Ristoranti, nel decreto di agosto il bonus per pagamenti col Pos
È il Piano Cashless, che il prossimo mese potrebbe prevedere 2-3 miliardi per bar e ristoranti (e non solo) per incentivare gli acquisti con Pos. Si aggiunge alle altre proposte per aiutare il settore
03 agosto 2020 | 10:00
Il piano di Colao e gli Stati generali organizzati dal premier Giuseppe Conte hanno messo in chiaro una volontà comune: incentivare i pagamenti digitali. Lo ha chiarito lo stesso presidente del Consiglio: «Favorire una transizione dolce e gentile verso il piano dei pagamenti digitali, non vogliamo penalizzare nessuno, piuttosto dare incentivi». Ecco allora che il Piano Cashless, uno degli obiettivi della manovra 2020 pre-coronavirus, potrebbe con tutta probabilità entrare a far parte delle voci del decreto legge che si attende in agosto, come leva per sostenere i consumi ridotti al lumicino, conservando però anche la funzione originaria di misura anti-evasione. Sul piatto verrebbero messi 2-3 miliardi di euro per incentivare gli acquisti con carta di credito e Pos di beni e servizi in comparti colpiti dalla crisi, come bar e ristoranti.
Il super bonus, per un totale di circa 2-3 miliardi di euro, diverrebbe dunque una resistuzione a chi paga con le carte nei settori che necessitano di maggior sostegno, e che probabilmente coincidono anche con quelli individuati a suo tempo come a maggior rischio di evasione, quindi ristoranti e bar in primis.
Per gli aiuti al settore della ristorazione, sono già tanti gli annunci fatti dalle istituzioni su misure che potrebbero rivelarsi utili. Si comincia dal viceministro all'Economia Laura Castelli, che dopo le infelici espressioni relative ai ristoratori («Mancano i clienti? I ristoratori cambino mestiere»), al tavolo con la Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi, avrebbe aperto ad aiuti come la possibilità per le famiglie di detrarre il 20% delle spese versate in bar o ristoranti, la proroga dell'esenzione della Tosap e un fondo di garanzia per gli affitti.
L'idea di aiutare gli esercenti si incrocia con quella del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, impegnato nel sostenere i centri storici delle città d'arte, semi-deserti per l'assenza di turisti stranieri, ma anche per il persistere dello smart working diffuso (questo fenomeno, come abbiamo detto, ha fatto ridurre drasticamente i pranzi di lavoro e quasi ha fatto scomparire i buoni pasto).
Anche il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova ha lanciato la gradita proposta di un miliardo di euro da destinare alla ristorazione. Una proposta che, oltre al suo valore concreto di aiuto economico, dà finalmente un segnale autentico di attenzione a un comparto in difficoltà.
Da non dimenticare il recente sì dei Ministri Dario Franceschini e Nunzia Catalfo (Lavoro) per la proroga selettiva della cassa integrazione per settori con fatturati falcidiati, abbinata al prolungamento fino alla fine dell'anno del blocco dei licenziamenti.
Nel decreto legge di agosto, un'agevolazione per bar e ristoranti
Questo incentivo potrebbe passare attraverso uno sconto sull'Iva, ma anche con il meccanismo del cashback. In cosa consiste? Nella restituzione sul conto corrente del contribuente di una quota dei pagamenti effettuati, addirittura fino a 2mila euro l'anno (così ipotizzava Conte a suo tempo, appena pre-pandemia). Il super bonus, per un totale di circa 2-3 miliardi di euro, diverrebbe dunque una resistuzione a chi paga con le carte nei settori che necessitano di maggior sostegno, e che probabilmente coincidono anche con quelli individuati a suo tempo come a maggior rischio di evasione, quindi ristoranti e bar in primis.
Vittorio Colao e Giuseppe Conte
Per gli aiuti al settore della ristorazione, sono già tanti gli annunci fatti dalle istituzioni su misure che potrebbero rivelarsi utili. Si comincia dal viceministro all'Economia Laura Castelli, che dopo le infelici espressioni relative ai ristoratori («Mancano i clienti? I ristoratori cambino mestiere»), al tavolo con la Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi, avrebbe aperto ad aiuti come la possibilità per le famiglie di detrarre il 20% delle spese versate in bar o ristoranti, la proroga dell'esenzione della Tosap e un fondo di garanzia per gli affitti.
L'idea di aiutare gli esercenti si incrocia con quella del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, impegnato nel sostenere i centri storici delle città d'arte, semi-deserti per l'assenza di turisti stranieri, ma anche per il persistere dello smart working diffuso (questo fenomeno, come abbiamo detto, ha fatto ridurre drasticamente i pranzi di lavoro e quasi ha fatto scomparire i buoni pasto).
Teresa Bellanova, Dario Franceschini e Nunzia Catalfo
Anche il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova ha lanciato la gradita proposta di un miliardo di euro da destinare alla ristorazione. Una proposta che, oltre al suo valore concreto di aiuto economico, dà finalmente un segnale autentico di attenzione a un comparto in difficoltà.
Da non dimenticare il recente sì dei Ministri Dario Franceschini e Nunzia Catalfo (Lavoro) per la proroga selettiva della cassa integrazione per settori con fatturati falcidiati, abbinata al prolungamento fino alla fine dell'anno del blocco dei licenziamenti.
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