Prodotti Dop e Igp nei supermercati Servono accordi e strategie mirate
Origin, associazione che riunisce 70 consorzi di prodotti alimentari Dop e Igp, chiede accordi per aumentare i volumi di Dop nella Gdo e collocazioni diverse sugli scaffali affinché il prezzo non sia discriminante
02 novembre 2020 | 11:32
Servono nuove alternative e subito a tutela delle Dop e Igp italiane. Per resistere alla crisi e ai nuovi limiti ai ristoranti in seguito alla seconda ondata Covid e alla prospettiva di nuovi lockdown, Origin, l’associazione che riunisce 70 consorzi di prodotti alimentari Dop e Igp (segmento che vale 16,2 miliardi di fatturato alla produzione e 9 miliardi di giro d’affari all’export) chiede, come riporta il Sole 24 Ore, un accordo con la grande distribuzione.
La chiusura o, comunque, il forte ridimensionamento del canale horeca sta, infatti, penalizzato i prodotti di qualità made in Italy, a partire dal vino. Mentre nella Gdo, la leva del prezzo spesso non è compatibile con una valorizzazione delle produzioni di qualità.
BALDRIGHI DI ORIGIN: IMPORTANTE UNA COLLOCAZIONE DIVERSA SUGLI SCAFFALI DEI MARCHI DOP E IGP
«Viviamo una situazione di mercato in cui, complici le restrizioni Covid, la grande distribuzione rischia di diventare il canale che veicola la quasi totalità degli acquisti di prodotti agroalimentari – spiega il presidente di Origin, Cesare Baldrighi – È quindi necessario aprire al più presto un tavolo con i rappresentanti della grande distribuzione, perché in queste condizioni la situazione rischia di far implodere il sistema della qualità made in Italy. Due sono gli obiettivi: aumentare i volumi Dop sugli scaffali e far crescere anche le aziende come è avvenuto nel mondo del vino. Perché con le condizioni imposte dalla pandemia le imprese che avevano trovato una visibilità nella ristorazione e nella piccola distribuzione rischiano ora di scomparire».
Il presidente di Origin premia alcune iniziative delle catene distributive dedicate all’universo Dop e Igp che negli ultimi anni hanno permesso di fare passi avanti: «Riteniamo fondamentale – aggiunge Baldrighi – poter spiegare e raccontare i nostri prodotti. Ma prima ancora è importante trovare collocazioni diverse, seguendo l’esempio di alcune insegne con i vini di pregio. Insomma, sarebbe fondamentale cominciare a eliminare un po’ di confusione magari con scaffali e spazi differenziati, altrimenti l’unico criterio di scelta nelle mani del consumatore resterà il prezzo».
DAL MINISTERO RISORSE, TAVOLI DI CONFRONTO E SEMPLIFICAZIONI DELLA BUROCRAZIA
Un tema, quello della tutela delle denominazioni in questo periodo particolarmente difficile, per il quale anche il ministero delle Politiche agricole sta studiando delle soluzioni: «Il tema di una tutela e di una migliore valorizzazione delle eccellenze del made in Italy agroalimentare è per me strategico – ha detto la ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova – Le denominazioni d’origine sono centrali nelle politiche di sviluppo dell’agroalimentare italiano. Stiamo studiando soluzioni per minimizzare l’impatto della chiusura dei locali. Un aiuto verrà certo dalle risorse stanziate per sostenere l’universo della ristorazione. Ma dobbiamo anche guardare avanti e oltre. E per questo è mia intenzione promuovere tavoli di confronto tra consorzi di tutela e catene della grande distribuzione organizzata per favorire il potenziamento delle azioni di comunicazione ai cittadini del valore aggiunto dei prodotti Dop e Igp. Ho in mente anche una riorganizzazione degli uffici e delle competenze del Mipaaf sulle azioni di promozione e comunicazione. E un ulteriore aiuto al settore potrà venire anche da un’azione di semplificazione delle procedure per la modifica dei disciplinari di produzione».
La chiusura o, comunque, il forte ridimensionamento del canale horeca sta, infatti, penalizzato i prodotti di qualità made in Italy, a partire dal vino. Mentre nella Gdo, la leva del prezzo spesso non è compatibile con una valorizzazione delle produzioni di qualità.
BALDRIGHI DI ORIGIN: IMPORTANTE UNA COLLOCAZIONE DIVERSA SUGLI SCAFFALI DEI MARCHI DOP E IGP
«Viviamo una situazione di mercato in cui, complici le restrizioni Covid, la grande distribuzione rischia di diventare il canale che veicola la quasi totalità degli acquisti di prodotti agroalimentari – spiega il presidente di Origin, Cesare Baldrighi – È quindi necessario aprire al più presto un tavolo con i rappresentanti della grande distribuzione, perché in queste condizioni la situazione rischia di far implodere il sistema della qualità made in Italy. Due sono gli obiettivi: aumentare i volumi Dop sugli scaffali e far crescere anche le aziende come è avvenuto nel mondo del vino. Perché con le condizioni imposte dalla pandemia le imprese che avevano trovato una visibilità nella ristorazione e nella piccola distribuzione rischiano ora di scomparire».
Il presidente di Origin premia alcune iniziative delle catene distributive dedicate all’universo Dop e Igp che negli ultimi anni hanno permesso di fare passi avanti: «Riteniamo fondamentale – aggiunge Baldrighi – poter spiegare e raccontare i nostri prodotti. Ma prima ancora è importante trovare collocazioni diverse, seguendo l’esempio di alcune insegne con i vini di pregio. Insomma, sarebbe fondamentale cominciare a eliminare un po’ di confusione magari con scaffali e spazi differenziati, altrimenti l’unico criterio di scelta nelle mani del consumatore resterà il prezzo».
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Un tema, quello della tutela delle denominazioni in questo periodo particolarmente difficile, per il quale anche il ministero delle Politiche agricole sta studiando delle soluzioni: «Il tema di una tutela e di una migliore valorizzazione delle eccellenze del made in Italy agroalimentare è per me strategico – ha detto la ministra per le Politiche agricole, Teresa Bellanova – Le denominazioni d’origine sono centrali nelle politiche di sviluppo dell’agroalimentare italiano. Stiamo studiando soluzioni per minimizzare l’impatto della chiusura dei locali. Un aiuto verrà certo dalle risorse stanziate per sostenere l’universo della ristorazione. Ma dobbiamo anche guardare avanti e oltre. E per questo è mia intenzione promuovere tavoli di confronto tra consorzi di tutela e catene della grande distribuzione organizzata per favorire il potenziamento delle azioni di comunicazione ai cittadini del valore aggiunto dei prodotti Dop e Igp. Ho in mente anche una riorganizzazione degli uffici e delle competenze del Mipaaf sulle azioni di promozione e comunicazione. E un ulteriore aiuto al settore potrà venire anche da un’azione di semplificazione delle procedure per la modifica dei disciplinari di produzione».
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Alberto Lupini
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