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Regioni unite per l'Italia arancione? Intanto scende il tasso di positività

Le Regioni discutono per portare a Draghi un documento unitario. Obiettivo: modificare il sistema di divisioni in fasce. Meno contagi con più tamponi (306.078). Il tasso di positività scende al 4,9%.

 
20 febbraio 2021 | 17:42

Regioni unite per l'Italia arancione? Intanto scende il tasso di positività

Le Regioni discutono per portare a Draghi un documento unitario. Obiettivo: modificare il sistema di divisioni in fasce. Meno contagi con più tamponi (306.078). Il tasso di positività scende al 4,9%.

20 febbraio 2021 | 17:42
 

Per una volta le Regioni sembrano essere quasi tutte d’accordo nel chiedere misure più severe e omogenee in tutta Italia per frenare i contagi moltiplicati dalle varianti. Un lockdown stile Natale, per intenderci. In prima linea il presidente della conferenza delle Regioni e governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini che ha convocato i governatori per valutare «l’attuale sistema di regole per la gestione e il contenimento della pandemia in vista dell’adozione del prossimo Dpcm». Obiettivo: per arrivare a palazzo Chigi con una proposta unitaria.

Regioni

La richiesta delle Regioni: Italia in zona arancione
Secondo Bonaccini serve, infatti, «una riflessione perché questo sistema a colori ha avuto un senso in questi mesi, ma credo che oggi dimostri qualche fragilità. Il rischio è un saliscendi che non dà certezze per il futuro a chi è in difficoltà». Della stessa idea il presidente della Lombardia Attilio Fontana: «Abbiamo bisogno di rivedere questo sistema, meglio prevedere restrizioni omogenee su tutto il territorio nazionale». D’accordo anche il governatore della Toscana Eugenio Giani. Scettico, invece il presidente della Liguria Giovanni Toti: «Ristoranti e bar chiusi, tutta Italia in arancione non mi sembra sostenibile. Facciamo invece delle divisioni su base provinciale».

Dopo il confronto tra le Regioni, il Governo sarà chiamato a dare una risposta e stavolta non solo attraverso i ministri della Salute e degli Affari Regionali, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini. Di certo la linea del rigore, in una situazione segnata dalla circolazione di tre varianti del virus - inglese, brasiliana e nordafricana- senza avere la certezza che i vaccini siano davvero efficaci per questo tipo di mutazione, non sarà abbandonata.

Misure differenziate o chiusure per tutti?
Ma in vista del rinnovo del Dpcm il dubbio riguarda proprio il problema posto dai governatori: continuare con misure differenziate oppure scegliere un sistema di chiusure uguali per tutti? Che in questo caso, ovviamente partirà dalla fascia arancione. Altro nodo da sciogliere è lo strumento normativo: un Dpcm in continuità con il governo guidato da Giuseppe Conte oppure un decreto per limitare gli spostamenti e fissare le regole. In questo modo sarebbero poi i ministri e gli stessi governatori a intervenire con ordinanze specifiche.

Il tasso di positività scende al 4,9%
Risposte importanti che si spera, come ha assicurato il presidente del Consiglio, saranno comunicate con «sufficiente anticipo». Intanto calano positivi e vittime a fronte di un leggero aumento dei test nelle ultime 24 ore in Italia.

Sono, infatti, 14.931 i test positivi al coronavirus, secondo i dati del ministero della Salute (ieri erano stati 15.479). Le vittime sono invece 251 (ieri 353). Sono stati 306.078 i molecolari e antigenici effettuati (ieri erano stati 297.128, circa 9 mila in meno). Il tasso di positività è del 4,8%, ieri era stato del 5,2% (quindi c'è un calo dello 0,4% in 24 ore).

Sono 2.063 le persone ricoverate in terapia intensive, con un aumento di 4 unità nel saldo quotidiano tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 137. Nei reparti ordinari sono ricoverate ora 17.725 persone, in calo di 106 unità rispetto a ieri. Tornano a salire i malati, gli attualmente positivi delle tabelle del ministero della Salute: in 24 ore sono aumentati di 2.175 unità, portando il totale a 384.623. In aumento anche le persone in isolamento domiciliare: sono 364.835 (+2.277).

I dimessi e guariti sono 2.315.687 (+12.488 rispetto a ieri). I casi totali da inizio epidemia in Italia sono ora 2.795.796, le vittime 95.486.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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