Negozi, botteghe, mercati, supermercati, ma anche bar e ristoranti. La pandemia non ha spento la voglia degli italiani di acquistare prodotti all’interno guidati da venditori in carne e ossa e non virtuali. Il fenomeno dello shopping online è inevitabilmente cresciuto durante la pandemia, ma secondo uno studio realizzato da Nomisma (società che realizza ricerche di mercato e consulenze, rivolgendosi ad imprese, associazioni e istituzioni pubbliche) in collaborazione con Assofranchising (sostiene gli interessi delle reti associate, favorendo lo sviluppo del franchising di qualità in Italia) nel 2022 gli italiani torneranno a fare acquisti nei cosiddetti negozi fisici. Un dato rassicurante e certificato anche dall’indice di fiducia dell’Istat nel quale gli unici segnali positivi da parte delle imprese vengono proprio dal commercio al dettaglio. Aspetti che quindi controbilanciano un recente studio di Confesercenti dove invece si teme che nel giro di tre anni potrebbero sparire 10mila piccole botteghe.
Basta shopping online. Gli italiani nel 2022 hanno voglia di tornare a fare acquisti nei negozi e nelle botteghe
Basta shopping online per gli italiani negozi e botteghe sono insostituibili
Entrando nel dettaglio dell’indagine si legge che nel 2022 il 96% degli italiani continuerà a fare acquisti nei negozi fisici. Nonostante l’indagine di Nomisma segnala che siano connessi oltre 6 ore al giorno a internet e quasi 33 milioni acquistino online (secondo il sondaggio 5 su 10 lo hanno fatto per risparmiare tempo e denaro), per un connazionale su due l’esperienza dell’acquisto in un negozio fisico nel 2022 sarà insostituibile, in particolare per la fascia d’età tra i 45 e i 65 anni.
Gli italiani vogliono essere fisicamente guidati nella loro esperienza di acquisto
Una buona percentuale di consumatori (34%), secondo il sondaggio, desidera la presenza di personale in grado di accompagnare e guidare l’esperienza di acquisto. Sono questi i fattori chiave che permetteranno al settore di continuare a coinvolgere i consumatori post pandemia. Ma anche nell’anno appena terminato 3 italiani su 10 hanno preferito i piccoli negozi in centro per fare acquisti.
Cresce la fiducia nel 2022 di negozi e botteghe in un clima decisamente avverso per gli altri comparti
A certificare lo studio di Nomisma si affianca l’Istat che nella relazione di gennaio dove analizza la fiducia dei consmuatori e delle imprese, segnala che l’unico comparto che al momento sorride è proproio quello al dettaglio (sia nella piccola, che nella grande distribuzione), con giudizi sulle vendite in lieve miglioramento (oltre che dal comparto delle costruzioni nel quale le aspettative sull’occupazione aumentano decisamente).
Aumenta invece la sfiducia negli altri settori, a cominciare da quello turistico
Per il resto l’indice di fiducia delle imprese, secondo l'Istat, ha subìto un deciso ridimensionamento scendendo al valore più basso degli ultimi nove mesi. L’intensità della diminuzione è stata determinata dal repentino calo della fiducia nel comparto dei servizi di mercato. Scende anche quello del turismo che aveva un clima di fiducia del 117,4 sceso a 93,6. D’altronde la polemica sul Decreto ristori, che non ha soddisfatto gli addetti ai lavori e la diffusione della variante Omicron, stanno dipingendo un quadro a tinte fosche.