Barcellona non è in vendita. E i residenti si ribellano contro i turisti. A Barcellona migliaia di manifestanti infatti hanno preso di mira i turisti, spruzzando acqua su quelli che sedevano nei ristoranti. La protesta, che ha visto la partecipazione di circa 2.800 persone, è l'ultima di una serie di manifestazioni contro l'impatto del turismo di massa nella città.
Barcellona, problema overtourism
I manifestanti, che gridavano slogan come "Basta!" e "Barcellona non è in vendita", hanno marciato lungo un quartiere costiero e si sono fermati davanti a hotel e punti di ritrovo turistici. Molti portavano cartelli che denunciavano l'aumento vertiginoso del costo degli affitti, causato in parte dall'afflusso di turisti che scelgono gli affitti a breve termine al posto degli hotel. Alcuni di loro hanno anche spruzzato I turisti seduti ai tavoli di bar e ristorante con pistole ad acqua.
La popolarità di Barcellona come destinazione turistica è aumentata esponenzialmente negli ultimi decenni. Nel 2022, la città ha accolto 12,4 milioni di turisti, un numero significativo rispetto alla sua popolazione di circa 1,6 milioni. Questo afflusso ha portato al sovraffollamento degli spazi pubblici, all'aumento dell'inquinamento e a un incremento del costo della vita, soprattutto nelle zone più frequentate dai turisti.
Barcellona, overtourism: le misure adottate
Negli ultimi dieci anni, infatti, i prezzi degli affitti a Barcellona sono aumentati del 68%, con un incremento del 18% solo nell'ultimo anno. Questo ha portato alla chiusura di molti negozi tradizionali e ha reso difficile per i residenti locali trovare un alloggio accessibile. Il sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, ha annunciato un piano per eliminare gradualmente gli affitti a breve termine entro il 2028.
Tuttavia, molti manifestanti non ritengono che questa misura sia sufficiente e chiedono un'azione più incisiva per ridurre il numero di turisti e tutelare la vivibilità della città. Inoltre, a partire da ottobre 2024, la tassa turistica verrà aumentata a 4 euro per notte. Nella Ciutat Vella, il quartiere storico di Barcellona, sono stati anche introdotti limiti alla dimensione dei gruppi turistici, che ora non possono superare le 15 persone. Parte dei fondi raccolti dalla tassa turistica è destinata a progetti che migliorano la qualità della vita dei residenti, come la creazione di nuovi servizi igienici pubblici, l'organizzazione di festival culturali locali e l'implementazione di autobus panoramici per deviare i flussi turistici dalle zone più congestionate.
Turismo: un bene o un male?
Il turismo rappresenta una lama a doppio taglio per Barcellona. Da un lato, contribuisce in modo significativo all'economia locale, supportando posti di lavoro e attività commerciali. Nel 2022, la spesa media per turista è aumentata, riflettendo i benefici economici apportati dal turismo. Tuttavia, l'eccessiva dipendenza da questo settore ha anche esposto la città a vulnerabilità economiche, come dimostrato durante la pandemia.
Le proteste di Barcellona non sono un caso isolato. Manifestazioni simili si sono svolte in altre località turistiche spagnole, come Malaga, Palma di Maiorca e le Isole Canarie. Anche in queste città, i residenti lamentano l'aumento del costo della vita, l'affollamento e l'impatto negativo del turismo sull'ambiente. C’è dunque preoccupazione in Spagna: questa situazione potrebbe disincentivare l’arrivo di turisti, fondamentali per l’economia di molte zone del Paese.
Overtourism, la situazione in Italia
La startup italiana Unexpected Italy stima che il 70% dei turisti si concentri sull’1% del territorio italiano. Secondo l’Indice complessivo di sovraffollamento turistico (Icst) ideato in chiave ancora sperimentale da Demoskopika, le città italiane a soffrire maggiormente di questo problema sono Rimini, Venezia, Bolzano, Livorno, Trento, Verona e Napoli.
Viaggio a Praga, una città vittima del turismo di massa
L'overtourism è un falso problema. La vera questione è la malagestione della politica
Venezia fa da guida per le zone turistiche? Meno accessi e strette sulla movida
Overtourism in Italia: ecco la mappa interattiva con le città più a rischio
Olimpiadi, i prezzi non decollano: i grandi eventi non tirano più?
A breve sarà presentata l’App di Unexpected Italy, «una sorta di “Lonely Planet” 3.0 geolocalizzata e altamente targetizzata, dove il viaggiatore in base alle proprie passioni, interessi e personalità avrà accesso ad itinerari digitali che permettono di organizzarsi il proprio viaggio personalizzato in pochi clic entrando in contatto diretto con posti unici e locali, impossibili da trovare sui classici canali turistici», secondo quanto annunciano i creatori.
Overtourism, il Giubileo e la sfida dei grandi eventi
Se i grandi eventi, come dimostra il caso delle Olimpiadi di Parigi 2024, non sempre generano un circolo virtuoso per quanto riguarda i prezzi delle camera di hotel, certamente contribuiscono ad attrarre una grande quantità di persone. In questo senso, in attesa dei Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026, riflessioni sono già in corso per quanto riguarda il Giubileo del 2025.
Il prossimo anno Roma si prepara ad accogliere oltre 30 milioni di pellegrini, registrando un aumento del 20% rispetto al 2000, con il 30% proveniente dagli Stati Uniti e dal Sudamerica. Ma ad essere interessati da questo ingente flusso di persone, sono anche altre città, a cominciare da Venezia, dato che si stima anche che circa 10% dei turisti non rinuncerà a vedere Venezia, visto il lungo viaggio intrapreso. Parliamo di un incremento di circa 800.000 di ulteriori ospiti pernottanti, che dovranno essere sommati al ritorno degli asiatici ai livelli pre-Covid portando ad un incremento del 25%.
In questo senso Operatori Incoming di Venezia, (Fto) Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio, European Tourism Association (Etoa) e Confcommercio Ascom Venezia sono già in dialogo per trovare soluzioni che trasformino le sfide del Giubileo 2025 in opportunità attraverso la tavola rotonda “Venezia: Giubileo 2025 opportunità o minaccia, una strategia per l’overtourism”.
© Riproduzione riservata
• Iscriviti alle newsletter settimanali via mail |
• Abbonati alla rivista cartacea Italia a Tavola |
• Iscriviti alla newsletter su WhatsApp |
• Ricevi le principali news su Telegram |
“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”
Alberto Lupini
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024