionata a seconda delle attività che creano meno assembramento. Locali pubblici dunque i più penalizzati
29 marzo 2020 | 11:42
Nessuno ormai guarda più al 3 aprile come data in cui si proverà a ripartire. Se quella era la data iniziale prevista dal primo decreto dell’8 marzo, la nuova sarà verosimilmente fissata se va bene per il 18 aprile in tutta Italia. Ma anche in questo caso non si potrà pensare di tornare dall’oggi al domani a fare la vita in stile pre-coronavirus. Il Governo infatti sta studiando una ripresa scaglionata con criteri non ancora definiti.
Come riporta oggi il Corriere della Sera, la premessa è che prima di tutto bisognerà raggiungere l’obiettivo “erre con zero” (R0) che è l’indice di contagiosità inferiore a 1 (un positivo infetta meno di una persona). La prudenza tuttavia impone che anche dopo il raggiungimento di questo traguardo bisognerà mantenere in vigore restrizioni per impedire che la circolazione degli asintomatici possa far risalire il numero dei positivi.
E allora il focus si concentrerà inevitabilmente sulle attività produttive. Facile pensare che i locali pubblici saranno gli ultimi a rialzare le saracinesche in quanto i più soggetti ad assembramenti. Bar, ristoranti, cinema, teatri e discoteche dunque saranno destinati a soffrire più di tutti gli altri. Mentre i primi a riprendere l’attività potrebbero essere quegli imprenditori che fanno parte della filiera alimentare e farmaceutica. E in vigore fino alla fine dell’epidemia ci saranno anche le misure strettissime per chi torna dall’estero rese ancora più severe da un’ordinanza emanata ieri.
A proposito di disposizioni e riaperture inizia anche a salire la preoccupazione per Pasqua. «A inizio settimana con gli scienziati del comitato tecnico scientifico e confidiamo che ci portino delle buone notizie. Ci manteniamo sempre vigili e attenti per adeguare le nostre valutazioni», ha spiegato ieri il premier Giuseppe Conte. E le indicazioni degli esperti appaiono già scontate, a partire da quelle sulle festività pasquali «dovranno essere all’insegna della distanza». Ecco perché non solo saranno in vigore tutti i divieti di spostamento, ma verranno intensificati i controlli delle forze dell’ordine per impedire che a qualcuno venga in mente di uscire da casa e rimanere fuori più del tempo consentito per fare la spesa o andare in farmacia, al massimo portare il cane a far il giro del palazzo.
E chiuse dovrebbero rimanere anche quelle aziende che fanno parte della filiera dei servizi essenziali (alimentari e farmaceutica) per cui si sta valutando una deroga se abbiano dimostrato di poter dotare i dipendenti dei dispositivi di sicurezza.
Si ripartirà per step
Come riporta oggi il Corriere della Sera, la premessa è che prima di tutto bisognerà raggiungere l’obiettivo “erre con zero” (R0) che è l’indice di contagiosità inferiore a 1 (un positivo infetta meno di una persona). La prudenza tuttavia impone che anche dopo il raggiungimento di questo traguardo bisognerà mantenere in vigore restrizioni per impedire che la circolazione degli asintomatici possa far risalire il numero dei positivi.
E allora il focus si concentrerà inevitabilmente sulle attività produttive. Facile pensare che i locali pubblici saranno gli ultimi a rialzare le saracinesche in quanto i più soggetti ad assembramenti. Bar, ristoranti, cinema, teatri e discoteche dunque saranno destinati a soffrire più di tutti gli altri. Mentre i primi a riprendere l’attività potrebbero essere quegli imprenditori che fanno parte della filiera alimentare e farmaceutica. E in vigore fino alla fine dell’epidemia ci saranno anche le misure strettissime per chi torna dall’estero rese ancora più severe da un’ordinanza emanata ieri.
A proposito di disposizioni e riaperture inizia anche a salire la preoccupazione per Pasqua. «A inizio settimana con gli scienziati del comitato tecnico scientifico e confidiamo che ci portino delle buone notizie. Ci manteniamo sempre vigili e attenti per adeguare le nostre valutazioni», ha spiegato ieri il premier Giuseppe Conte. E le indicazioni degli esperti appaiono già scontate, a partire da quelle sulle festività pasquali «dovranno essere all’insegna della distanza». Ecco perché non solo saranno in vigore tutti i divieti di spostamento, ma verranno intensificati i controlli delle forze dell’ordine per impedire che a qualcuno venga in mente di uscire da casa e rimanere fuori più del tempo consentito per fare la spesa o andare in farmacia, al massimo portare il cane a far il giro del palazzo.
E chiuse dovrebbero rimanere anche quelle aziende che fanno parte della filiera dei servizi essenziali (alimentari e farmaceutica) per cui si sta valutando una deroga se abbiano dimostrato di poter dotare i dipendenti dei dispositivi di sicurezza.
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