Settembre, si sa, è un po’ un Capodanno. Il vero e proprio inizio di un anno nuovo. Riparte la scuola, si rientra praticamente tutti al lavoro (attendendo il riorno degli ultimi vacanzieri). Ma quest’anno è un ritorno a una nuova normalità con regole da tenere ben presente per riprendere la vita lavorativa (e del tempo libero) di tutti i giorni. E qui entra in gioco il Green pass. In merito all’uso e alla possibile estensione del passaporto vaccinale il premier Mario Draghi ha già tracciato la strada: dopo l’obbligo del green pass per la scuola seguiranno altre categorie di lavoratori (una platea di 3 milioni di lavoratori, per la precisione). Detto questo, facciamo chiarezza e vediamo cosa potrebbe succedere a breve. In particolar modo per il settore horeca e turismo.
Green pass verso l’obbligo per altri 3 milioni di lavoratori
L’obbligo ai clienti c’è, perché no ai dipendenti? Horeca e turismo tra i primi
Per prima cosa, ricordiamo che al momento abbiamo da una parte i sanitari per i quali c’è l’obbligo vaccinale e dall’altra il personale scolastico, appunto, per i quali è scattato l’obbligo del green pass.
La volontà ora è di estendere il green pass prima ai lavoratori dei settori dove il certificato verde è richiesto ai clienti. In partica tra i primi potrebbe toccare a:
- ristoranti
- trasporti
- palestre
- cinema
- teatri
- parchi divertimento
- dipendenti della pubblica amministrazione.
Una platea di 3 milioni di lavoratori
Ma non è escluso che l’obbligo del green pass per queste categorie possa scattare contemporaneamente già a fine settembre o inizio ottobre, interessando di fatto 3,212 milioni di occupati (come calcolati dalla Fondazione studi Consulenti del lavoro), così divisi:
- ristorazione (1 milione)
- trasporti (622mila)
- attività sportive, culturali e intrattenimento (306mila)
- a cui aggiungere i “residui” dipendenti Pa (1,218 milioni)
Verso un obbligo generalizzato?
Ma l’estensione dell’obbligo del pass per altri 3,2 milioni di lavoratori è solo il primo passo. Non si esclude, infatti, che questo sia “l’antipasto” per arrivare a un più generalizzato obbligo di certificato per tutti i luoghi di lavoro su cui da tempo Confindustria ha chiesto un confronto. Nel mentre diverse aziende stanno già valutando di chiedere la vaccinazione ai propri dipendenti.
Nuovo decreto o emendamento al Senato
Ma la strada non è in discesa, visto l’opposizione della Lega. Le nuove misure sul green pass non dovrebbero, dunque, diventare un emendamento al decreto che da agosto ne ha esteso il suo utilizzo e che lunedì sarà in aula alla Camera. Dopo gli incidenti in commissione, dove la Lega ha votato addirittura per abolirlo, si sta puntando a un nuovo decreto oppure a un emendamento in extremis al Senato.
Poi la vaccinazione obbligatoria?
Fatto questo primo passo (esteso l’obbligo del green pass), quello successivo (ben più difficile) potrebbe essere l’obbligo universale alla vaccinazione. Il premier Draghi è favorevole come parte della sua maggioranza (Pd in testa): la norma non contrasta con la Costituzione né è necessario aspettare il via libera definitivo dell’Ema ai vaccini finora approvati con autorizzazione condizionata come è stato detto da alcuni.
Qui il problema non è tanto quello di spaccare il Governo (la Lega è per la maggior parte contraria), ma di convincere gli italiani.
Al momento la campagna vaccinale sta andando molto bene: il target dell’80% di over 12 vaccinati fissato dal commissario Figliuolo è ormai vicino e sarà raggiunto prima di fine settembre). Tuttavia (secondo l’ultimo report della struttura commissariale) ben 3,7 milioni di over 50 non si sono vaccinati così come l’8% del personale scolastico.
E c’è un altro ma: il virus non è sconfitto, le varianti molto contagione (Delta in primis) dimostrano che difficilmente sarà sradicato.
L’unica soluzione possibile è, dunque, una massiccia vaccinazione vicina al 100% della popolazione per rendere il Covid endemico, con poche ospedalizzazioni e molte meno vittime.
L’obbligo vaccinale poi renderebbe più facile il percorso verso la terza dose che da fine mese sarà già somministrata ai pazienti fragili e poi agli over 80.