Ripartono le feste di matrimonio, ma restano i dubbi su balli e green pass
Dal 15 giugno, anche in zona gialla riparte ufficialmente l'attività di banqueting e catering per le feste private. Una boccata d'ossigeno per un settore fermo da 16 mesi. Ma sulle regole rimangono degli interrogativi : come utilizzare al meglio il certificato verde? E si può ballare alla fine di pranzi e cene? Le risposte di Anbc
15 giugno 2021 | 17:39
di Nicola Grolla
Ripartenza “soft” a giugno, il recupero solo da settembre con il ritorno degli eventi business
Innanzitutto, una precisazione. Per le aziende del banqueting e del catering ripartono, di fatto, solo gli eventi privati in cui i ricevimenti di matrimonio fanno la parte del leone vista la stagione e i tanti appuntamenti già programmati e poi rinviati da più di un anno. Per il settore business, così come per i congressi e le fiere, tutto è rimandato all’autunno. Il mercato, quindi, è dimezzato. E la ripresa è “soft”, come la definisce Paolo Capurro, presidente di Anbc-Fipe. «La prima data ufficiale di ripresa ci è stata comunicata il 26 aprile. Poi una serie di interlocuzioni, cabine di regia e confronti ha impiegato buona parte delle nostre energie. Arriviamo quindi al 15 giugno con poco tempo per organizzarci al meglio e la necessità di rinviare nei mesi autunnali e al prossimo anno i numerosi eventi che erano stati bloccati dall’emergenza pandemica», afferma Capurro. A conti fatti, quindi, giugno 2021 riparte al 25-30% dei volumi di giugno 2019. Percentuali destinate a crescere per andare a regime, si spera, da settembre.Feste di matrimonio, ancora dubbi su green pass e balli
A pesare, però, sono le incertezze che ancora influenzano l’organizzazione delle feste private e dei ricevimenti. Su tutte: green pass e regole sul ballo. Per quanto riguarda il primo punto, l’attesa è per la firma del presidente del Consiglio, Mario Draghi sul Dpcm che dovrebbe istituire ufficialmente lo strumento necessario a partecipare ai ricevimenti. «Al momento, quindi, stiamo parlando di un certificato che ancora non c’è. Tanto che dopo diversi tavoli tecnici, in accordo con il ministero della Salute e il Garante della privacy, abbiamo elaborato un documento definito Dichiarazione di partecipazione da inviare agli organizzatori dell’evento, che nel caso dei matrimoni sono gli sposi, che a loro volta lo inoltreranno a tutti gli invitati. Insieme alla dichiarazione c’è anche una informativa sull’obbligatorietà di essere in possesso di uno dei requisiti che rispondono al green pass», spiega Capurro. Il tutto per rispondere a due esigenze emerse nel corso di questi mesi: il tracciamento degli invitati, di cui si conserva l’anagrafica e le informazioni di contatto (numero di telefono, mail) e la corresponsabilizzazione dei partecipanti a fronte della “barriera” rappresentata dalla privacy e dal diritto di accedere o meno a certi dati personali.Sottigliezze? Non proprio, dal momento che sulla privacy si è rischiato di far saltare il banco. «Ad un certo punto - ricorda Capurro - è emerso che i soggetti adibiti al controllo dei dati riportati sul green pass potessero essere solo le forze dell’ordine. Cosa impossibile da attuare per ogni singolo matrimonio o festa privata».
L’altro punto caldo è quello del ballo. E qui il parallelismo con il mondo delle discoteche scatta automaticamente. «Le discoteche prima o poi riaprono, giusto? Una delle condizioni per riaprire mi sembra di capire sia il green pass. Ecco, nel momento in cui riprendono anche le feste private a cui si accede solo tramite green pass, perché vietare i balli? Su questo c’è una forte mancanza di chiarezza», sottolinea Capurro.
Attenzione al buffet, self-service vietato
Ben più definita la situazione a livello di servizio, le cui regole mutuano gran parte di quelle già in essere per ristoranti e bar. Mentre maggiore attenzione è posta al momento del buffet: «Tutto quello che prima era offerto in modalità self-service adesso deve essere servito dal cameriere a meno che il prodotto non sia monoporzionato e conservato in appositi contenitori. Stessa cosa vale per il servizio al braccio fra gli invitati», ricorda Capurro. Saltata, invece, l’istituzione del Covid manager, la figura che avrebbe dovuto sovraintendere il corretto svolgimento della festa ma di cui, molto presto, si sono intuite le conseguenze negative a livello pratico e legale.Per completezza d'informazione, qui potete trovare tutte le regole già elencate da Italia a Tavola: dalla mascherina obbligatoria alla distanza fra i tavoli e i commensali.
Le aziende ripartono, ma guardano già al 2022
In generale, comunque, il sentiment è positivo anche se le difficoltà non mancano: «Una ripresa vera e propria ci sarà, speriamo, a partire da dicembre di quest’anno per poi consolidarsi nel 2022 quando ci auguriamo riprendano con costanza anche gli eventi business. Per i mesi che abbiamo davanti, dunque, non ci resta che tenere duro. La domanda, infatti, non manca. Anche se si è un po’ complicata con tutti i vari paletti da rispettare, a partire da chi può sedersi con chi a tavola. Prima era una questione di simpatie e antipatie, ora bisogna che i commensali siano conviventi, nemmeno congiunti, per stare più di sei al tavolo», ribadisce Capurro.«Noi il primo matrimonio ce lo abbiamo già in programma per il 16 giugno. Anche se è di mercoledì, poco importa. Poi per tutto il fine settimana siamo impegnati per altri ricevimenti». Esordisce così Ilaria Alzona di Gemi Piccoli e Grandi Eventi. Nonostante le criticità che ancora insistono sul mondo del wedding, gli appuntamenti in calendario non mancano. E non potrebbe essere diversamente vista la quantità di matrimoni già programmati e poi slitatti nel corso dell'ultimo anno e mezzo. Una situazione che per l'azienda ha significato un crollo del -90% di fatturato.
«Nel 2020 abbiamo lavorato solo qualche settimana a spot a giugno e settembre, poi più niente. Bloccati. E tutto il personale dipendenti in Fis. Fortunatamente, ora ci aspettiamo una ripresa abbastanza rapida nonostante le incertezze su ballo e green pass almeno per quanto riguarda le feste private. Ancora calma piatta, invece, dal mondo aziendale. Da lì non arriva nemmeno una richiesta di preventivo e questo ci fa pensare che lo stop a questo tipo di eventi si protrarrà per lo meno fino a ottobre», racconta Alzona.
Ora la necessità è quella di rimettersi subito in moto e trovare velocemente i ritmi giusti: «Il nostro è un lavoro molto dinamico, si va veloci, c'è un picco di adrenalina a ogni evento che si protrae per orari lunghi. Per questo avremmo bisogno di più personale, soprattutto a chiamata. Peccato che sul mercato non si riesca a recuperare forza lavoro. Ma ormai dobbiamo partire quindi ci rafforzeremo strada facendo. Per fortuna, sotto questo aspetto, i matrimoni ora sono più gestibili: se prima c'erano 100 invitati ora ce ne sono 70, fra limitazioni e scarsa volontà da parte di qualcuno di sottoporsi a tamponi e test per partecipare», conslude Alzona.
Situazione simile anche per Massimo Maio, proprietario di HB Catering: «Siamo contenti di ripartire e far felici gli sposi che si sono affidati a noi ormai più di un anno e mezzo fa. Alcuni di loro hanno dovuto rinviare non una ma ben tre volte il giorno che tanto attendevano a causa delle varie ondate della pandemia. Ora è arrivato il loro giorno».
Eppure, dietro alla gioia del momento, c'è anche qualche crepa da nascondere: «Abbiamo riacceso i motori ma la strada da fare è tortuosa prima di uscire dalla crisi. Il numero di invitati ai singoli ricevimenti è di fatto crollato rispetto al periodo pre-Covid ripercuotendosi sul fatturato delle aziende, Inoltre, attualmente stiamo smaltendo i rinvii dei matrimoni passati mentre di nuove prenotazioni ce ne sono ancora poche. Infine, la questione del personale che non si trova. Ripartiamo a ranghi ridotti rispetto al solito ma con la volontà e l'esigenza di offrire un servizio impeccabile a sposi e loro ospiti», spiega Maio.
Non sorprende, quindi, che fra i servizi più gettonati dell'ultimo periodo ci sia quello di consulenza: «Si tratta essenzialmente di uno scambio di informazioni. Nonostante se ne parli molto, c'è ancora poca chiarezza sulle regole d'ingaggio. Prendiamo il ballo, per esempio, le linee guida dicono che è vietato farlo in luoghi chiusi dove si può creare assembramento. Ecco, detto ciò, come posso impedire a una coppia di ballare per conto proprio, su un prato all'esterno, distanziati dagli altri ospiti?».
Il bollettino del 15 giugno
Sono 1.255 i nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore contro i 907 registrati dal bollettino precedente. I decessi odierni sono 63 (circa il doppio dei 36 di ieri). Per quanto riguarda i tamponi, il totale di quelli effettuati è pari a 212.112 per un tasso di positività dello 0,6%.© Riproduzione riservata
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Alberto Lupini