Oppenheimer, la dieta folle (con una mandorla al giorno) di Cillian Murphy

Il capolavoro cinematografico diretto e co-prodotto da Christopher Nolan è stato eletto come miglior film ai Golden Globe 2024. Ma in pochi sanno quello che ha fatto Murphy (protagonista) prima e durante le riprese

08 gennaio 2024 | 11:23

Oppenheimer, il capolavoro cinematografico diretto e co-prodotto da Christopher Nolan, è stato eletto come miglior film ai Golden Globe 2024, dove ha ottenuto altri quattro premi - tra cui quello di miglior regia. Il film - che racconta vita e studi del fisico statunitense, la sua direzione del progetto Manhattan per la creazione della bomba atomica durante la seconda guerra mondiale e sulla sua caduta in disgrazia a causa della sua audizione di sicurezza del 1954 - nasconde però una grande curiosità ossia quella relativa alla dieta seguita da Cillian Murphy (protagonista) prima e durante le riprese.

Oppenheimer stravince ai Golden Globe: la dieta della mandorla di Cillian Murphy

Il noto attore, infatti, come raccontato dalla co-protagonista Emily Blunt in un'intervista, ha dovuto seguire per alcuni giorni una dieta folle per ottenere il reale aspetto fisico di Oppenheimer. «Ha compiuto un'impresa monumentale - ha raccontato Blunt. Poteva mangiare solo tipo una mandorla al giorno. Era così emaciato». Una battuta o pura verità? Nessuno lo sa, ma quello che è certo è che Murphy ha dovuto seguire una dieta alimentare estrema per perdere peso.

A tal proposito, è stato lo stesso Cillian Murphy a sconsigliare ai fan di seguire il suo “esempio” per diminuire i kg sulla bilancia. In un'intervista rilasciata al Guardian, infatti, ha affermato di esser quasi rimasto intrappolato in abitudini malsane, spingendosi anche oltre il limite. «Diventi competitivo con te stesso, il che non è salutare. Non lo consiglio». Ma una domanda, a questo punto, sorge spontanea: la dieta folle ha inciso negativamente sul lavoro di Cillian Murphy? Per l'attore no: «Stavo andando avanti con un'energia pazzesca, ho superato una soglia in cui non ero preoccupato per il cibo o altro. Ero così dentro, iperattivo. Ma è stato bello perché il personaggio era così: non ha mai mangiato».

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Alberto Lupini


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