Il Pachino Igp è a rischio Causa la globalizzazione del mercato
Coltivato principalmente nel Sud Italia, in particolare in Sicilia, il pregiato pomodorino dalla inconfondibile dolcezza, gustoso e consistente, rischia di sparire dalle tavole a causa del mercato globalizzato
12 febbraio 2018 | 15:36
La sua buccia di un rosso dorato, la polpa gustosa e la dolcezza del pomodoro di Pachino e di altri territori rischiano di essere fagocitate dalla globalizzazione del mercato. Ma che succede a questo “oro rosso” perfetto nelle insalate, superlativo nella caprese, apprezzato in tutto il mondo?
Nell’ultimo periodo il pomodorino di Pachino ha subito un crollo economico che rischia di rendere anti-economico raccoglierlo dalle serre. Le massicce importazioni dall’estero ne hanno infatti fatto scendere vertiginosamente il prezzo, tanto che gli agricoltori rinunciano a raccoglierlo perché non conviene, e lo lasciano attaccato sulle piante.
Il Fatto Quotidiano riprende la dichiarazione di un imprenditore agricolo che spiega come produrre un chilo di pomodoro costi un euro tra l’acquisto della piantina e i costi della plastica, dei gancetti, delle tasse, degli operai che devono raccoglierlo e poi trasportarlo e la concorrenza venda i pomodorini a 50-60 centesimi al kg, a 30 il pomodoro da insalata. Il confronto dei prezzi sul mercato, è disastroso per gli agricoltori siciliani tanto da portare alla rinuncia della coltivazione.
L’importazione dei prodotti esteri nel nostro Paese causa seri problemi e così anche la distribuzione che, invece di favorire la vendita dei prodotti italiani, li danneggia - sostengono gli agricoltori - perché non si può assolutamente competere.
Il dito viene puntato contro i trattati siglati dall’Unione europea con i Paesi del Nord Africa, a partire da quello del 1996 con il Marocco, che prevedono “misure di liberalizzazione reciproche per i prodotti agricoli” e “per i prodotti agricoli trasformati”. I produttori stranieri hanno costi di produzione più bassi, e per i concorrenti siciliani è impossibile competere.
Si rende quindi necessario un intervento in ambito Ue per salvaguardare una produzione di assoluta qualità come quella del Pomodoro di Pachino Igp che, ricco di vitamina C, sali minerali e antiossidanti, può proteggere da malattie infettive e problemi alla pelle.
Nell’ultimo periodo il pomodorino di Pachino ha subito un crollo economico che rischia di rendere anti-economico raccoglierlo dalle serre. Le massicce importazioni dall’estero ne hanno infatti fatto scendere vertiginosamente il prezzo, tanto che gli agricoltori rinunciano a raccoglierlo perché non conviene, e lo lasciano attaccato sulle piante.
Il Fatto Quotidiano riprende la dichiarazione di un imprenditore agricolo che spiega come produrre un chilo di pomodoro costi un euro tra l’acquisto della piantina e i costi della plastica, dei gancetti, delle tasse, degli operai che devono raccoglierlo e poi trasportarlo e la concorrenza venda i pomodorini a 50-60 centesimi al kg, a 30 il pomodoro da insalata. Il confronto dei prezzi sul mercato, è disastroso per gli agricoltori siciliani tanto da portare alla rinuncia della coltivazione.
L’importazione dei prodotti esteri nel nostro Paese causa seri problemi e così anche la distribuzione che, invece di favorire la vendita dei prodotti italiani, li danneggia - sostengono gli agricoltori - perché non si può assolutamente competere.
Il dito viene puntato contro i trattati siglati dall’Unione europea con i Paesi del Nord Africa, a partire da quello del 1996 con il Marocco, che prevedono “misure di liberalizzazione reciproche per i prodotti agricoli” e “per i prodotti agricoli trasformati”. I produttori stranieri hanno costi di produzione più bassi, e per i concorrenti siciliani è impossibile competere.
Si rende quindi necessario un intervento in ambito Ue per salvaguardare una produzione di assoluta qualità come quella del Pomodoro di Pachino Igp che, ricco di vitamina C, sali minerali e antiossidanti, può proteggere da malattie infettive e problemi alla pelle.
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Alberto Lupini
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