Partite Iva “apri e chiudi”: a fine luglio registrate ben 1.221 chiusure
Di questi provvedimenti, 359 sono stati applicati in Lombardia, rappresentando il 29% del totale, mentre nel Lazio ne sono state chiuse 254, e 166 in Campania. In Toscana e Veneto registrate 105 chiusure
Al 31 luglio 2023, l'Agenzia delle Entrate ha emesso un totale di 1.221 provvedimenti di cessazione d'ufficio della Partita Iva. Queste azioni rientrano nell'applicazione di una nuova normativa mirata a contrastare il problema dell'evasione fiscale legato alle cosiddette 'Partite Iva apri e chiudi'. Di questi provvedimenti, 359 sono stati applicati in Lombardia, rappresentando il 29% del totale, mentre nel Lazio sono state chiuse 254 Partite Iva (21%), e 166 in Campania (14%). Successivamente, si sono registrate 105 chiusure in Toscana e Veneto. Per quanto riguarda le altre regioni, è stato emesso un complessivo di 232 provvedimenti, interessando altrettanti soggetti. I criteri di rischio utilizzati per individuare le Partite Iva da sottoporre a controllo e le condizioni necessarie per procedere alla chiusura d'ufficio sono stati stabiliti all'interno di un Provvedimento delle Entrate firmato dal direttore, Ernesto Maria Ruffini, in data 16 maggio 2023.
Partite Iva apri e chiudi: le indagini in corso
Grazie alle analisi svolte dalle strutture antifrode dell’Agenzia sulla base delle nuove norme e con l’ausilio di un nuovo e specifico applicativo informatico è stata elaborata un’ulteriore lista selettiva di oltre 500 Partite Iva aperte fra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, caratterizzate da anomalie sotto il profilo soggettivo e caratterizzate da consistenti operazioni economiche, pari nel complesso ad oltre 2 miliardi di euro, sui quali sono in corso approfondimenti.
Partite Iva apri e chiudi: le nuove norme
La Legge di bilancio per il 2023 ha introdotto due commi al DPR 633/1972 che prevedono nuove misure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di evasione connesse al rilascio delle Partite Iva. In particolare, il comma 15-bis.1 prevede la cessazione d’ufficio della Partita Iva per quegli operatori economici caratterizzati da profili di grave e/o sistematica evasione e di inadempimento degli obblighi fiscali nell’esercizio di attività che si esauriscono dopo un breve ciclo di vita (cd. “Partite Iva apri e chiudi”). Il comma 15-bis.2 stabilisce che il soggetto destinatario di un provvedimento di cessazione della Partita Iva possa richiedere l’attribuzione di una nuova Partita Iva solo previa presentazione di una polizza fideiussoria o di una fideiussione bancaria della durata di tre anni e dell’importo minimo di euro 50.000 (o, comunque, parametrato alle violazioni fiscali commesse, se di importo superiore).
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Alberto Lupini
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