Rider, algoritmo e status dei lavoratori: cosa cambia con le nuove norme europee
Il via libera è arrivato dopo che l'intesa era stata trovata durante il negoziato di febbraio. Le nuove regole riguardano 28 milioni di lavoratori in base ai dati del 2022 (che diventeranno 43 milioni entro il 2025)
Il Consiglio Ue nella riunione dei ministri dell'occupazione, politica sociale, salute e consumatori ha approvato il nuovo accordo provvisorio con il Parlamento europeo sulle norme per migliorare le condizioni di lavoro del personale delle piattaforme digitali. Una norma che si applica anche ai rider di aziende come Deliveroo, Glovo o Uber.
Cosa dicono le nuove regole sui rider
Il via libera è arrivato dopo che l'intesa era stata trovata durante il negoziato di febbraio, a causa dello stop dato a dicembre dagli Stati all'accordo raggiunto in precedenza.
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L'obiettivo è rendere più trasparente l'uso degli algoritmi nella gestione delle risorse umane, garantendo che i sistemi automatizzati siano monitorati da personale qualificato e che i lavoratori abbiano il diritto di contestare le decisioni automatizzate.
C'è poi il nodo realtivo allo status di questi lavoratori. Le nuove regole intendo determinare correttamente lo status occupazionale delle persone che lavorano per le piattaforme, consentendo loro di beneficiare di tutti i diritti annessi, assimilandoli – laddove sussistano i requisiti – a dipendenti e non più a liberi professionisti.
Quanti rider sono interessati dalle nuove regole
Le nuove regole riguardano 28 milioni di lavoratori in base ai dati del 2022 che, secondo le stime delle istituzioni comunitarie, diventeranno 43 milioni entro il 2025.
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Alberto Lupini
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