La pasticceria diventa cashless: i “no pos” chiamano la Guardia di Finanza

La catena Baunilla ha scelto di accettare solo pagamenti digitali. Il ceo Vittorio Borgia: “Un segnale forte a chi accusa i ristoratori di essere una categoria che evade le tasse”

15 settembre 2022 | 16:23

Baunilla, catena di pasticcerie che conta quattro punti vendita a Milano (in piazza Alvar Aalto, in corso Italia, in corso Garibaldi e in via Broletto) e ne aprirà altri due entro la fine dell'anno ha fatto una scelta radicale: ha abolito i contanti e ha scelto di accettare esclusivamente pagamenti digitali. L'annuncio è arrivato sui social della catena che pubblicato un post, scrivendo chiaramente: “Diventiamo cashless! Da oggi in tutti i nostri store sarà possibile effettuare pagamenti esclusivamente con l'utilizzo di carte di credito, bancomat e Satispay”. E le polemiche da parte di alcuni clienti non sono mancate, tanto che c'è chi ha chiamato la Guardia di Finanza.

Gli imprenditori della ristorazione non possono rimanere indifferenti

La Repubblica ha racconto le dichiarazioni di Vittorio Borgia, fondatore e Ceo di Baunilla e del gruppo Bioesserì, che ha aperto due ristoranti biologici a Milano e uno a Palermo, che al quotidiano ha dichiarato: «L'abolizione dei pagamenti in contanti nelle nostre pasticcerie è un primo passo verso la completa digitalizzazione del brand. Una scelta che ci permetterà di garantire sempre maggiore efficienza, sicurezza, trasparenza e velocità ai nostri clienti, già abituati a utilizzare sistemi e piattaforme che non prevedono l'utilizzo fisico di moneta. Milano ha ben accolto il cambiamento e le evoluzioni nei pagamenti digitali. Quindi sia le attività sia gli imprenditori stessi della ristorazione non possono restare indifferenti».

Plausi e critiche da parte della clientela

Sempre secondo quanto riportato da La Repubblica, "La svolta cashless non è però piaciuta a tutti e sulla pagina Facebook di Baunilla sono arrivati anche commenti critici, mentre moltissimi hanno apprezzato il passaggio al cashless”. Il quotidiano ha raccolto ancora le dichiarazioni del ceo dellla catena di pasticcerie che ha dichiarato: «Un cliente che aveva evidentemente molto tempo libero ha passato un'ora e mezza al telefono con la Guardia di finanza, chiedendone l'intervento nel nostro punto vendita in piazza Alvar Aalto. Il maresciallo che si è presentato si è complimentato con me per la nuova politica aziendale cashless e mi ha confermato che siamo perfettamente in regola, cosa di cui peraltro eravamo già sicuri».

 

Un segnale forte per chi accusa i ristoratori

Su La Repubblica, Vittorio Borgia ha poi proseguito: «Milano e il mondo stanno andando in una direzione ben precisa e chi protesta dovrà adeguarsi. Senza contare che il cashless è utile anche dal punto di vista della sicurezza: eventuali malintenzionati ora da Baunilla non troveranno nulla da rubare, a parte i dolci. Così diamo un segnale forte a chi accusa i ristoratori di essere una categoria che evade le tasse. Non siamo affatto tutti così e vogliamo che sia ben chiaro".

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Alberto Lupini


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