Scooter privati come taxi: a Firenze arriva Fasto, l’app che minaccia i tassisti

Firenze si prepara ad accogliere un nuovo servizio di taxi-scooter chiamato Fasto. I cittadini maggiorenni con patente e scooter possono registrarsi come rider sull'app. I tassisti sul piede di guerra

18 maggio 2024 | 12:59

Cosa non si farebbe per arrivare a destinazione senza essere imbottigliati dal traffico? E così a Firenze, dopo caddy elettrici, Ncc, Uber di lusso, mammuth turistici a due piani, di recente anche dalle mongolfiere, ora arrivano anche agli scooter taxi. Potere del web: basta l’app di un’azienda straniera per poter fare quel che si vuole, senza trovare ostacoli in leggi e regolamenti vigenti. Così, in città è ai nastri di partenza un nuovo servizio taxi, ma in sella a scooter e moto di cittadini privati. E i tassisti non ci stanno: «Siamo allo sbando - dice Milko Signorini presidente di Socota (Società cooperativa tassisti automobilistici è la principale cooperativa di tassisti a Firenze e comuni limitrofi, con circa 400 tassisti associati) al Corriere della Sera - La prossima tappa è Santo Domingo, dove alzi la mano in strada e pagando puoi chiedere un passaggio a chiunque».

Come funziona Fasto, il nuovo servizio moto-taxi aperto a tutti

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di capire che cosa è e come funziona Fasto che è già pubblicizzato sui social: «Abbiamo appena lanciato a Firenze la nostra fantastica app per lo “scooter taxi”. È super accessibile, velocissimo e davvero conveniente», si legge online. Il principio è semplice: chiunque sia maggiorenne, abbia la patente e sia in possesso di una due ruote regolarmente assicurata può iscriversi allapp e cominciare a rispondere alle richieste dei clienti, portandoli in giro a prezzi più contenuti di quello dei veri taxi e guadagnando. L’unico vero ostacolo è la necessità di ottenere in una scuola guida un certificato Ka per la guida professionale di un motoveicolo.

«Diventa un conducente», si dice nell’applicazione, dove si aggiunge che tutte le pratiche che servono, compresa l’identificazione, possono essere fatte online, senza bisogno di un contatto diretto col datore di lavoro. Il servizio taxi non è ancora disponibile, l’azienda per ora ha lanciato il reclutamento dei conducenti, sottolineando che ciascuno può decidere liberamente il proprio orario di lavoro.

Il progetto Fasto sembra ricalcare le caratteristiche del vecchio Uber Pop, perché a parte il certificato Ka, non servono complicate procedure per accedere alla app, ricevere una richiesta di trasporto, decidere se accettarla, svolgere il servizio e vedersi poi accreditato il guadagno via bonifico. Su una cosa, invece, le cose sono più complicate: il sito dell’azienda, che parla di «salario quotidiano garantito», ma non dà delucidazioni su quanto vengano pagati i conducenti.

Fasto e la concorrenza ai taxisti: cosa farà Firenze?

Ora bisognerà vedere che cosa farà il comune di Firenze in merito, anche se situazione non si presenta facile. Basti pensare a basti pensare ai bus turistici a due piani, di cui Palazzo Vecchio ha potuto solo parzialmente limitare i percorsi. O al caso di Uber: nel 2016, dopo un lungo braccio di ferro, l’azienda decise di sua spontanea volontà di ritirarsi da Firenze per carenza di conducenti; un anno dopo l’app fu bandita in tutta Italia per decisione del Tribunale di Roma, sentenza poi sospesa; fino a che, due anni fa, c’è stato il ritorno (anche a Firenze) di Uber Black, il servizio limitato ai conducenti con licenza di Ncc.

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Alberto Lupini


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