Pagamenti digitali: è boom del food delivery, ma non solo
I pagamenti digitali in Italia sono raddoppiati negli ultimi 5 anni, ma non ci sono più distinzioni tra ambiente fisico e virtuale. Cambia il metodo: si paga sempre più con lo smartphone, anche in bar e ristoranti
I pagamenti digitali in Italia sono raddoppiati negli ultimi 5 anni e a trainare il settore è il food delivery che rappresenta il 72,8% degli acquisti online effettuati con lo smartphone, come emerge da uno studio diffuso da Floa, fintech del gruppo Bnp Paribas.
Pagamenti digitali: non solo online
Non bisogna però pensare che i pagamenti con lo smartphone servano soltanto per gli acquisti in rete. Secondo una stima dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano (che presenterà i dati definitivi 2023 il 13 marzo.) l'uso del denaro digitale copre ormai circa il 40% dei consumi contro il 44% dei contanti per un ambito, quello dei digital payment, che in cinque anni è passato da 244 miliardi di euro ad un valore che oscilla tra i 424 e i 440 miliardi.
Secondo uno studio Netcomm, per gli under 25 due acquisti su tre vengono effettuati con lo smartphone e secondo il Polimi tra il primo semestre del 2022 e lo stesso periodo dell'anno successivo i pagamenti con dispositivi indossabili nei negozi fisici è sostanzialmente raddoppiato (+97%) tanto che all'aprile 2023 i soli smartphone coprivano quasi la metà (il 45,7%) dei pagamenti digitali.
Tra i pagamenti fisici, il valore dei pagamenti “contactless” ha superato i 100 miliardi nel primo semestre 2023, in crescita del 25%, anche se a ritmi meno sostenuti rispetto al passato.
Pagamenti digitali: nuove frontiere
I più giovani «sono tornati ampiamente anche ai negozi fisici e non fanno più differenza tra ambiente fisico e virtuale: semplicemente, pagano con lo smartphone», dice Roberto Liscia, presidente di Netcomm. E anche questa rappresenta una opportunità per gli esercenti.
L'aumento dei pagamenti digitali, che si estende a tutta la popolazione, è dovuto anche alla diminuzione delle commissioni per gli esercenti e alla maggiore disponibilità di Pos, ma per i giovani il tema dell'evasione fiscale non è un fattore determinante. «Il pagamento digitale è un comportamento acquisito, va oltre il concetto di pagare meno tasse», secondo Liscia.
Nel frattempo, si stanno diffondendo anche altri circuiti di pagamento elettronici che non prevedono il passaggio per la banca, se non come “strumento di appoggio”. Questo vale anche per il passaggio di denaro tra persone (il peer-to-peer) come ad esempio Satispay che oggi è stato selezionato da oltre 330mila negozi (secondo i dati trasmessi dalla stessa società) e che sta provando ad accreditarsi come soluzione alternativa a quelli digitali tradizionali.
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Alberto Lupini
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