Al momento, secondo i dati Istat, l’inflazione in Italia è all’8,3%, mentre l’aumento del costo di una pizza margherita è del 30% rispetto a un anno fa (dati Bloomberg). Ne consegue che i prezzi della pizza italiana fatta in casa sono cresciuti 2.5 volte più velocemente rispetto all’inflazione. Ma a cosa è dovuto questo divario? A concorrere a questo aumento ci sono diverse cause: la siccità, che ha colpito uno dei maggiori paesi produttori di olio, la Spagna, ma anche la crisi che ha colpito i settori energetici e alimentari.
L’aumento del prezzo dell’olio è causato dalla siccità che ha colpito la Spagna
Una prima spiegazione dell'aumento del costo della pizza fatta in casa arriva dalla Spagna, paese che produce il 40% dell’olio nel mondo. Quest’anno una siccità senza precedenti ha messo in ginocchio la produzione e ha distrutto quasi la metà degli uliveti. La mancanza di pioggia e le temperature record (già ad aprile oscillavano fra i 30° e i 40°) hanno severamente colpito il paese iberico, causando gravi danni all'agricoltura. Gli esperti prevedono un crollo di quasi il 50% della produzione spagnola per il 2023 e una riduzione delle scorte mondiali del 10%. Anche perché anche altri paesi produttori di olio tra i più importanti (Italia e Portogallo, rispettivamente seconda e quarta), hanno visto la propria produzione ridotta a causa della crisi climatica. Solo la Grecia, terzo paese produttore, ha assistito a un aumento, tuttavia non sufficiente a compensare il drammatico calo spagnolo La conseguenza, per l’Italia, è stata un aumento del 30% del prezzo dell’olio d’oliva, comunque più contenuto rispetto a quello in Spagna, arrivato a toccare punte del 60%.
Ma non è l’unica spiegazione all'aumento del costo del piatto simbolo della cucina italiana, perché per preparare una pizza oltre all'olio servono non solo altri alimenti, ma anche energia. E il settore alimentare e quello energetico sono tra i settori più colpiti dall'aumento dei prezzi che ha colpito l'Italia e non solo.
Pizza Margherita Index, perché il prezzo della pizza è aumentato così tanto?
Alla base di una pizza troviamo diverse materie prime. Abbiamo la farina, i pomodori, la mozzarella ma anche l’energia. Ognuno di essi appartiene ai settori che, secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), sono stati i più colpiti dall’inflazione. Sono quello energico e quello alimentare. Il Pizza Margherita Index di Bloomberg è l’indice che monitora gli effetti dell’inflazione sui consumi base in Italia. Usa i dati Istat e dell’Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare) tenendo conto dei prezzi dei quattro ingredienti base della pizza (farina, pomodoro, mozzarella e olio d’oliva), oltre che del consumo di elettricità necessario per cuocerla.
Due anni di pandemia da Covid-19 e lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina ha portato a forti rincari nei prezzi di elettricità e gas. L’Arera (Autorità di regolazione per Energia reti e ambiente), nonostante la decrescita avvenuta nei primi tre mesi del 2023, ha avvertito un ritorno degli aumenti in bolletta. Si parla di aumenti del 25% per la luce e 15% per quanto riguarda il gas. Oltre all’energia, a contribuire all’inflazione del prezzo della pizza c'è anche l’aumento dei costi del mercato alimentare. Il prezzo dell’olio d’oliva è aumentato del 43.7% a marzo 2023 rispetto allo stesso mese dell'anno prima. Secondo la Borsa Merci Telematica vi sono stati forti aumenti anche per la mozzarella (27%), farina (22%) e pomodori (10%). I dati sono preoccupanti se si considera che questi sono ingredienti presenti nel carrello degli italiani a prescindere dalla preparazione della pizza.
Il risultato è un maxi rialzo del 30% sul prezzo finale della pizza fatta in casa. Bloomberg ha invece registrato un rincaro più contenuto quando si parla di pizza preconfezionata (9.9%).
Quanto pesa l’inflazione sugli italiani?
Deglobalizzazione, cambiamento climatico, spirale salari-prezzi e mercati globali liquidi: secondo le analisi del World Economic Forum sono queste le motivazione alla base dell’inflazione che l'economia del mondo sta fronteggiando. A soffrire principalmente degli aumenti del carovita sono i redditi meno abbienti. Un’indagine di Altroconsumo ha rivelato che un italiano su tre si trova in una condizione economica difficile. Ad aprile 2022 il 31% delle persone intervistate ha dichiarato di non essere riuscito ad accumulare risparmi a fine mese, mentre a dicembre la percentuale era invece al 41%. L’inflazione ha conseguenze sull’acquisto di beni alimentari, con un calo generale del 20%. Il 31% degli italiani ha ridotto l’acquisto di carne e pesce, il 16% quello di frutta e verdura. Sono statistiche che riflettono una situazione economica preoccupante per il nostro paese, caratterizzata da incertezza e avversione agli investimenti.
Massimiliano Dona, presidente dell'UNC (Unione Nazionale Consumatori) ha commentato i dati, sottolineando i duri effetti che l'inflazione comporta sulle spese di una famiglia. Si traduce, infatti, in una media di 1,848 € di costi aggiuntivi all'anno, di cui 682 spesi per il consumo di alimenti e bevande. La cifra sale quando si parla di coppie con due figli (2,417 € di cui 931 per mangiare) e per quelle con tre figli (con un rincaro totale di 2,718€).
Max Mariola: un consiglio per risparmiare facendo la pizza in casa
Rinunciare a preparare la pizza in casa può essere difficile. Per questo motivo vogliamo dare alcuni consigli per cucinarla risparmiando, considerando l'aumento dei prezzi tra energia e alimenti. Max Mariola, cuoco, conduttore televisivo e personaggio dell'anno di Italiaatavola nella categoria cuochi, dà un prezioso consiglio per quanto riguarda l'utilizzo del forno.
«Il consiglio che mi sento di dare è quello di utilizzare il forno non solo per la pizza», dichiara Max Mariola, perché «dal momento che si accende il forno per fare la pizza è meglio fare tutto quello che bisogna fare. Un dolcetto, un ciambello, della verdura gratinata... Il forno si accende solo per una cottura, per ottimizzare il consumo. Anche perché, una volta, si utilizzava il forno del fornaio per cuocere le proprie cose».
Sonia Peronaci: «Il consumo dipende dall'elettrodomestico che si usa»
Anche Sonia Peronaci, cuoca, conduttrice televisiva e fondatrice di Giallo Zafferano si sofferma sull'utilizzo dell'elettrodomestico che si usa a casa. Secondo la food blogger, infatti, gran parte della spesa che si sostiene quando si prepara la pizza fatta in casa arriva dal consumo del forno e, per questo motivo, è bene prestare attenzione al tipo di classe energetica dell'elettrodomestico e, eventualmente, sostituirlo quando le spese si fanno troppo ingenti.
«Le varie classi degli elettrodomestici già danno una notevole differenza di consumo. Nella nostra factory abbiamo delle attrezzature più vecchie che consumano il triplo se non il quadruplo alla lunga. Monitorando questo aspetto si può risparmiare: conviene cambiare elettrodomestici troppo vecchi. Certo, c'è il costo da sostenere, ma si può ammortizzare negli anni. Sulla scelta degli ingredienti è invece una questione di gusto, di quanto ognuno può permettersi di spendere e da che tipo di attenzione si presta al cibo».
Fonte: Energia Luce
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Alberto Lupini
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