Da mesi l’allarme è scattato e tuttora continua a tenere in apprensione il mondo della ristorazione e degli alberghi. È quello relativo alle proposte di acquisto di locali o strutture d’accoglienza che arrivando da soggetti o società non sempre chiare ed affidabili oppure da professionisti reali del settore, ma che tentano di approfittare della situazione di instabilità - economica e psicologica - per strappare un affare a cifre ridicole.
Firenze nella morsa delle proposte indecenti
Allarme mafie in ristoranti e hotel: in primavera coinvolta VeneziaLa preoccupazione circolava a
Venezia (che ha perso 80 milioni di euro di fatturato con l’assenza dei turisti nel 2020) poco dopo lo sblocco della prima quarantena e riguardava gli alberghi; oggi invece il grido di aiuto arriva da un'altra città storica come
Firenze e riguarda i ristoranti che, come in quasi tutti i
centri storici,
non lavorano praticamente più che siano in zona gialla, rossa o che possano aprire regolarmente, in settimana o nel
weekend.
Cursano: Il Governo non lasci sole le impreseQuesti “tentatori” sono già stati ribattezzati “
gli sciacalli del covid” e il presidente di Confcommercio Firenze,
Aldo Cursano non usa mezze misure per inquadrare la situazione.
«Stiamo mettendo in guardia le nostre
aziende - dice - da questo tipo di predatori, non tutti sono in buona fede. Purtroppo anche se le persone hanno paura di esporsi, ci sono stati casi di imprenditori che hanno ricevuto offerto di acquisto. Si tratta di singoli o si società che vorrebbero approfittare del periodo di disperazione che stiamo vivendo; a volte dicono che insieme all’azienda rileverebbero anche i debiti ma non sempre è così. Bisogna fare molta attenzione. Al
Governo chiediamo di non lasciare sole le imprese, soprattutto nei centri storici siamo in
terapia intensiva ed è più facile che imprenditori, oramai con debiti fino al collo, cedano».
L'agromafia vale 24,5 miliardi di euroUn problema che riguarda
tutta la filiera dell’agroalimentare e che ormai riguarda anche (e soprattutto) le
attività del nord Italia. Proprio perché i tentacoli si allungano su più snodi riguardano tutto il sistema dell’Horeca che continua a fare gola dal momento che produce fatturati da miliardi di euro in condizioni “normali”. Il
business criminale solo a tavola vale 24,5 miliardi di euro secondo la
Direzione investigativa antimafia che stima in 5mila i
ristoranti coinvolti in questo giro d'affari.
I ristoratori toscani hanno ottenuto da Conte una promessa d'aiutoGli fa eco
Pasquale Naccari, presidente di Ristoratori Toscana, che nei giorni scorsi ha
guidato la marcia dei cuochi da Firenze e a Roma per parlare con il premier
Giuseppe Conte, ottenendo da lui l’impegno a fare tutto ciò che è necessario per uscire da questo periodo.
Stando ai numeri della
Camera di Commercio di Firenze, sono 7mila le attività in sospeso in questo periodo con 30.650 dipendenti che dunque non riescono a lavorare. E chi si è affidato all’asporto almeno per tenere aperto registra perdite attorno all’80%. Secondo alcuni i fatturati di questo periodo si sono dimezzati del 50% rispetto al primo lockdown di marzo che già faceva segnare picchi in basso spaventosi.